Come un chicco di grano
-L'attesa di un figlio le speranze di una madre
(Libroteca Paoline) [Con risvolti di copertina]EAN 9788831545433
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Tipo
Libro
Titolo
Come un chicco di grano - L'attesa di un figlio le speranze di una madre
Autore
Vittoria Longo
Editore
Paoline Edizioni
EAN
9788831545433
Pagine
144
Data
gennaio 2015
Peso
264 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
13,5 cm
Profondità
1,3 cm
Collana
Libroteca Paoline
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Fede il 16 gennaio 2015 alle 09:06 ha scritto:
L'autrice del libro è la mia professoressa, è una persona da stimare..e sicuramente questo libro sarà bello da leggere ma soprattutto darà molte emozioni..
andrea il 16 gennaio 2015 alle 09:32 ha scritto:
Il mio pensiero è che questo libro parli del dono più importante che possa ricevere una donna,un bambino. È un libro speciale che tratta di un dono speciale.
Gino il 3 aprile 2015 alle 18:32 ha scritto:
Il libro che ho appena finito di leggere, anzi ho divorato perché non sono riuscito a smettere fin quando non ho letto l'ultima parola, è una serie di pensieri, anzi è un dialogo ininterrotto col bambino che l'autrice ha portato in grembo per nove mesi e che porta avanti, e ci partecipa, fino al primo anno di vita. E' un colloquio che, come lei stessa dichiara, porterà avanti per tutta la vita. L'emozione, la dolcezza, l'amore infinito, il senso della maternità viene trasmesso al lettore in maniera semplice ed immediata. E' difficile descrivere e far comprendere, e non ci riesco certo io, l'emozione profonda che questa storia bellissima, sempre uguale e sempre diversa, suscita in chi legge. Il colloquio ininterrotto con quello che all'inizio è un embrione, un “grumo di sangue”, e via via un feto sempre più grande fino a diventare un bimbo, già persona, percorre tutte le stagioni dell'anno e, forse , della vita. La mamma gli trasmette e descrive le sensazioni, le gioie, anche le difficoltà, che la gravidanza incontra durante quei nove mesi. Infine la nascita, la vita che si manifesta finalmente col pianto che è il primo segnale di un essere venuto al mondo. Sembra una di quelle immagini del nostro Rinascimento, quei quadri di maternità con negli occhi della mamma la gioia ed il dolore, e sullo sfondo il paesaggio dolce delle nostre colline, con le stagioni temporali. E' infine un inno alla vita, alla grande fortuna che si ha nell'averla e nel trasmetterla, a quello cui ognuno di noi non pensa mai se non nel momento in cui lo sta perdendo, come l'aria di cui non facciamo conto se non quando ci dovesse venire meno. E' un libro che devono leggere le donne perché possano condividere quelle sensazioni così particolari che si provano nell'atto di generare una nuova vita, anche quelle che rinunciano spontaneamente a farlo. Lo dovrebbero leggere soprattutto gli uomini perché comprendano cosa sia quel legame così particolare ed unico che lega un figlio alla mamma. Chi mi conosce si chiederà come mai un libro così sensibile, direi poetico, ha destato il mio interesse. E' presto detto. La profess.ra Longo, l'autrice, è una ricercatrice storico-documentale molto apprezzata, dedita all'ultimo periodo del Regno di Napoli ed ai primi anni del Regno d'Italia, con un occhio particolare al brigantaggio. Al suo attivo ha già due testi fondamentali e numerosi interventi. Quando ho visto che era autrice anche di un volume così particolare, non me l'aspettavo ed ho pensato di approfondire la cosa. E devo dire che il risultato è stato superiore ad ogni aspettativa. Spero che vogliate condividere con me le mie sensazioni ed il mio giudizio.