L'Amore Umano nel Piano Divino
-La redenzione del corpo e la sacramentalità del matrimonio nelle catechesi del mercoledì ( 1979-1984
EAN 9788820983673
Esce una nuova edizione delle catechesi di Giovanni Paolo II dedicate all’amore umano, al significato e al valore del corpo, alla grandezza e bellezza del sacramento del matrimonio. Curate dal sacerdote Gilfredo Marengo, che insegna al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, le catechesi si svolsero nelle Udienze del mercoledì dal 1979 al 1984 e costituiscono una delle eredità più preziose del Magistero di Papa Woijtyla.
Tratto da Il Timone n. 96 - anno 2010
(http://www.iltimone.org)
A trent’anni di distanza da quando furono pronunciate, le catechesi del mercoledì degli anni 1979-1984 sono presentate in questa nuova edizione come un contributo peculiare, per certi versi decisivo, del magistero di Giovanni Paolo II, e non soltanto come un frutto della particolare sensibilità filosofica e pastorale di Karol Wojty?a. Sono offerte alla Chiesa, e alla riflessione teologica in special modo, come pagine autorevoli attraverso le quali guardare all’uomo e al suo mistero. Lo sguardo sull’uomo fornito da questi testi pontifici è imperniato attorno all’amore umano, considerato come la chiave ermeneutica per interpretare in modo adeguato l’esistenza dell’essere umano.
Il Curatore dell’edizione, Gilfredo Marengo, è docente stabile di Antropologia Teologica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. È autore di numerosi articoli su riviste scientifiche e direttore editoriale della rivista Anthropotes. Uno dei temi che caratterizzano la sua attività di ricerca è lo studio dell’amore come fulcro dell’elaborazione di un’antropologia adeguata, la cui sintesi è contenuta nel libro Amo perché amo. Amo per amare. L’evidenza e il compito (Cantagalli, Siena 2007). Tale prospettiva è guadagnata dal riferimento all’ampia attività teologico-pastorale di Giovanni Paolo II. Il tema dell’amore è già presente nell’enciclica Redemptor hominis, in cui, programmaticamente, il papa polacco afferma che «l’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa pienamente» (n. 10).
In questo testo, pur breve, è chiaro che il papa recepisce il ruolo di primaria importanza che l’amore possiede per la vita dell’uomo, conferendovi una posizione centrale all’interno della propria riflessione magisteriale. Pertanto, l’occasione di una nuova pubblicazione delle catechesi di Giovanni Paolo II si inserisce nell’opera di approfondimento del tema dell’amore come proprium della fede cristiana: l’amore è la questione fondamentale, verso la quale anche la recente enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est ha orientato l’attenzione dei credenti e della riflessione teologica.
È all’interno di quest’opera di approfondimento del tema dell’amore che il lavoro offerto dal Curatore del presente volume ha la pretesa di collocarsi, fornendo alla riflessione teologica e alla comprensione della vita dell’uomo un contributo rilevante. Questa edizione, infatti, non è una semplice riproposizione dei testi, ma vuole offrire una chiave di lettura adeguata delle catechesi del mercoledì, sporgendosi fino al tentativo di penetrare, usando una felice espressione di Angelo Scola, «la vena profonda del magistero di Giovanni Paolo II». Tale scopo viene perseguito in un duplice modo: innanzitutto attraverso gli ampi articoli introduttivi, che sondano lo stile, i contenuti e le conseguenze delle catechesi; in secondo luogo, grazie all’attenzione particolare alla redazione dei testi papali, che, come si vedrà, assume un’importanza decisiva.
Grazie agli articoli e al lavoro redazionale, il Curatore tenta di indicare la peculiarità, il contesto e la prospettiva con cui le catechesi furono dettate, in vista di una loro comprensione adeguata all’interno della riflessione teologica sull’amore: (1) la loro peculiarità consiste nell’appartenenza di tali testi al magistero pontificio, elemento non ancora diffusamente assunto; (2) il contesto di riferimento delle catechesi è costituito dal Concilio Vaticano II; (3) la prospettiva offerta da questi testi pontifici inserisce l’amore umano nel piano divino. Percorrendo questi tre passaggi, emergerà anche la prospettiva offerta dal Curatore dell’opera: le catechesi vanno considerate come vera e propria attuazione dell’antropologia del Concilio.
1. Il carattere peculiare delle catechesi: sensibilità di Karol Wojty?a o magistero di Giovanni Paolo II?
L’edizione inglese delle catechesi del 2006, curata da M. Waldstein, ha testimoniato l’esistenza di un testo precedente, redatto da Karol Wojty?a in lingua polacca prima dell’elezione al soglio pontifico, da cui il futuro papa avrebbe tratto i testi per le udienze del mercoledì. Questo dato conferma come i temi delle catechesi costituissero già un interesse particolare del Cardinale di Cracovia.
Acquisendo questa notizia riguardante l’Autore delle catechesi, la nuova redazione mette in luce che esse non solo sono il frutto di una particolare sensibilità di Karol Wojty?a, né meramente ripropongono il suo pensiero, ma in maniera peculiare appartengono al magistero di Giovanni Paolo II. Gli articoli posti all’inizio del volume in questione sostengono chiaramente tale tesi: le catechesi costituiscono vero e proprio magistero del papa polacco.
Il primo elemento a sostegno di questa tesi è offerto dalla circostanza in cui esse vengono proposte alla Chiesa, ovvero durante le udienze generali del mercoledì. Già Paolo VI nel 1967 aveva riconosciuto ad esse la funzione di essere parte del servizio petrino, conferendo a tali insegnamenti «carattere abituale ed essenziale» e non più, quindi, soltanto «occasionale e complementare» nell’attività del papa (Udienza del 27 dicembre 1967). Da Pio XII, passando per Paolo VI fino a Giovanni Paolo II, le udienze hanno assunto sempre più «la forma di una stabile modalità di comunicazione e intervento rivolto a tutta la Chiesa e non solo» (7). Anche l’omogeneità dei contenuti, la forma via via più estesa, la comparsa di titoli e sottotitoli vanno a confermare il carattere magisteriale di tali pronunciamenti. Di conseguenza, il Curatore può affermare che le udienze del mercoledì appartengono alla «forma ordinaria con la quale il Romano Pontefice esercita la sua missione di insegnamento» (7).
Un’ulteriore indicazione dell’intento magisteriale con cui il papa ha offerto queste catechesi è reperibile nella stessa terminologia adottata. Va segnalato, infatti, che l’uso del termine «catechesi» non trova la propria motivazione nella frequenza con cui tale lemma viene utilizzato. Sebbene nelle udienze in questione la parola «catechesi» ricorra raramente, il papa ne fa uso esplicitamente quando si riferisce a questi insegnamenti nel loro complesso (Catechesi n. 125 e 129). Lo stesso Giovanni Paolo II, facendo successivamente riferimento a queste sue udienze, le chiama «catechesi all’udienza generale del mercoledì», trattandole come un corpus unitario (Varcare la soglia della speranza, Mondadori, Milano 1994, 51).
La redazione con cui è composto il presente volume, come già accennato, si fa carico della prospettiva appena enunciata: le catechesi sono esposte una dopo l’altra, abbandonando la divisione in cicli, perché non presenti in Insegnamenti; il titolo di ogni catechesi è indicato soltanto in nota, a motivo della sua assegnazione da parte dell’Osservatore Romano; le catechesi non dettate durante le udienze generali, pur presenti nell’Urtext polacco, non vengono riportate, a differenza di quanto avviene in altre edizioni straniere; infine, il Curatore non è stato mosso dall’interesse di uniformare le diverse edizioni di Insegnamenti, che seguono, nei diversi anni, regole tipografiche non omogenee. Scelte, queste, che sono motivate dall’intento di far risaltare il carattere magisteriale delle catechesi, restando fedeli a quanto pronunciato dal papa nei suoi interventi del mercoledì, sia nel contenuto che nelle modalità. Anche la lettera della Segreteria di Stato in risposta al professor Waldstein (73) conferma la scelta di tali criteri redazionali: il testo base per ogni traduzione è quello presente nella collana Insegnamenti di Giovanni Paolo II; il testo originale delle catechesi è in italiano; i titoli appartengono alla redazione del giornale della Santa Sede; i corsivi vanno rispettati.
Un’ulteriore ricerca sulla letteratura riguardante le catechesi potrebbe servire a indagare se e in quale misura esse siano state recepite, all’interno della Chiesa, come magistero di Giovanni Paolo II. Tale studio può trovare un utile strumento nell’ampia rassegna bibliografica, curata da Nicola Petrovich, la quale attesta la vasta eco che le catechesi hanno avuto nella vita della Chiesa e nella riflessione teologica. Sia le numerose edizioni dei testi delle catechesi in diverse lingue, sia le monografie e gli articoli scientifici ad esse dedicati documentano l’ampiezza e la profondità contenute in questi testi di Giovanni Paolo II, indicandone l’attualità e aprendo a ulteriori ricerche.
2. Le catechesi come realizzazione del Concilio Vaticano II
Il vasto pontificato di Giovanni Paolo II può essere sintetizzato nell’obiettivo di attualizzare il Concilio Vaticano II. Come si vede già nel primo messaggio pronunciato dopo l’elezione, il papa polacco parla della «permanente importanza» del Concilio, definendolo una «pietra miliare» della storia della Chiesa (Primo radiomessaggio Urbi et orbi, 17 settembre 1978). Riconosce come proprio «compito primario» quello di «promuovere la più esatta esecuzione» e di «attuare praticamente» i pronunciamenti del Concilio, assumendo un «formale impegno» in vista di tale «dovuta esecuzione». Risulta chiaro ed esplicito, pertanto, l’intento del pontefice a dare realizzazione al Concilio Vaticano II.
Da questa attenzione peculiare all’attuazione del Concilio segue che Giovanni Paolo II va considerato innanzitutto come pastore e uomo di Chiesa, e non teologo: non essendo mosso principalmente da interessi accademici, va messa in risalto soprattutto la sua preoccupazione pastorale nella realizzazione degli orientamenti conciliari. Egli è cosciente di essere profondamente inserito e implicato nella storia della Chiesa e del mondo.
Di conseguenza, anche l’anima profonda delle catechesi, che si inseriscono in questa preoccupazione del pontefice, consiste nell’attuazione del Vaticano II, in particolare dell’antropologia della costituzione Gaudium et spes. Pertanto, per comprendere l’intento del papa polacco sotteso alle catechesi, risulta di particolare importanza approfondire il nesso esistente tra le catechesi e il Concilio. Gli articoli introduttivi evidenziano che Giovanni Paolo II, che aveva contribuito in particolare nella stesura di Gaudium et spes, individua tre elementi specifici come sintesi di tutti i documenti conciliari: l’intonazione pastorale, lo sguardo sull’uomo concreto, la centralità di Cristo. Il magistero del Vaticano II, innanzitutto, è caratterizzato da una profonda indole pastorale, centrata sulla nozione di arricchimento della fede. Da questo primo elemento segue, in secondo luogo, l’attenzione all’uomo: l’uomo concreto è posto in primo piano, a tal punto da determinare la svolta antropologica portata con sé dal Concilio. É chiaro nel pensiero del papa che la centralità dell’uomo, definito in Redemptor hominis «la via della Chiesa» (n. 14), ha una motivazione eminentemente cristologica: «l’antropologia del Vaticano II è radicata nella cristologia e perciò in definitiva nella teologia» (Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni, Rizzoli, Milano 2005, 139). Questi tre aspetti, pastoralità, attenzione all’uomo e prospettiva cristocentrica, trovano una sintesi nella formula conciliare di Gaudium et spes 22: Cristo «svela pienamente l’uomo all’uomo».
Le catechesi, inserendosi nell’obiettivo di realizzare il Concilio, sono innervate di attenzione pastorale, sguardo sull’uomo concreto e affermazione della centralità di Cristo: rivolgendosi agli «odierni interlocutori di Cristo» (Catechesi n. 1), affrontano temi decisivi per la comprensione dell’uomo contemporaneo, quali il corpo, l’amore, il matrimonio, con la prospettiva proprio del Concilio, al fine di offrire elementi per l'elaborazione di una «antropologia adeguata» (Catechesi n. 13).
Un secondo contesto, non slegato dall’orizzonte conciliare, a cui le catechesi fanno riferimento è costituito dall’enciclica Humanae vitae, che occupa un posto decisivo nello sviluppo delle catechesi: infatti, laddove Giovanni Paolo II richiama esplicitamente i motivi ispiratori delle catechesi, fa sempre riferimento all’enciclica di Paolo VI, che risulta pertanto essere «un elemento decisivo per cogliere l’intenzione e la prospettiva con la quale tutto il quinquennale progetto di catechesi viene elaborato» (16).
I passi dedicati a Humanae vitae si focalizzano attorno a tre elementi: il carattere pastorale dell’enciclica evidenziato in riferimento a Gaudium et spes; il carattere positivo con cui il documento di Paolo VI propone il disegno di Dio sull’amore umano come «l’unico e vero bene della persona» (Catechesi n. 116); l’orizzonte antropologico, come unico contesto adeguato per comprendere l'insegnamento dell’enciclica. Negli articoli del Curatore viene notato come tali aspetti non siano altro che le stesse preoccupazioni che, per Giovanni Paolo II, costituiscono l’anima del Concilio. Di conseguenza, l’interesse per Humanae vitae non riguarda principalmente l’aspetto normativo in essa contenuto, ma è motivato dal fatto che essa offre «un modo di vivere pienamente adeguato alle esigenze dell’amore umano, all’interno del disegno divino» (20).
3. La prospettiva: «teologia del corpo» o «catechesi sull’amore umano»? Creazione e redenzione dell’uomo in Cristo
Le due frasi che formano il titolo della nuova edizione, L’amore umano nel piano divino. La redenzione del corpo e la sacramentalità del matrimonio nelle catechesi del mercoledì, sono tipiche del linguaggio dell’Autore e sono poste all’inizio dell’ultima catechesi con il chiaro intento di rappresentare due possibili titoli sintetici dell’intero percorso delle stesse. La scelta di tale titolo per questa pubblicazione permette di avvicinare ancora una volta l’intenzione con cui il papa ha offerto alla Chiesa le catechesi del mercoledì e evidenzia lo specifico della presente edizione.
Il titolo scelto, infatti, indica una novità significativa che la presente edizione intende offrire: evidenziare l’originale prospettiva con cui l’amore umano è considerato nelle catechesi. L’espressione «L’amore umano nel piano divino» non soltanto evidenzia che questi testi offrono una comprensione adeguata dell’amore umano, ma si spinge oltre: le espressioni «catechesi sull’amore umano» o «teologia del corpo», infatti, mettono sì a fuoco un aspetto particolare, ma non riescono a esprimere tutta l’originale ricchezza di magistero in esse contenuto. Le catechesi, in realtà, non consistono soltanto in una riflessione teologica sul corpo o sull’amore umano capace di affrancarle da una comprensione puramente individualistica, dando loro una collocazione del tutto particolare all’interno del piano divino. Ben di più, esse mettono a tema il nesso tra la differenza sessuale e il Mistero di Dio: l’esperienza dell’amore vissuta dall’uomo e dalla donna a partire dalla differenza corporea di maschio e femmina è considerata come la porta di accesso al Mistero divino, rivelatosi pienamente come dono totale di Dio in Cristo all’uomo. Proprio nel dono amoroso di uno all’altra, l’uomo e la donna sono condotti all’interno del piano divino, accogliendo l’appello di Cristo che nell’esperienza dell’amore viene loro dischiuso. Questa si conferma la prospettiva originale, unitaria e feconda delle catechesi di papa Wojty?a.
Nella riflessione di Giovanni Paolo II la comprensione dell'amore umano va collocata all’interno del piano divino, ed è proprio questa collocazione a costituire l’elemento fondamentale per elaborare un’antropologia adeguata: la luce dell’amore apre all’uomo la strada per affrontare l’enigma racchiuso nella sua stessa vita. L’esperienza dell’amore, propria di ogni uomo, risulta essere così non solo punto di partenza di una riflessione sull’umano, ma ancor più sguardo e prospettiva permanente con le quali interpretare ogni aspetto della vita dell’uomo.
Tale sguardo si chiarisce svolgendo i due elementi che costituiscono la seconda espressione utilizzata dal papa per riferirsi all’intero corpus, «la redenzione del corpo» e «la sacramentalità del matrimonio», che indicano i due passaggi principali in cui le catechesi vengono svolte. La prima parte prende in esame tre parole di Cristo: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina?» (Mt 19,4); «chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5, 27-28); «quando risusciteranno dai morti non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli» (Mt 12, 25). L’approfondimento di queste parole di Cristo colloca la differenza sessuale tra creazione e redenzione: il corpo, «testimone della creazione come di un Dono», è «testimone dell’Amore come sorgente da cui è nato questo stesso donare» (Catechesi n. 14). In questa apertura al dono, tra il suo essere ricevuto come dono (creazione) e la possibilità di ricevere il dono di Cristo (redenzione), il corpo, attraverso l’amore sponsale, si apre alla comunione.
La seconda parte delle catechesi è costituita dalla trattazione della sacramentalità del matrimonio attorno al testo di Ef 5, 22-33. Partendo dal «sacramento primordiale», già annunciato nella prima parte e costituito dal corpo, in quanto «capace di rendere visibile ciò che è invisibile, cioè lo spirituale e il divino» (Catechesi n. 19) e quindi di aprire alla «Verità e all’Amore», il papa mostra che «nella dimensione sponsale dell’uomo e della donna, ovvero nell’esperienza dell’amore umano è possibile attingere il mistero» (59). In questo emerge uno dei contributi più interessanti delle catechesi: esse superano il riferimento a una qualche sacramentalità «naturale» del matrimonio, inserendo, invece, l’amore all’interno del piano della salvezza. Di conseguenza, «la comunità d’amore dell’uomo e della donna, colta nell’integralità delle sue dimensioni, si configura come quell’elemento che anticipa e media simbolicamente la communio dell’amore trinitario: ogni uomo può sorprendere in sé l’appello al suo principio che lo trascende e rivolgersi a questi, cogliendone il volto di una comunità d’amore, in una forma certamente ancora enigmatica, ma non per questo meno reale» (60).
Un’ultima osservazione riguardo alla presente edizione. Il volume è arricchito da un apparato critico che permette un approccio scientifico alle catechesi stesse e un loro agile studio. La sinossi della presente edizione con l’edizione del 1985, gli indici delle citazioni bibliche, dei testi del magistero e dei nomi offrono la possibilità di penetrare la ricchezza dei testi pontifici, evidenziandone le profonde radici bibliche e la loro collocazione all’interno della tradizione ecclesiale, costituendo un indispensabile strumento per ulteriori approfondimenti scientifici.
Lo studio delle catechesi, così presentate nella loro peculiarità di insegnamento magisteriale, collocate nel contesto della realizzazione del Vaticano II e chiarite nella prospettiva che inserisce l’amore umano nel piano divino, possono offrire alla riflessione teologica «un contributo per approfondire le radici antropologiche e teologiche della relazionalità» (43). L’approccio di Giovanni Paolo II all’uomo attraverso l’amore risulta particolarmente attuale per conoscere l’uomo contemporaneo e interpretarne la complessità della vita, proprio a partire dall’esperienza condivisa e a tutti accessibile dell'amore. Ponendosi nei panni degli interlocutori di Gesú, il papa offre una comprensione integrale dell’uomo e, in particolare, della sua vicenda attuale, facendo risuonare per l’uomo d’oggi le parole del Maestro sull’amore, sul corpo e sul matrimonio.
Tratto dalla Rivista Studia Patavina 2011 n. 1
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
-
19,90 €→ 18,90 € -
-
30,00 €→ 28,50 € -
-
-
-
-
7,90 €→ 7,50 € -
18,00 €→ 17,10 € -
7,90 €→ 7,50 € -
7,00 €→ 6,65 € -
46,00 €→ 43,70 € -
29,50 €→ 28,02 € -
7,90 €→ 7,50 €