Il sigillo dell'apostolo

Agile commento alla 1Cor nel quale l’a. – esperto di Paolo – espone in modo sintetico ed efficace i problemi e le preoccupazioni che agitavano la comunità cristiana di Corinto e che sono all’origine di una delle lettere paoline più ricche di temi, spunti dottrinali e disciplinari: dalle divisioni interne, all’immoralità sessuale; dalle questioni matrimoniali, alla celebrazione dell’eucaristia; dalla valutazione dei carismi, alla risurrezione dei morti. Il vol. è corredato di una traduzione integrale del testo curata dallo stesso a. e di una bibliografia essenziale.

Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 18
(http://www.ilregno.it)

«Voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore» (1Cor 9,2). Questa particolare espressione, che Paolo adopera per indicare la comunità cristiana di Corinto, diventa il titolo di questo breve commentario alla prima lettera che l’Apostolo inviò fra il 54 e il 55 alla Chiesa che viveva nella «città dei due mari» ed era stata da lui fondata pochi anni prima. Fabris, noto biblista, docente di Sacra Scrittura presso lo Studio teologico di Udine e già presidente dell’Associazione biblica italiana (ABI), ha pubblicato presso la stessa editrice un grande commentario alla Prima lettera ai Corinzi (1999, 20053): questa recente pubblicazione ne rappresenta una sintesi, di più facile lettura per chi desidera iniziare la conoscenza del testo biblico.

Dopo un’essenziale ma esaustiva introduzione alla lettera, Fabris la passa in rassegna, suddividendo il testo secondo gli argomenti trattati. Inizia col commentare il prologo e la preghiera di ringraziamento (1,1-9), per passare poi alla prima importante questione che interessa i Corinzi, le divisioni e l’annunzio del Vangelo (1,10-2,16), a cui Paolo contrappone come insegnamento positivo lo statuto e il compito degli apostoli (3,1-4,21). Gli altri problemi, di cui Paolo ha avuto notizie dalla gente di Cloe sono raggruppati sotto il titolo «Disordini a Corinto» (5,1-6,20).

Nella seconda parte della lettera l’Apostolo risponde piuttosto alle questioni che la delegazione del Corinzi gli ha posto e concernono il matrimonio dei cristiani (7,1- 40), la partecipazione ai banchetti sacri (8,1- 11,1), le assemblee cristiane (11,2-34), i doni dello Spirito (12,1-14,40) e la risurrezione dei morti (15,1-58). Il breve commento all’epilogo epistolare (16,1-24) chiude la presentazione del testo; ma l’ultimo capitolo del libro propone al lettore una visione d’insieme di questo scritto, che sembra molto frammentario, mentre il messaggio della lettera risulta omogeneo e chiaro, sebbene si tratti solo di un «laboratorio di teologia». Alla fine viene riportato l’intero testo della lettera nell’originale traduzione dell’autore, già pubblicata nel commentario del 1999.

Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n. 3 del 2013
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)