Il volume raccoglie i testi di alcune puntate del programma televisivo "Biblia, dialogo vigente" andate in onda dal dicembre 2010 su Canal 21, emittente della diocesi di Buenos Aires. Conduttori del programma erano Jorge Mario Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, il rabbino Abraham Skorka, e il biblista protestante Marcelo Figueroa, i quali affrontavano, ciascuno secondo le proprie prospettive di fede, questioni che potessero essere di interesse comune.Il punto di partenza erano le Sacre Scritture ma gli argomenti sono stati liberamente interpretati ed approfonditi dando grande risalto al contenuto sociale.In particolare i temi trattati nei testi raccolti in questo volume sono la solidarietà, la dignità umana, ragione e fede, la preghiera, fili conduttori di riflessioni più ampie e profonde che toccano il vissuto di ciascuno di noi e svelano al lettore il pensiero di Papa Francesco fin da quando era arcivescovo in Argentina.
INTRODUZIONE
di Gustavo Escobar
Ci sono termini e parole che acquistano, nel corso del tempo, una vigenza relativamente importante, ma la parola solidarietà e il suo senso affondano le radici nella cornice relazionale dello stesso genere umano.
Oggi le persone, i gruppi ambientalisti, i governi usano questa parola per promuovere una maggiore consapevolezza delle persone riguardo all'esistenza di problemi, di crisi o di situazioni di povertà, di malattia dell'altro, degli altri.
Nell'etimologia della parola si delinea in modo sottile un'altro significato, dalla radice ebraica che collega con la giustizia (tzedakah) la radice latina del termine che significa "solidità" e con il concetto che s'innesta nello spirito della cultura nel corso del tempo, stabilendo che essere solidali, vivere la solidarietà, scoprirla è un cammino e nella riflessione dell'uomo è anche una opportunità di renderci più umani, riscoprendo legami che per vari motivi — sociali, economici, religiosi — mettono all'uomo una sorta di benda che lo porta a ignorare le reali esigenze dell'altro.
Oggi, domani, ogni giorno risuona e risuonerà in modo perenne la domanda del Dio della vita a Caino, "Dov'è il tuo fratello?". La risposta a questa domanda è la sfida all'intera umanità che si intreccia con molte altre: Dov'è la tua famiglia? Dove dorme il tuo prossimo? Come si veste? Com'è la sua casa?
Solidarietà: essere solidali significa superare la tentazione di camminare da soli alla ricerca dei propri benefici, riscoprendo quanto sia grande il beneficio di tutti nella dimensione del dialogo e del rispetto reciproco, riscoprendo il compito di diffondere semi solidali dai quali germoglino frutti abbondanti di fratellanza e di rispetto.
La solidarietà, la giustizia, la verità si intrecciano in una unica dinamica che li rende possibili, e questo è il dinamismo dell'amore per noi stessi e per tutta l'umanità.
Questo proposta nasce a partire dalla famiglia come fondamento di un contesto relazionale dell'uomo con l'umanità, ci spinge ad attivare i nostri sensi prestando attenzione ai segni che Dio ci offre attraverso la realtà, dalle mani di coloro che interagiscono con noi.
Infine la solidarietà è intesa come un cammino di unione dell'uomo, è fondamentalmente un compito per tutti quelli che devono vivere un processo di "inclusione" in tutte le realtà quotidiane che ci rendono persone degne.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
FIGUEROA
La solidarietà è una grande parola la cui la radice etimologica ha a che fare con la famiglia, dal significato latino solidum, solido. Così solidarietà è connessa con un lavoro di costruzione collettivo di una causa solida, di qualcosa di solido per il bene.
La solidarietà ha molte dimensioni, alcune delle quali cercheremo di analizzare nel corso del programma, ma penso che occorra cominciare con una solidarietà "dentro casa".
Perché nei primi passi della Bibbia si legge il fallimento della coesione familiare. Prima di tutto con la caduta di Adamo ed Eva, dove Dio appare e interroga Adamo su ciò che è successo e lui risponde: "È la donna che tu mi hai dato", così spezza la solidità. In seguito, tra fratelli, quando il Signore interpella Caino riguardo Abele e questi dice: "io non sono il guardiano di mio fratello" e la solidarietà familiare si frantuma. Vi è una compattezza nella famiglia che ha a che fare con il concetto che poi si può estendere agli altri.
La solidarietà come un bene prezioso prima di tutto nella famiglia e che se si spezza subisce conseguenze per tutta la società.