Cristiani in una società plurale
-La paradossale cittadinanza dell'A Diogneto
(Smartbooks)EAN 9788825050271
Sabino Chialà
Cristiani
Sabino Chialà, Vi sono parole che sembrano senza
Sabino Chialà Cristiani in una società plurale
Smartbooks,
monaco della Comunità monastica tempo, perché parlano ad ogni tempo.
di Bose, si è laureato in lettere libri veloci Così è di alcune espressioni di uno
in una società
classiche presso l'Università di Torino, intorno a un'idea, dei testi più antichi ed enigmatici
con una tesi sugli apocrifi ebraici. per capire, per capirsi, della tradizione cristiana.
Ha quindi proseguito i suoi studi per leggere il presente Un'opera nota semplicemente come
plurale
con un dottorato in filologia e lingue e sporgersi sul futuro. l'A Diogneto, senz'altra specificazione.
orientali presso l'Università di Completamente dimenticata
Pensieri
Louvain-la-Neuve, in Belgio, dove ha e solo di recente riscoperta in modo
approfondito le letterature dell'Oriente che vanno lontano rocambolesco, ha attirato l'attenzione
e mettono
cristiano, in particolare siriaco.
Ha pubblicato vari testi e studi presso in cammino la vita,
La paradossale cittadinanza di numerosi e validi studiosi
delle origini cristiane.
le case editrici Qiqajon, Paideia, che nutrono la mente dell'A Diogneto Da un'epoca senza tempo ci parla di una
Olschki, Mondadori, Morcelliana ed e lo spirito. 'cittadinanza paradossale' che i cristiani
Edizioni Dehoniane di Bologna, sentono di essere chiamati a vivere nelle
come anche in varie riviste. società composite in cui si trovano.
Una sfida parsa troppo alta per essere
colta e soprattutto custodita nel tempo.
Di qui, forse, l'oblio di questo breve
testo, che tuttavia nel nostro tempo,
così simile per tanti versi
agli inizi del cammino cristiano,
ha molto da suggerire.
' 6,00 (I.C.) www.edizionimessaggero.it
Sabino Chialà
Cristiani
in una società
plurale
La paradossale
cittadinanza
dell'A Diogneto
ISBN 978-88-250-5027-1
ISBN 978-88-250-5028-8 (PDF)
ISBN 978-88-250-5029-5 (EPUB)
Copyright © 2020 by P.P.F.M.C.
MESSAGGERO DI SANT'ANTONIO ' EDITRICE
Basilica del Santo - Via Orto Botanico, 11 - 35123 Padova
www.edizionimessaggero.it
Indice
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Le domande: Quale Dio'
Quale culto' Quale amore' . . . . . . . . . . . . . 11
La risposta a una domanda
non formulata: quali cittadini' . . . . . . . . . 17
Cittadini solidali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Istanza critica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Un'immagine riassuntiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
A immagine di un Dio straniero
e amante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Alcune domande... per concludere . . . . . . 53
5
Introduzione
Ci sono pagine evangeliche che, pur
ascoltate decine di volte, non smettono di
sorprendere per la profondità sempre nuo-
va del senso che disvelano. Inesauribili nei
significati che contengono, ma anche per
le rifrazioni di cui si accendono allo spec-
chiarsi in esse del volto del lettore e del suo
mondo. Sono parole vive, appunto, animate
da quel medesimo Spirito che le ha generate
e che resta sempre proteso a un dialogo mai
scontato.
Il testo da cui prendono spunto le pagine
che seguono, semplicemente noto come A
Diogneto, non appartiene ai testi canonici,
anche se per antichità è ad essi molto vicino.
Non ha avuto in sorte di diventare normante
per la vita dei cristiani, come lo sono i Van-
geli e gli altri scritti dell'Antico e del Nuovo
Testamento. La sua vicenda è stata tutt'altra.
Un'opera scomparsa prematuramente e poi
7
riemersa per una via così rocambolesca che
ha dell'incredibile ma, come vedremo, com-
prensibilmente inevitabile.
Un'opera dunque antichissima, datata da
buona parte degli studiosi al II secolo della
nostra era, da alcuni all'inizio da altri verso la
fine, composta in un'area geografica diffici-
le da definire, forse ad Alessandria d'Egitto,
e occasionata dalla domanda di un peraltro
quasi ignoto «Diogneto» che chiede conto
della fede cristiana a un amico credente1.
Tuttavia, più che per le risposte alla do-
manda su quale sia il Dio in cui i cristiani
credono, questo breve testo ha attirato l'at-
tenzione dei lettori moderni per la defini-
zione che offre circa l'identità dei cristiani
e quale sia il loro rapporto con la società in
cui vivono. In poche pennellate descrive una
realtà o un sogno che ancora oggi non ces-
sano di affascinare e inquietare, come anche
di ispirare cammini possibili a quei cristia-
ni che ritengono di dover vivere la propria
Per una presentazione sintetica, rimando a: M. Per-
1
rini,A Diogneto. Alle sorgenti dell'esistenza cristiana. Una
risposta del II secolo alla domanda 'In quale Dio i cristiani
ripongono la loro fede', Ed. La Scuola, Brescia 1985; e Id.,
Chi sono i cristiani' Lettera 'A Diogneto', Qiqajon, Magnano
(BI) 2018.
8
fede in mezzo agli uomini e alle donne del
loro tempo, con franchezza ma anche con
rispetto di quella diversità che appartiene
all'ordine delle cose e all'essenza stessa di
ogni convivenza.
Da quando l'A Diogneto è riemersa dall'o-
blio, le sue parole sono state spesso tradotte,
riprese e commentate2, ogni volta suscitan-
do stupore e ammirazione. Lo stupore che
coglie davanti a qualcosa di sublime, di al-
to, di fragrante, di antico e nuovo allo stesso
tempo.
Perché dunque tornare ancora su questo
scritto' Perché mi sembra che oggi più che
mai ai cristiani sia restituita la possibilità di
vivere la grazia del paradosso della loro fe-
de, come dice l'A Diogneto. Proprio in una
2
Per l'edizione del testo greco, con versione francese
a fronte e ampio commentario, si veda: I.H. Marrou (ed.), A
Diognète, Cerf, Paris 1965 (Sources Chrétiennes 33bis). Per
le traduzioni italiane, mi limito a segnalarne alcune, in ordi-
ne di apparizione: S. Zincone (ed.), A Diogneto, Borla, Roma
1977; E. Norelli (ed.), A Diogneto, Paoline, Milano 1991, con
ampio commento; G. Gentili (ed.), A Diogneto, EDB, Bolo-
gna 2006; R. Gisana - A. Sichera (edd.), A Diogneto, Medusa,
Milano 2208. A queste aggiungo la traduzione che, con qual-
che aggiustamento, utilizzerò in questo studio: S. Chialà -
L. Cremaschi (edd.), Padri apostolici. Agli inizi della Chiesa.
Didaché. A Diogneto, Qiqajon, Magnano (BI) 1999 (Testi dei
Padri della Chiesa 40).
9
società plurale che, anziché essere percepita
come minacciosa e opprimente, può risul-
tare l'occasione favorevole per ritrovare lo
spazio di una libertà che troppe volte nei se-
coli abbiamo ceduto a caro prezzo. Peraltro,
come ben sappiamo, non si sceglie il tempo
in cui si vive. A noi, dunque, figli di quest'e-
poca non è dato altro che questo frangente,
per quello che è, certo, ma anche per quello
che può diventare.
L'A Diogneto mi sembra che ci sveli il
potenziale nascosto anche nelle pieghe del
nostro tempo, perché, come ogni momento
storico, è anch'esso ' lo crediamo ferma-
mente! ' tempo di Dio e tempo nostro.
10
Le domande:
Quale Dio' Quale culto'
Quale amore'
L'autore dell'A Diogneto è un cristiano
che risponde a una serie di domande rivol-
tegli da chi egli definisce «nobilissimo Dio-
gneto» e che dice «animato da un vivissimo
desiderio di conoscere la religione (theoséb-
eia) dei cristiani»3. Le domande sono ripor-
tate all'inizio dello scritto, in questi termini:
Chi sia il Dio in cui credono [i cristiani], quale
il culto che gli rivolgono in modo da essere
tutti spinti a disprezzare il mondo e la morte;
come mai non tengano conto di divinità
ritenute tali dai greci, e neppure accettino le
osservanze dei giudei; qual genere di amore
(philostorghía) abbiano gli uni per gli altri;
perché mai questo nuovo genere [di uomini]
(kainòn ghénos) o questa condotta di vita
siano venuti all'esistenza ora e non prima4.
3
A Diogneto, 1,1.
4
Ivi.
11
Il punto di partenza è costituito da do-
mande abbastanza prevedibili. Diogneto
vorrebbe conoscere i contorni che defini-
scono quel nuovo modo di rendere culto
alla divinità che andava diffondendosi len-
tamente, ma inesorabilmente, lungo le coste
del Mediterraneo. Pone due domande ovvie:
quale Dio e quale culto. Chiede poi anche
conto di un tratto che suscita una certa in-
quietudine, perché insolito: per quale moti-
vo non tengono conto delle divinità ritenute
tali dai greci, né osservano gli usi giudaici.
Diogneto nota una carenza inspiegabile.
In fondo quasi tutti i nuovi culti che via via
erano sorti nell'area mediorientale, come
anche a Roma, avevano il più delle volte solo
allargato il panteon delle divinità venerate.
Eccezion fatta per gli ebrei, certo, ma nep-
pure di questi i cristiani sembrano mostrarsi
emuli, osserva Diogneto, poiché ne trascu-
rano le osservanze.
La prima immagine che questa nuova
fede offre di se stessa è dunque il suo esse-
re refrattaria nei confronti del mondo reli-
gioso contemporaneo, mostrando nei suoi
confronti una libertà inaudita e dunque un
affrancamento destabilizzante per una so-
12
cietà in cui la religiosità era espressione di
lealtà a un tessuto comune che costituiva
poi la forza di un consesso civile.
Non solo! Ma i cristiani, che vengono
meno a quella solidarietà che si esprime nel
culto, mostrano poi qualcosa che li lega tra
di loro, come osserva ancora Diogneto allor-
ché chiede «qual genere di amore abbiano
gli uni per gli altri». Si sottraggono, ma sono
legati tra loro da quello che l'interlocutore
del nostro autore definisce «tenero amore»,
espressione con cui possiamo tradurre il so-
stantivo greco philostorghía, che contiene le
sfumature di 'amore, tenerezza e affetto'.
Vi è da leggere in questa richiesta un piz-
zico di triste ammirazione da parte di chi os-
serva un tenero legame da cui è escluso' Dif-
ficile affermarlo con certezza. Mi fermo alla
suggestione. Certo è che quel Dio solitario,
che non si confonde con gli dèi greci, né sem-
bra richiedere gli atti di culto degli ebrei, isola
e unisce allo stesso tempo. Isola da un mon-
do cultuale noto, ma unisce di tenero amore
coloro che lo seguono, al punto da farli ap-
parire un vero e proprio ghénos, cioè popolo
in sé definito. Diogneto non è colpito solo
da ciò che manca, ma anche da ciò che c'è.
13
A questo punto, l'ultima domanda è d'ob-
bligo, almeno quanto impegnativa per chi
dovrà tentare una risposta: Perché solo ora e
non prima «questo nuovo genere [di uomi-
ni] o questa condotta'». Perché tanta novità
ha atteso così lungo tempo per manifestarsi'
Prima di iniziare la sua esposizione in
risposta alle domande formulate, il nostro
autore chiede al suo interlocutore un atteg-
giamento che ritiene fondamentale perché
il suo discorso possa essere inteso e accolto:
purificazione, spoliazione e capacità di no-
vità. Dice infatti:
Tu, dunque, purificati da tutti i pregiudizi che
tengono prigioniera la tua mente e spogliati
dell'abitudine ingannevole, ridivieni come in
principio uomo nuovo, facendoti uditore di
una parola anch'essa nuova, come tu stesso
hai riconosciuto5.
Vi è una novità da cogliere, che lo stesso
Diogneto aveva intuito, ma che crea disagio.
Di qui la persecuzione che i cristiani sof-
frono da parte di chi non comprende il loro
modo di essere e di agire nel mondo. Una
5
Ivi, 2,1.
14
persecuzione cui il nostro autore fa spesso
riferimento e che attribuisce proprio alla
libertà che i cristiani mostrano nel non ve-
nerare le divinità pagane: «Per questo odia-
te i cristiani perché essi non le considerano
dèi»6. Affermazione cui segue una requisito-
ria contro i culti pagani e alcune osservanze
giudaiche.
6
Ivi, 2,6.
15
Smartbooks, libri veloci intorno a un'idea, per capire, per
capirsi, per leggere il presente e sporgersi sul futuro.
Pensieri che vanno lontano e mettono in cammino la vita,
che nutrono la mente e lo spirito.
S. Scatena - L.C. Susin - S. Gallazzi, Chiesa e teologia
in America Latina, pp. 92, 2013
P. Stefani - S. Zucal, Rompere il silenzio, pp. 136, 2014
E. Chiavacci, Un futuro per l'etica, pp. 136, 2014
M. Reichlin - P. Benanti, Il doping della mente. Le sfi-
de del potenziamento cognitivo farmacologico, pp. 96,
2014
E. Bosetti - C. Poppi, On the road, pp. 80, 2014
L. Manicardi, Gesù narratore di Dio, pp. 60, 2015
E. Pulcini - P.D. Guenzi, Bene comune/beni comuni, pp.
104, 2015
M. Gronchi - R. Repole, Il dolce stil novo di papa Fran-
cesco, pp. 90, 2015
R. De Zan - I. De Sandre, «La redenzione è gratuita»,
pp. 72, 2015
P. Manganaro, Narcisismo, pp. 64, 2016
E. Bosetti - F. G. Brambilla, In carne e ossa, pp. 100,
2016
R. Battocchio, Cinquecento anni dopo. Cattolici e lute-
rani in cammino, pp. 92, 2017
C. Theobald, Ritrovare l'intesa. Dialogo e autorità tra
società e Chiesa, pp. 62, 2019
S. Chialà, Cristiani in una società plurale. La parados-
sale cittadinanza dell'A Diogneto, pp. 58, 2020
Finito di stampare nel mese di giugno 2020
Mediagraf S.p.A. - Noventa Padovana, Padova
Sabino Chialà
Cristiani
Sabino Chialà, Vi sono parole che sembrano senza
Sabino Chialà Cristiani in una società plurale
Smartbooks,
monaco della Comunità monastica tempo, perché parlano ad ogni tempo.
di Bose, si è laureato in lettere libri veloci Così è di alcune espressioni di uno
in una società
classiche presso l'Università di Torino, intorno a un'idea, dei testi più antichi ed enigmatici
con una tesi sugli apocrifi ebraici. per capire, per capirsi, della tradizione cristiana.
Ha quindi proseguito i suoi studi per leggere il presente Un'opera nota semplicemente come
plurale
con un dottorato in filologia e lingue e sporgersi sul futuro. l'A Diogneto, senz'altra specificazione.
orientali presso l'Università di Completamente dimenticata
Pensieri
Louvain-la-Neuve, in Belgio, dove ha e solo di recente riscoperta in modo
approfondito le letterature dell'Oriente che vanno lontano rocambolesco, ha attirato l'attenzione
e mettono
cristiano, in particolare siriaco.
Ha pubblicato vari testi e studi presso in cammino la vita,
La paradossale cittadinanza di numerosi e validi studiosi
delle origini cristiane.
le case editrici Qiqajon, Paideia, che nutrono la mente dell'A Diogneto Da un'epoca senza tempo ci parla di una
Olschki, Mondadori, Morcelliana ed e lo spirito. 'cittadinanza paradossale' che i cristiani
Edizioni Dehoniane di Bologna, sentono di essere chiamati a vivere nelle
come anche in varie riviste. società composite in cui si trovano.
Una sfida parsa troppo alta per essere
colta e soprattutto custodita nel tempo.
Di qui, forse, l'oblio di questo breve
testo, che tuttavia nel nostro tempo,
così simile per tanti versi
agli inizi del cammino cristiano,
ha molto da suggerire.
' 6,00 (I.C.) www.edizionimessaggero.it
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Dott. Manuel Sant il 31 maggio 2021 alle 21:12 ha scritto:
L'antico testo cristiano "A Diogneto" è oggi di una attualità quasi incredibile anche solo fino a qualche decennio fa. Un testo che potrebbe essere stato scritto oggi eppure per centinaia d'anni caduto nell'oblio. Il commento con cui viene proposto sfida il lettore proprio sul tema centrale del testo (e del dibattito odierno): cosa significa essere cristiani (anche oggi) in una società che sempre di più ci fa sentire "estranei".