In occasione del quinto centenario della sua nascita, un libro per avvicinarsi alle opere della grande santa, che ha "spalancato- le porte della sua anima a Dio perché potesse riversarvi fiumi di grazia, di luce, di pace, di amore. Teresa d'Ávila ci guida con la sua santità di vita e i suoi scritti nel cammino verso Dio. Le sue opere maggiori presentano un filo unitario: la Vita racconta le prime grazie ed esperienze mistiche; il Cammino di perfezione tratta delle virtù che occorre praticare per giungere all'unione con Dio; le Fondazioni narrano peripezie e fatiche dei viaggi di fondazione; il Castello interiore, l'opera più sublime, è come un prezioso diamante donatole da Dio che ella non tiene per sé, ma mette a disposizione di tutti perché giungano alla vita umano-divina in Cristo, per Cristo, con Cristo. Quattro meravigliose opere che dispiegano la bellezza e la ricchezza della vita interiore.
INTRODUZIONE GENERALE
In vista del quinto centenario della nascita di santa Teresa di Gesù (ovvero Teresa d'Avila: 28 marzo 1515 - 2015), dottore della Chiesa, ci sono state chieste, di anno in anno, queste pagine teresiane: nel 2010 Il libro della vita, nel 2011 il Cammino di perfezione, nel 2012 le Fondazioni. Questi tre commenti, pubblicati su riviste carmelitane, sono stati poi opportunamente ritoccati per formare un volume unico insieme al commento al Castello interiore, inedito al pari dell'Appendice, che è la trasposizione scenografica in sette scene del Castello.
Dopo matura riflessione si è preferito lasciare i vari commenti alle opere teresiane nelle forme in cui sono nati — a parte leggere modifiche di stile — in ottemperanza alle richieste pervenuteci dai direttori delle riviste carmelitane «Nel cuore della Chiesa» e «Messaggero di Gesù Bambino di Praga»: la Vita e il Cammino sono scritti in forma di commento, raramente entra il dialogo; le Fondazioni e il Castello interiore sono invece in forma dialogata.
Queste pagine intendono favorire un accostamento proficuo alle opere della grande santa, che ha "spalancato le porte della sua anima a Dio perché potesse riversarvi di grazia, di luce, di pace, di onore.
Di anno in anno ci siamo riaccostate alle fonti — le opere maggiori di Teresa — per ascoltare qualcosa direttamente da lei. Così ci siamo trovate nel cuore del sublime e poco conosciuto carisma carmelitano: orazione e contemplazione, due realtà umano-divine con apostolica.
Vissute, trasformano la vita e la proiettano "oltre". L'orazione permette a ogni persona di entrare in rapporto con Dio; la contemplazione l'accompagna alla scoperta della sua vera identità di figlio/a di Dio chiamato/a a opere grandi.
Il centenario vuole ribadire che la ricchezza del Carmelo tutta interiore ed è la vita di unione con il paradiso pregustalo in terra.
Nella Chiesa di Cristo Teresa è ispiratrice di uno stile di vita per chi, chiamata da Dio abbracciare il suo carisma, dentro o fuori clausura, vuole unire un senso Pieno alla propria vita per deporla in luogo sicuro: in Dio, Amore che mai delude.
INTRODUZIONE
Teresa scrive l'autobiografia dibro de la vida) partendo dalla propria esperienza e narra la bellezza di un cuore innamorato di Dio, sì da stimolare a percorrere la strada della Bellezza: la preghiera-comunione con Dio Trinità che «arricchisce l'anima di grandi tesori» ( Vita 18,15) per l'intera Chiesa di Cristo, come ben possiamo leggere in Gaudium et spes: «La ragione più alta della dignità dell'uomo è la sua vocazione alla comunione con Dio» (GS 19).
Nella Vita Teresa ci narra la sua storia, unitamente alle misericordie e alle meraviglie che Dio ha operato in lei da quando si è consegnata tutta al suo Signore. Ella sa che da allora la sua vita è cambiata: non è più lei a vivere, ma Qualcuno vive in lei, al posto suo, e la rende felice.
Possiamo dividere la Vita in cinque parti:
— nella prima parte, cc. 1-9, Teresa ci narra la storia dei primi quarant'anni della sua vita;
— nella seconda parte, cc. 10-22, ci tratteggia in modo ispirato i quattro gradi dell'orazione, sperimentati da lei;
— nella terza, cc. 23-31, ritorna a raccontare la sua vita, ma non come prima: «Riprendo la storia della mia vita. L.] Da qui innanzi sarà un libro nuovo, voglio dire vita nuova, perché se quella che ho finora descritta era mia, questa che ho vissuta da quando ho cominciato a parlare di orazione è di Dio che vive in me» (Vita 23,1); — nella quarta parte, cc. 32-36, ci spiega accadimenti esterni che riguardano la fondazione del monastero di San Giuseppe;
— infine, nella quinta parte, cc. 37-40, torna alla narrazione autobiografica e la completa con ciò che allora andava sperimentando.
All'epoca in cui stende la Vita, avendo gustato la dolcezza dell'amore divino, la santa comprende che cosa significhi vivere senza quest'amore; e sentendosi libera e trasformata interiormente, desidera vivamente irradiare ovunque l'amore di Dio che muta la vita e la rende ora già beata.
In quegli anni Teresa vive già nell'irradiazione di Cristo. Ha scoperto i tesori che derivano dall'umanità di Gesù e di questa parla, difendendola da teologi che pretendono di trascurare l'umanità di Cristo una volta giunti a una certa altezza. Intensamente innamorata, ella in ogni cosa cerca Dio, incontra Dio. Non ci sono più in lei altri interessi, non altri desideri, nessuna distanza: Dio è diventato il suo "tutto". Teresa ha sperimentato che egli solo è riuscito ad appagarla sino in fondo e, finalmente, si è voluta consegnare definitivamente a lui che l'ha attesapazientemente per tanti anni.
In breve, l'autobiografia è la storia appassionata di una santa che ha il cuore pieno di Dio e desidera vivamente far conoscere l'amore divino capace di cambiare la vita e renderla felice.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Tra cadute e riprese
Nel 1565 Teresa completa la gestazione della Vita che consegna a padre García — succeduto a padre Banez che in quegli anni guidava la sua anima. Dopo varie traversie, il prezioso manoscritto va a finire nella biblioteca di Filippo II, dove è stato custodito sino ad oggi.
Teresa si avvicina alla cinquantina quando, per obbedienza, inizia a scrivere l'opera. E una donna matura, ricca di esperienza, innamorata di Dio. Ha già scoperto il valore e la ricchezza racchiusi nell'orazione, sua specifico carisma. Ed è proprio dell'orazione che si accinge a parlare, passando per le sue infedeltà allo scopo di far risaltare maggiormente la misericordia di Dio. Ha capito che deve diffondere il bene che s'irradia dall'intrattenersi da sola a solo con colui da cui sappiamo d'essere amati (Vita 85).