In occasione della terza visita pastorale del Pontefice Emerito in Germania, l'Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg ha tratto dagli scritti di Joseph Ratzinger una piccola brochure in forma di libro teologico di consultazione, affinché il pensiero del grande Papa teologo fosse accessibile ad un pubblico più vasto.Quella brochure, debitamente ampliata e arricchita, è diventata ora questo utile manuale che da un lato consente una rapida consultazione di fondamentali temi teologici, dall'altro suscita anche l'interesse a leggere gli altri scritti del fine teologo Joseph Ratzinger.
PREFAZIONE
di S.E. ROBERT ZOLLITSCH
Con Joseph Ratzinger il 19 aprile 2005 non è stato eletto Papa solo un arcivescovo e un cardinale con una solida esperienza, ma anche uno dei teologi di maggior spicco della nostra epoca. Fattosi un nome già come giovane professore, durante il Concilio Vaticano II egli operò come consigliere dell'influente cardinale Joseph Frings, allora arcivescovo di Colonia. Il suo lavoro come docente di dogmatica e teologia fondamentale fu premiato con la chiamata in alcune delle più rinomate facoltà cattoliche tedesche e nel 1981 ricevette il riconoscimento più prestigioso, la nomina a Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Risale all'epoca della sua docenza, per esempio, l'impressionante lezione Introduzione al cristianesimo, letta in molte lingue e continuamente riedita, con la quale egli basa il cristianesimo sulla professione apostolica di fede. Da cardinale, in diversi libri-intervista, ha preso posizione su domande riguardanti la fede e la Chiesa e da ultimo in Luce del mondo ha parlato apertamente, e per molti in maniera inattesa, anche come Papa.
Per Joseph Ratzinger — Benedetto XVI era e resta decisivo servire la verità; lo era per il teologo impegnato nell'attività didattica, lo è per il vescovo nel servizio pastorale. E questo viene espresso
in forma particolarmente chiara dal motto da lui scelto come vescovo prima e come Cardinale poi: Cooperatores veritatis, collaboratore nella verità. Con le sue opere Joseph Ratzinger si è messo al servizio di quella verità, che non è un principio astratto, ma lo stesso Dio vivente. Per questo motivo, accanto alla verità, l'amore è la seconda grande nota fondamentale che attraversa l'intera opera dell'attuale pontefice. Verità e amore s'incontrano in Gesù Cristo. E chi vede Lui vede il Padre. Egli ci manifesta Dio stesso.
Questa teologia si sviluppa da un centro: Gesù Cristo. Con i due libri dedicati a Gesù che Benedetto XVI ha pubblicato firmandolo con il suo nome di battesimo, in quanto « cristiano credente alla ricerca del volto del Signore », egli mostra in maniera impressionante che la fede è fondata su Gesù in quanto Figlio di Dio e che essa è ragionevole; una fede che non annaspa nel vuoto e piuttosto, solida com'è, può accompagnarci nella vita e nella morte.
Dal punto di vista esistenziale, la teologia di Joseph Ratzinger è incoraggiante e la sua spiritualità è teologicamente sicura. Analisi e meditazione, pensiero e azione, fede e vita si rimandano a vicenda, si sostengono reciprocamente e offrono un riorientamento attraverso una credibile testimonianza di Cristo.
Affinché l'essenza del suo pensiero fosse accessibile anche a un pubblico più vasto in una forma più ampia, l'Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg, impegnato nell'edizione di tutti gli scritti di Joseph Ratzinger, in occasione della terza visita del pontefice in Germania, ha tratto dall'opera del professore e cardinale una brochure in forma di libro teologico di consultazione. Quella brochure è diventata ora il presente volume, in un formato ampliato e arricchito di alcune parole chiave. Esso consente un rapido orientamento su questioni concrete e tuttavia suscita anche il piacere di affrontare la lettura di altro, di andare magari a cercare ulteriori letture interessanti e stimolanti. Occasione per la pubblicazione di questa edizione ampliata è l'Anno della Fede 2012-2013, indetto dallo stesso Papa. Egli ci ricorda l'inizio del Concilio Vaticano II, avvenuto cinquant'anni fa, ma soprattutto c'invita a confrontarci con la fede, a trovare nuova forza in essa e a dialogare su di essa con altri. Per tutto ciò questo testo rappresenta un sostegno eccezionale. Ringrazio di cuore l'Istituto Papa Benedetto XVI, fondato dal vescovo Gerhard Ludwig Miiller e guidato dal professor Rudolf Vorderholzer, e alle lettrici e ai lettori auguro molta gioia nella lettura di questo libro.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Abbà (Padre)
L'orientamento della vita di Gesù, la causa prima, il punto d'arrivo che la determinarono si chiamava «Abbà», «caro Padre». Egli sapeva di non essere solo, fino all'ultimo grido sulla Croce è stato tutto proteso verso l'altro, verso colui che chiamava Padre. Solo questo ha fatto sì che non gli sia stato imposto il titolo onorifico di «re», «signore» o analoghi attributi legati al potere, ma una parola che potremmo tradurre con «figlio». [...] La sua massima dignità, che rimanda alla sua divinità, non è in definitiva un potere in suo possesso; esso si fonda sull'altro — su Dio, il Padre. Joachim Jeremias ha detto una volta molto bene che essere figli così come lo è stato Gesù significa imparare a dire «Padre». [...]
Com'è noto, i greci hanno chiamato il loro dio Zeus «padre». Ma questo per loro non era un termine che indicava fiducia, al contrario, era espressione di una profonda duplicità del dio, simile alla tragica duplicità e indecenza del mondo. Quando dicevano «padre» intendevano dunque: egli è uguale ai padri degli esseri umani. Talvolta, se di buon umore, sono molto simpatici; nella sostanza però sono degli egoisti, dei tiranni imprevedibili, impenetrabili e pericolosi. E fu questo il modo in cui essi interpretarono la forza segreta che domina il mondo. [...]