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Descrizione
"Se la storia è di qualità, allora ci fa ripensare alla definizione di cose che pensavamo di avere capito bene, poiché ci fa entrare in contatto non solo con il familiare, ma anche con quanto appare strano. Essa riconosce che "il passato è una terra straniera", oltre ad essere il nostro passato". Il vecchio adagio secondo cui saremmo condannati a ripetere una storia che non conosciamo si applica tanto alla storia della chiesa quanto a ogni altra impresa storiografica. Tuttavia il problema è: come va affrontata la storia della chiesa? Molto di ciò che è stato ritenuto tale è in larga misura propaganda; e molti libri di qualità sono oggigiorno scritti in modo brillante ma apparentemente lontano dai bisogni attuali della chiesa. Nello sviscerare questo dilemma, Rowan Williams propone alcune riflessioni su come pensiamo il passato in generale e fa emergere come la storia della chiesa sia stata usata dai teologi non solo per provare dei punti di vista ma anche per chiarire che cosa siamo in quanto esseri umani. Il frutto della sua esplorazione è un senso dell'importanza della storia come un qualcosa che aiuta ad approfondire il nostro pensiero e che ci obbliga a ricorrere alle più svariate e originali analogie per definire chi siamo e in quale mondo viviamo.
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Recensioni di riviste specialistiche su «Perché studiare il passato?»
Questo libro è stato scritto nella speranza d’incoraggiare la gente avolgere uno sguardo alla storia cristiana aperto alla sorpresa e alla messa in discussione»: così l’a., teologo anglicano e primate dellaChiesa d’Inghilterra, introduce il vol. che raccoglie una serie di conferenze tenute nel maggio 2003 nella cattedrale di Salisbury e che rappresenta un tentativo di leggere la storia della Chiesa che «risulti sensibile al registro teologico», senza tuttavia fare della cattiva storia. «Lastoria cristiana fa parte di quella biografia della modernità che giace sepolta e viene spesso negata. La riesumazione di una parte di tale biografia non è solo qualcosa di buono per la salute della Chiesa, ma è uncontributo seriamente urgente per il benessere intellettuale e moraledella cultura».
Tratto dalla Rivista Il Regno n.10
(http://www.ilregno.it)
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