Sulla via della parola

Carmelitano di origine olandese, ora in Svezia, l’a. propone un itinerario di spiritualità alle sorgenti della Parola, con un linguaggio semplice e un’attenzione a chi si accosta alla Bibbia per la prima volta. Cinque tappe che si snodano lungo la riflessione intorno alla natura della Bibbia, all’unità di AT e NT, all’interpretazione spirituale, al rapporto tra Bibbia e mistica, alla preghiera con i Salmi, concludendosi con un invito a dedicare sempre più tempo all’incontro con la Parola. Con uno sguardo particolare alla Dei verbum e alla riflessione teologica di Henri de Lubac.

Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 10
(http://www.ilregno.it)

L’autore, carmelitano olandese, offre un percorso di conoscenza dei concetti fondamentali della Sacra Scrittura, in vista di un arricchimento della vita di preghiera. «Lettura della Bibbia e preghiera sono compagne inseparabili per chi vuole condurre la sua vita sulla strada della Parola»: con queste parole Stinissen, nell’introduzione, indica il filo conduttore dell’opera, tutta percorsa dal desiderio di rendere più biblico lo spessore della preghiera cristiana. Le coordinate di fondo sono costituite essenzialmente dai Padri della Chiesa, soprattutto Sant’Agostino, dal Magistero, in particolare il Concilio Vaticano II con i numerosi riferimenti alla «Dei Verbum», nonché dagli scritti del card. Henri de Lubac, a cui l’autore si ispira soprattutto per quanto riguarda le riflessioni sull’unità tra l’Antico e il Nuovo Testamento.

Dopo un’esposizione del significato stesso dell’espressione «Parola di Dio» dal punto di vista teologico e dopo aver messo in luce le implicanze di questo discorso a livello esistenziale, si procede a definire l’unità presente tra l’Antico e il Nuovo Testamento, a partire dalla figura di Cristo, punto fondamentale per la comprensione della Scrittura. Come spiega lo stesso autore infatti: «Con il suo essere e il suo agire, Gesù Cristo è il Logos, la ragione, l’interprete e il significato della Bibbia» (pag. 31). Sono tanti i consigli, gli accorgimenti, le esortazioni e i suggerimenti pratici, tesi ad orientare il lettore ad un approccio corretto al testo sacro, sempre nel rispetto di una necessaria gradualità nel percorso di conoscenza della Bibbia. Pur avendo l’autore precisato fin dall’introduzione, che «la scienza biblica non è propriamente il suo campo», si nota senz’altro l’emergere, tra le righe, di un grande amore per la Bibbia oltre che di una profonda dimestichezza con la vita spirituale. Giunto al cuore della sua trattazione, l’autore si sofferma sulla questione dell’interpretazione della Scrittura, attraverso una disamina dei diversi livelli di significato, letterale e spirituale. L’approfondimento del significato spirituale porta alla specificazione di questo negli ulteriori significati allegorico, morale e anagogico.

Attraverso una vera e propria meditazione sull’importanza della Parola nella liturgia si giunge poi, ad un capitolo dedicato interamente all’interessante rapporto tra la Bibbia e la mistica, facendo riferimento all’intenso sostrato biblico dei mistici, soprattutto dei grandi mistici carmelitani. Un capitolo poi è dedicato ai Salmi, quella parte della Sacra Scrittura che, seppure risulti più famigliare alla comunità cristiana, rischia però di non essere sempre capita e valorizzata completamente: i Salmi ricordano al cristiano la bellezza di pregare come pregava Gesù. L’opera si conclude con un capitolo dedicato ai diversi modi di approcciare la Scrittura, tra cui emerge la pratica della lectio divina. Con una grande affabilità e con un forte senso di realtà l’autore sottolinea quelle che possono essere le difficoltà maggiori nello sforzo di costruire una familiarità quotidiana con la Parola di Dio, dal problema del tempo, alle diverse resistenze che un buon approccio richiede anche in termini di costanza e regolarità. Ultimo accenno, non può non essere al valore del silenzio, clima necessario e pregnante per un autentico incontro con Dio e per una preghiera che sia davvero colloquio intimo con Lui, incontro con la verità di se stessi e con la Verità della sua Parola.

Tratto dalla rivista "Parola e Storia" n. 1/2010
(http://www.scienzereligiose-br.it)