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Descrizione
Quando nel settembre del 1970 una giovane studentessa varca il portone dell'imponente palazzo del Ministero del Tesoro per uno stage non può certo immaginare che quel passo cambierà la sua vita e avvierà un lungo percorso attraverso le istituzioni e la politica della Repubblica. Linda Lanzillotta, con questo che è insieme un memoir e un saggio, riflette su molte questioni irrisolte del nostro paese, animata da un appassionato spirito di civil servant e dalla costante volontà di capire come modernizzare le nostre istituzioni, nella consapevolezza che la disillusione dei cittadini ogni volta che una riforma annunciata non si è realizzata ha approfondito il solco che oggi separa popolo e classi dirigenti. Attraverso un duro apprendistato - che per una donna in ambienti maschili e maschilisti come erano e restano la pubblica amministrazione e la politica è ancor più difficile - Linda Lanzillotta compie un lungo viaggio all'interno di apparati fondamentali dello Stato, scoprendone il loro concreto funzionamento e assumendo responsabilità sempre maggiori fino a quelle di Governo e di Vice Presidente del Senato. Ogni capitolo del libro è attraversato da una ricorrente domanda: è possibile in Italia un percorso di quel riformismo radicale di cui il paese ha estrema necessità e senza il quale saranno frustrati i tentativi di crescita e di sviluppo civile quali che siano le maggioranze che lo guideranno? La risposta è stata fino ad oggi deludente: alle riforme amministrative e costituzionali si è opposta una diabolica convergenza di forze politiche, burocratiche e corporative, tese prima di tutto alla propria conservazione. Ai riformisti, peraltro, non vengono risparmiate critiche, quella di non tenere abbastanza in conto la realtà degli assetti burocratico-amministrativi, e l'assenza di pragmatismo e di cultura dell'organizzazione, limiti che hanno spesso vanificato i giusti principi e valori cui le riforme erano ispirate. Nel suo viaggio Linda Lanzillotta incontra eccellenze dell'amministrazione in momenti importanti della nostra storia recente, collaborando con personaggi politici come Andreotti e Amato, Ciampi e Prodi, Rutelli e Renzi, e con grands commis di Stato, ciascuno osservato con la lente dello studioso e dell'impegno civile. E tuttavia, malgrado le sconfitte o le mezze vittorie, Lanzillotta non rinuncia mai a lanciare il cuore oltre l'ostacolo e a guardare positivamente alle nuove sfide cui l'Italia e l'Europa sono ora chiamate facendo tesoro degli errori del passato.
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