Esaurito
Descrizione
Oggetto di questa ricerca è la figura del figlio dell'uomo nell'Apocalisse di Giovanni alla luce della letteratura apocalittica giudaica: in questione è il rapporto tra l'esperienza di contatto con l'oltre-mondo presupposta nei testi cosiddetti apocalittici e la sua messa per iscritto. Il punto di partenza dell'indagine è il testo di Daniele: si cerca di rilevare come le successive riprese in ambito visionario non siano altro che riletture, amplificazioni o restringimenti dell'immagine presente in quel testo. Il Libro delle Parabole di Enoc è senza dubbio una testimonianza rilevante per chiarire i precedenti della personalizzazione messa in bocca a Gesù già a partire dal movimento protocristiano palestinese, visto che il testo giudaico ha, anch'esso, personalizzato la precedente immagine danielica (il cui significato primario era collettivo) in un contesto esplicitamente visionario. Per quanto concerne l'Apocalisse, si intende evidenziare come la ripresa dell'immagine vada ricondotta a polemiche "esegetico-visionarie" in merito alla rilettura di Daniele e come la portata "cristologica" del simbolo presupponga e, al tempo stesso, trascenda quanto riferito nella tradizione sinottica.
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DETTAGLI DI «Visioni del figlio dell'uomo nel Libro delle Parabole e nell'Apocalisse»
Tipo
Libro
Titolo
Visioni del figlio dell'uomo nel Libro delle Parabole e nell'Apocalisse
Autore
Luca Arcari
Editore
Morcelliana Edizioni
EAN
9788837226589
Pagine
376
Data
marzo 2013
Peso
500 grammi
Altezza
22,5 cm
Larghezza
15,5 cm
Profondità
2,8 cm
Collana
Antico e Nuovo Testamento
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Recensioni di riviste specialistiche su «Visioni del figlio dell'uomo nel Libro delle Parabole e nell'Apocalisse»
L’Apocalisse è di per sé un testo difficile; se ci si aggiunge l’esame di un enigmatico titolo cristologico quale «figlio dell’uomo » la questione si complica; se infine si allarga lo studio a un testo della tradizione enochica la ricerca diviene davvero specialistica. Infatti, questa pubblicazione ha tutto il sapore della seria e complessa trattazione accademica di una questione oscura: la figura del «figlio dell’uomo» nell’Apocalisse di Giovanni alla luce della letteratura apocalittica giudaica. La presente ricerca concerne il rapporto tra l’esperienza di contatto con l’oltre-mondo presupposta nei testi apocalittici e la sua messa per iscritto. L’indagine sul «(simile a) figlio dell’/d’uomo» nel giudaismo del secondo tempio prende le mosse dal libro di Daniele, in cui tale figura ha valore collettivo, cercando di rilevare come le successive riprese in ambito visionario non siano altro che riletture, amplificazioni o restringimenti dell’immagine presente in quel testo. Il capitolo secondo è dedicato al Libro delle Parabole di Enoc; nel capitolo terzo l’attenzione passa ai due brani dell’Apocalisse di Giovanni (1,7-8.13-16; 14,14-20) in cui compare tale titolo; l’ultimo capitolo studia le visioni di Gesù come strumento di autodefinizione nell’Apocalisse e in altre tradizioni protocristiane, per mostrare l’intento di ricodificare esperienze sulla scorta di tradizioni autorevoli. Lo studio è molto profondo e adatto ad esperti.
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.4 del 2014
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)
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