Il Messale di Pio V. Perché la messa in latino nel III millennio?
(Tesoretto) [Libro in brossura]EAN 9788825019469
Il volumetto, scritto in seguito alla pubblicazione del Motu proprio Summorum Pontificum, presenta la storia del messale (e del lezionario) a partire dal primo millennio. Inoltre si sofferma sulle novità dell'edizione del Messale di Paolo VI rispetto alla tradizione. Infine illustra alcuni aspetti relativi al Motu proprio.
Scritto in modo giornalistico, il testo destinato ad un largo pubblico, offre l'opportunità di precisare quanto i mass media (e non solo!) hanno travisato in occasione della pubblicazione del documento. Non si tratta di un ritorno alla messa in latino (il messale latino è sempre presente e può essere usato ogni volta che vi siano le condizioni per una actuosa participatio!) ma dell'uso di un messale che la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II aveva deciso di aggiornare, sulla linea di quanto già espresso nella Lettera apostolica Rubricarum instructum di Giovanni XXIII (25 luglio 1960).
Il testo comunque può risultare molto utile per formare adeguatamente allo spirito della liturgia considerata in tutta la sua bimillenaria tradizione.
C. C.
(RL 2007)
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Luca Mancinotti il 24 novembre 2007 alle 20:51 ha scritto:
Si intuisce in numerosi parti del libro una certa avvrsione dell'autore nei confronti del Motu Proprio di Benedetto XVI. L'analisi poteva essere compiuta certamente con minore faziosità, prediligendo un'atteggiamento esplicativo anzichè oppositivo. Non privo di inesattezze. Comunque sconsigliato.
primo il 23 aprile 2010 alle 17:00 ha scritto:
L'Autore si chiede già dal titolo "Perché della Messa in latino ne III millennio? ", ma già lo stesso titolo è inesatto perché la messa, secondo il Vaticano II è ancora ufficialmente in latino, mentre viene data la possibilità di dire in lingua volgare "alcune parti". Si capisce bene che all'Autore il Motu proprio è andato di traverso ma, non osando mettersi contro il papa, cerca in tutti i modi di minimizzarne la portata con evidenti forzature interpretative. Avrebbe dovuto sostituire il punto interrogativo del titolo con una sfilza di punti esclamativi, visto la sua perplessità che sottintende ostilità. SCONSIGLIATO.
Padre Marco Repeto il 28 maggio 2018 alle 15:23 ha scritto:
Ho conosciuto l'autore all'Istituto di Liturgia Pastorale di Padova Santa Giustina e come insegnante è preparato e mostra notevole dialettica. Mostra nel volumetto, tuttavia, molta animosità e avversione alla forma straordinaria del Rito Romano. Le ricostruzioni storiche sono spesso piegate ad intenti polemici e faziosi che rendono il testo privo di una serena e pacata trattazione del tema.
Mansueto Corrado il 28 marzo 2022 alle 21:24 ha scritto:
Interessante testo, che ripercorrere la storia del Messale Romano. Molto ben spiegato che cos'è il messale e quali novità ha portato il Concilio Vaticano II. Il tutto inserito nella discussione sul messale tradizionale