Il presente volume si propone come un sussidio spirituale per il Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco con la Bolla Misericordiae Vultus lo scorso 11 aprile 2015. Al suo interno è operata una selezione di passi biblici sulla misericordia, accompagnati da un breve testo descrittivo. L'impostazione scelta per organizzare i contenuti rende il volume una sorta di prontuario, un piccolo dizionario utile a chi desidera svolgere un itinerario attraverso la bibbia con l'intento di fornire un utile sussidio per la spiritualità giubilare ispirata alla misericordia.
PREFAZIONE
di don Fortunato Frezza
Il giubileo, un qualunque giubileo — nell'accezione di anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale — muove i passi di quanti vogliono raggiungerne i benefici. Il giubileo diventa così pellegrinaggio, cammino di pellegrini rivolti a dare spazio alle proprie aspirazioni di bene, di conversione, di liberazione dello spirito. Chi va verso il giubileo intende andare ad un incontro benefico dell'anima con se stessa, di fronte a Dio, insieme a tutti gli altri pellegrini, tutti diversi e tutti segretamente legati da un unico intento. Il pellegrino infatti non è mai solo, non soffre di solitudine, non è un automa ambulante. E anche se porta con sé lo stretto necessario, sa bene qual è la sola cosa necessaria ed essenziale, divenendone sempre più convinto, man mano che cammina. L'assenza del peso delle cose gli ricorda che non è solo, perché quell'assenza gli rivela la presenza del primo compagno di viaggio, che è lui stesso.
Il Pellegrino Russo lo sapeva e diceva di se stesso: «Per Grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino errante di luogo in luogo. I miei beni terreni sono una bisaccia sul dorso con un po' di pane secco e, nella tasca interna, la Sacra Bibbia. Null'altro».
La Sacra Bibbia: il vero compagno di viaggio! Difficilmente il pellegrino cammina di notte, perché la notte gli restituisce nel sonno quanto il giorno gli ha sottratto di forza, di lucidità, di luce. I passi del pellegrino sono guidati dai passi della Sacra Bibbia, che diventa la luce del suo cammino. Come sono veri per lui gli aneliti del Pellegrino Ebreo: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino»! (Salmo 119,105). Sono passi diurni che tuttavia hanno bisogno di luce, perché può scendere la notte dell'anima, quando lo spirito si smarrisce nei grovigli dei pensieri umani o s'intristisce per le frustrazioni dei fallimenti o si deprime per il ricordo delle proprie personali angosce, che hanno un nome terribile: peccato!
Comincia qui il cammino del giubileo, che ha un nome radioso: misericordia! Nel Giubileo della Misericordia, il Pellegrino della Misericordia lascerà che i propri passi siano ritmati dai passi biblici della misericordia, perché sul suo cammino sia sempre giorno, e, come il Pellegrino Russo o i tanti pellegrini della nostra storia medievale, porterà con sé, quale codicetto da bisaccia, un vademecum, un "vieni con me", che non lo abbandoni mai, per ricordargli sempre che Dio è Misericordia.
A lui Papa Francesco parla così:« Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell'Anno Santo,perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l'essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre
lo è con noi» (Misericordiae vultus, 14). A te che leggi, pellegrinante del Giubileo della Misericordia, auguro la scoperta sempre nuova della misericordia che la Sacra Bibbia porta dentro di sé per te, per me, per tutti, pellegrini o semplici spettatori del pellegrinaggio. E buon cammino!
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vilma lagorio il 30 agosto 2016 alle 16:56 ha scritto:
Molto interessante