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Österreich begegnet don Bosco, dem Vater, Lehrer und Freund der Jugend
(ISS-Piccola biblioteca)EAN 9788821305351
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DETTAGLI DI «Österreich begegnet don Bosco, dem Vater, Lehrer und Freund der Jugend»
Tipo
Libro
Titolo
Österreich begegnet don Bosco, dem Vater, Lehrer und Freund der Jugend
Autore
Zimniak Stanislaw
Editore
LAS Editrice
EAN
9788821305351
Pagine
124
Data
2003
Collana
ISS-Piccola biblioteca
COMMENTI DEI LETTORI A «Österreich begegnet don Bosco, dem Vater, Lehrer und Freund der Jugend»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Österreich begegnet don Bosco, dem Vater, Lehrer und Freund der Jugend»
Recensione di Pietro Zovatto della rivista Studia Patavina
L’architettura di questa indagine viene articolata in tre parti. Nella prima si presenta uno sguardo sui contatti, in parte conosciuti, di don Bosco con alcuni personaggi del mondo austriaco e si accenna anche all’importanza del “Bollettino Salesiano” come “incontro mediato”.
Nella seconda si pubblicano le lettere di don Bosco a Sophie von Angelini (1838-1897) e di lei a don Bosco. La corrispondente č una cittadina dell’Impero Asburgico, la quale come fondatrice di un monastero delle Suore Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, lasciň una traccia religiosa significativa nella chiesa e nella cittŕ di Innsbruck, il capoluogo della regione tirolese. Queste lettere non sono state pubblicate né sono state fatte finora oggetto di studio. Sono precedute da un breve profilo biografico di Sophie von Angelini e da alcune precisazioni riguardanti la redazione delle stesse; infine, si propongono alcune riflessioni quale risultato dell’analisi del breve epistolario (sedici in tutto, ma una parte andata dispersa).
L’ultima parte puntualizza brevemente la relazione scritta, scoperta recentemente, della visita di cittadini austriaci a Torino, visita che ebbe luogo nell’agosto 1886, da parte di un gruppo di pellegrini, di ritorno da Lourdes (Francia), a don Bosco che dal 21 al 31 di quel mese si trovava a San Benigno Canavese (Torino). Nell’occasione, i pellegrini visitarono pure alcuni istituti salesiani di Torino (Valdocco).
La ricerca offre un’ulteriore conferma della polivalente personalitŕ del santo torinese e del suo ampio raggio d’influenza; permette anche d’allargare la conoscenza delle sue relazioni con l’Austria, che finora dalla storiografia venivano limitate alla lettera di don Bosco del 1873 all’imperatore Francesco Giuseppe e alla visita da lui compiuta al conte Henri Chambord d’Artois nel 1883.
Non sarŕ inutile aggiungere un ulteriore elemento circa il motivo di tale raccolta delle lettere. Si vuole semplicemente prevenire l’eventuale dispersione di questo piccolo patrimonio religioso e culturale, perché si č constatata la tendenza a donare le lettere di don Bosco come un regalo di notevole valore alle persone di elevata posizione culturale e religiosa. Tanto č vero che su sedici lettere, solo dieci sono ancora conservate nell’Archiv des Klosters zur Ewigen Anbetung, Karl Kaplererstraße 7, Innsbruck, fondato da Sophie von Angelini; le altre sono andate disperse appunto tramite regali.
Questo studio esemplare per il rigore scientifico allarga il raggio delle conoscenze di don Bosco che non si limitava solo alla Francia e alla Spagna, ma si estendeva anche all’Austria. Qui sono note le sue relazioni con la casa regnante, meno note le relazioni con Bolzano, Trento e Trieste. Nella cittŕ adriatica venne il successore di don Bosco, il Beato Michele Rua a preparare l’insediamento dei Salesiani in via dell’Istria con don Alessandro Veronesi, allievo di don Bosco a Valdocco.
Tale epistolario mostra come rientrava nella pedagogia del santo educatore carismatico nei riguardi dei giovani e collaboratori dell’opera salesiana, mantenere innanzitutto un rapporto personale diretto, tenerlo vivo con una ininterrotta corrispondenza (arrivava a scrivere, talvolta, anche 500 lettere in una notte, finora ne sono state pubblicate ventimila) e, infine, informare delle realizzazioni e della vita il piů vasto pubblico di amici e simpatizzanti, con un “Bollettino salesiano”, mensile che dai tempi di don Bosco ancora continua la sua ininterrotta storia con la medesima scansione cronologica.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2004, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Nella seconda si pubblicano le lettere di don Bosco a Sophie von Angelini (1838-1897) e di lei a don Bosco. La corrispondente č una cittadina dell’Impero Asburgico, la quale come fondatrice di un monastero delle Suore Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, lasciň una traccia religiosa significativa nella chiesa e nella cittŕ di Innsbruck, il capoluogo della regione tirolese. Queste lettere non sono state pubblicate né sono state fatte finora oggetto di studio. Sono precedute da un breve profilo biografico di Sophie von Angelini e da alcune precisazioni riguardanti la redazione delle stesse; infine, si propongono alcune riflessioni quale risultato dell’analisi del breve epistolario (sedici in tutto, ma una parte andata dispersa).
L’ultima parte puntualizza brevemente la relazione scritta, scoperta recentemente, della visita di cittadini austriaci a Torino, visita che ebbe luogo nell’agosto 1886, da parte di un gruppo di pellegrini, di ritorno da Lourdes (Francia), a don Bosco che dal 21 al 31 di quel mese si trovava a San Benigno Canavese (Torino). Nell’occasione, i pellegrini visitarono pure alcuni istituti salesiani di Torino (Valdocco).
La ricerca offre un’ulteriore conferma della polivalente personalitŕ del santo torinese e del suo ampio raggio d’influenza; permette anche d’allargare la conoscenza delle sue relazioni con l’Austria, che finora dalla storiografia venivano limitate alla lettera di don Bosco del 1873 all’imperatore Francesco Giuseppe e alla visita da lui compiuta al conte Henri Chambord d’Artois nel 1883.
Non sarŕ inutile aggiungere un ulteriore elemento circa il motivo di tale raccolta delle lettere. Si vuole semplicemente prevenire l’eventuale dispersione di questo piccolo patrimonio religioso e culturale, perché si č constatata la tendenza a donare le lettere di don Bosco come un regalo di notevole valore alle persone di elevata posizione culturale e religiosa. Tanto č vero che su sedici lettere, solo dieci sono ancora conservate nell’Archiv des Klosters zur Ewigen Anbetung, Karl Kaplererstraße 7, Innsbruck, fondato da Sophie von Angelini; le altre sono andate disperse appunto tramite regali.
Questo studio esemplare per il rigore scientifico allarga il raggio delle conoscenze di don Bosco che non si limitava solo alla Francia e alla Spagna, ma si estendeva anche all’Austria. Qui sono note le sue relazioni con la casa regnante, meno note le relazioni con Bolzano, Trento e Trieste. Nella cittŕ adriatica venne il successore di don Bosco, il Beato Michele Rua a preparare l’insediamento dei Salesiani in via dell’Istria con don Alessandro Veronesi, allievo di don Bosco a Valdocco.
Tale epistolario mostra come rientrava nella pedagogia del santo educatore carismatico nei riguardi dei giovani e collaboratori dell’opera salesiana, mantenere innanzitutto un rapporto personale diretto, tenerlo vivo con una ininterrotta corrispondenza (arrivava a scrivere, talvolta, anche 500 lettere in una notte, finora ne sono state pubblicate ventimila) e, infine, informare delle realizzazioni e della vita il piů vasto pubblico di amici e simpatizzanti, con un “Bollettino salesiano”, mensile che dai tempi di don Bosco ancora continua la sua ininterrotta storia con la medesima scansione cronologica.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2004, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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