Esaurito
Descrizione
"Hai mai sistemato una bambina?" chiede insistente una contadina del villaggio alla giornalista Xinran, durante un'intervista. La giovane sposa di campagna sa bene che è suo dovere dare alla luce un maschio, ed è convinta che ogni donna, come lei, quando mette al mondo una femmina sappia altrettanto bene cosa fare: deve trovare il modo di "sistemare" la bambina, di sbarazzarsi di lei. Deve, suo malgrado, abbandonarla. L'abbandono delle bambine appena nate era, ed è tuttora, una pratica tristemente diffusa in Cina, e non solo nelle zone rurali, ma anche nel resto del paese, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l'amorevole accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo. Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi che hanno abbandonato le proprie neonate sulla strada di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina odierna per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.
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DETTAGLI DI «Le figlie perdute della Cina»
Tipo
Libro
Titolo
Le figlie perdute della Cina
Autore
Xinran
Traduttore
Quercetti V.
Editore
Longanesi
EAN
9788830430068
Pagine
244
Data
giugno 2011
Collana
La Gaja scienza
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Stefano Bianchi il 6 gennaio 2021 alle 21:24 ha scritto:
Sconvolgente racconto delle sfortunate condizioni di vita alle quali venivano costrette le ragazze di alcuni ceti sociali cinesi, che portano a riflettere su quante persone al mondo hanno subito costrizioni che ne hanno determinato il destino che non avrebbero mai scelto.