Gli innamorati di Dio. Ernesto Olivero «raccontato» da Francesco d'Assisi
(Vita vissuta)EAN 9788831160742
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Prof. Stefano Coccia il 17 ottobre 2017 alle 17:24 ha scritto:
Libro molto bello che solo un autore come il card. Comastri poteva scrivere, intriso di spiritualità vissuta e non solo di spiritualità ragionata. L'autore mette in relazione la vita di San Francesco d'Assisi e quella di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, e cerca di leggere le varie fasi della vita di Olivero alla luce di quelle del “Poverello” d'Assisi perché solo un innamorato di Dio può aiutare a leggere la vita di un uomo nel suo cammino di innamoramento verso Dio. Tutti i capitoli, ognuno a loro modo, sono stati interessanti e letti con molta cura, ma ci sono alcuni capitoli in particolare che hanno catturato la mia attenzione. Nel terzo capitolo vengono riportate alcune lettere scritte da diverse persone amiche di Ernesto Olivero che lo hanno candidato al Nobel per la Pace del 1994, tra cui spicca il nome di Madre Teresa di Calcutta. Sono lettere davvero belle che fanno capire chi è quest'uomo. Un altro capitolo molto bello è quello in cui viene riportata la conversione di Pietro Cavallero, un “lupo” trasformato in “agnello”. Molto toccante è il racconto della sua vita e la descrizione che fa dell'Arsenale della Pace e di Ernesto Olivero, forse l'unico uomo che abbia mai creduto in lui. Questo capitolo si conclude con una bellissima poesia di un altro “lupo” che è diventato “agnello” del nostro tempo: «Signore, vorrei poter togliere tutte le spine dalla Tua fronte e conficcarle nelle mie mani macchiate dal peccato. Vorrei poter togliere i chiodi dalle Tue mani e dai Tuoi piedi e piantarli sulle mie labbra che hanno bestemmiato. Vorrei poter guarire la ferita del Tuo costato e offrire alla lancia il mio cuore indegno del Tuo Amore. Dov'eri, Signore, quando la mia mano colpiva incurante del Tuo Messaggio? Ora lo so! Eri là sulla Croce, a rinnovare il Tuo eterno grido d’amore: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno". Perdonami, buon Gesù». Mi ha colpito anche l'attaccamento che Ernesto Olivero, come San Francesco d'Assisi hanno nei confronti della Madonna. Ogni cristiano dovrebbe avere un amore così smisurato nei confronti di Maria, mamma di Gesù e mamma nostra. Infine, l'ultima cosa che vorrei sottolineare per coloro che avranno voglia di leggere questo libro, è il capitolo dove viene narrata una parabola fatta uscire dalla bocca di quell'asino che ha portato Gesù a Gerusalemme la domenica delle Palme. In quell'asino possiamo riconoscere i piccoli e gli umili di tutti i tempi, coloro che Dio cavalca per entrare nella città degli uomini. Possiamo essere noi questi asini se abbiamo umiltà. Lo scopo del libro è quello di invitare chi legge a mettersi in cammino, invitarlo, cioè, ad innamorarsi di Dio.