La Messa... finalmente l'ho capita del tutto!

La dedica posta in esergo dice già da sola l’origine di questo bel testo, magistrale per la catechesi liturgica: «Dedico questo libro ai miei parrocchiani che hanno seguito le conferenze sulla messa all’origine di questo libro» (p. 9). La convinzione che lo anima è espressa efficacemente in questi termini: «Se non avete il tempo né la possibilità di gettarvi in lunghi studi di teologia, o se non sapete da quale parte incominciare, approfondite ciò che viviamo e celebriamo nella messa: vi è tutto» (p. 18).

Il punto di partenza è la costatazione ormai comune in tutte le Chiese europee che «molte persone non vanno più a messa. Quanto a coloro che ci vanno, danno talvolta l’impressione di annoiarsi… Soprattutto, bisogna che la messa non sia troppo lunga […] Perché? Perché questa noia, questa impressione di lungaggine, questa mancanza di fervore […] questo scarso interesse?» (p. 15). Le risposte sono le più diverse sia che provengano dai sacerdoti, sia dai laici: si va dalla costatazione di una diffusa mancanza di fede (in genere è l’opinione di chi frequenta e del clero) al rilievo della mancata animazione e preparazione del sacerdote (in genere è l’opinione di chi frequenta poco o mai). In genere resta poco. Non per l’autore di questo libro, che non si è rassegnato e ha cercato di incuriosire i suoi parrocchiani fino a portarli a stupirsi della grandezza dell’Eucaristia.

E senza tentennamenti ha proposto delle «lezioni» che hanno incontrato effettivamente le esigenze e le attese della sua gente. Infatti, che cosa c’è di più eloquente dei riti ben celebrati? Da vero mistagogo l’autore «inizia» ai misteri in una maniera concreta, pedagogicamente efficace e piacevole. Disegni o «icone», riquadri e verifiche rendono quest’opera «interattiva» e di facile approccio per i lettori e le lettrici di tutte le età. Venticinque capitoli suddivisi in cinque parti percorrono la celebrazione dall’ingresso (pp. 19-62) alla liturgia dell’accoglienza (pp. 63-108), dalla liturgia della Parola (pp. 109-148) alla preghiera eucaristica (pp. 149-196) per arrivare alla comunione e al «rinvio» (pp. 197-238). Merita una sottolineatura l’essenziale ma ben composita bibliografia (pp. 244-247) dove si segnala con soddisfazione finalmente (!) tra i testi di riferimento anche l’Ordinamento generale del Messale Romano. Non sembri tanto strano: si provi solo a scorrere le innumerevoli pubblicazioni sulla messa e si potrà constatare l’importanza dell’osservazione. L’impegno alla formazione liturgica del popolo di Dio riveste oggi un’urgenza ancora maggiore dei primi tempi della riforma conciliare.

È un compito che riguarda tutti e che va attuato con priorità in ogni comunità. Come afferma, poi, l’Instrumentum laboris del prossimo Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione (ottobre 2012), la liturgia è uno dei «luoghi fondamentali» (n. 17) di trasmissione della fede, anzi «il miglior luogo» (n. 97). Per cui volentieri si suggerisce questo utilissimo strumento perché, con gli opportuni adattamenti, possa diventare l’esempio di un itinerario da valorizzare nell’evangelizzazione delle nostre comunità.

Tratto da "Rivista Liturgica" n. 4/2012
(http://www.rivistaliturgica.it)