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Rituale romanum. Editio princeps (1614)
(Monumenta liturgica Concilii Tridentinum) [Libro in brossura]EAN 9788820974367
Esaurito
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Tipo
Libro
Titolo
Rituale romanum. Editio princeps (1614)
A cura di
Manlio Sodi, Juan Javier Flores Arcas
Editore
Libreria Editrice Vaticana
EAN
9788820974367
Pagine
524
Data
gennaio 2004
Peso
932 grammi
Dimensioni
17 x 24 cm
Collana
Monumenta liturgica Concilii Tridentinum
COMMENTI DEI LETTORI A «Rituale romanum. Editio princeps (1614)»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Rituale romanum. Editio princeps (1614)»
Recensione di Celestino Corsato della rivista Studia Patavina
La riforma liturgica, che i Padri conciliari di Trento avevano auspicato, ha avuto pratica attuazione e ha preso forma in una serie di libri liturgici editi tra il 1568 e il 1614: il Breviarium Romanum (1568), il Missale Romanum (1570), il Martyrologium Romanum (1584), il Pontificale Romanum (1595-96), il Caeremoniale Episcoporum (1600), il Rituale Romanum (1614). Si tratta di testi che hanno caratterizzato l’itinerario di fede e la celebrazione secondo il «rito romano» per quattro secoli, fino alla riforma nata negli anni ’60 del secolo ventesimo, a partire dalla costituzione dogmatica Sacrosanctum Concilium del Vaticano II.
La Libreria Editrice Vaticana mette a disposizione degli studiosi la riproduzione anastatica dei sei testi liturgici suddetti in una collana che permette di conoscere direttamente le «fonti» in cui si è specchiata e e di cui si è alimentata la spiritualità cristiana post-tridentina. È in dirittura d’arrivo il completamento della collana, con la preannunciata uscita, a breve, del Martyrologium.
Il ricercatore non può che esprimere il suo plauso per detta benemerita iniziativa: egli ha modo, infatti, di stabilire opportuni confronti metodologici e scientifici con l’attuale riforma liturgica e il relativo rinnovamento della vita spirituale della Chiesa. In stretta continuità con i «Monumenta Liturgica», gli studiosi hanno la possibilità di avvalersi della più ampia collana di «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» (finora editi quasi una quarantina di volumi), pensata come insieme di fonti d’interesse liturgico difficilmente reperibili, di studi storico-teologici, di strumenti in aiuto all’indagine e alla ricerca in funzione della scienza liturgica.
Il presente volume presenta l’editio princeps del Rituale Romanum Pauli V Pont. Max. iussu editum del 1614, il cui originale, qui riprodotto anastaticamente, appartiene alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano; ma, nella Appendice I (pp. 241-418) è riprodotto anche il manoscritto originale che è servito per la preparazione dell’editio princeps, conservato presso l’Archivio della Congregazione dei Padri Barnabiti a Roma; e nella Appendice II (pp. 421-430) sono riprodotte, a titolo esemplificativo, alcune carte del manoscritto originale conservato nell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana a Roma: si tratta di una decina di foto che riguardano il frontespizio, il testo della costituzione di Paolo V, la parte introduttiva ai Sacramenti, il capitolo De Sacramento Matrimonij, le annotazioni di mano di san Roberto Bellarmino, le bozze dell’«originale manuscriptum cum approbatione Revisorum Delegatorum a Papa», di cui si è servito il barnabita Giovanni Antonio Gabuzio come base del testo a stampa; nella Appendice III (pp. 431-439) si offre un articolato Indice delle formule (orationes, exorcismi, psalmi et cantica, lectiones biblicae, hymni).
Il Rituale è un testo per la celebrazione che accompagna la vita del singolo fedele – nelle diverse circostanze che lo vedono presente dalla nascita alla morte, dal battesimo alle esequie – come pure della intera comunità cristiana. Il libro dà inizio e nello stesso tempo manifesta un cammino di prassi liturgico-pastorale scandito dalla predicazione, dai sacramenti e dai sacramentali. Lo studio di detto Rituale, associato agli altri libri liturgici e sussidi nati per impulso del concilio tridentino, costituisce un mattone importante nella costruzione di una storia della riforma liturgica tridentina e più in generale del culto cattolico-romano in Occidente (con tutta una serie di edizioni particolari e adattamenti nei Rituali bilingui e nella prassi pastorale, per rendere più comprensibile la liturgia al popolo fedele). Non è irrilevante sottolineare che i libri liturgici, compreso il presente, sono diventati una fonte di ispirazione omiletica per i presbiteri e di spiritualità per ogni chiesa.
All’edizione anastatica è premessa una Introduzione di una settantina di pagine. I due curatori studiano la genesi e lo sviluppo del Rituale Romano, partendo dalla preistoria e addentrandosi nella formazione storica della parte sia eucologica che rubricale (con la composizione di Sacramentari, di Ordines romani, di altri appositi libelli a scopo rituale-sacramentario, di Pontificali o manuali completi per vescovi e/o presbiteri, di grandi Rituali completi a stampa), fino alla descrizione del Rituale Romanum di Paolo V, quasi «sintesi di vari altri rituali», confrontato con le successive edizioni ufficiali e con la «editio typica» del 1952.
Nel Rituale si condensano e si incrociano storia e teologia, celebrazione e ritualità, adattamento e formazione cristiana, contesto culturale e prassi pastorale, linguaggio non verbale e testi eucologici: una preziosa ricchezza messa in mano agli studio, che va sviscerata in quanto illumina un notevole tratto di strada percorso dalle comunità cristiane.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
La Libreria Editrice Vaticana mette a disposizione degli studiosi la riproduzione anastatica dei sei testi liturgici suddetti in una collana che permette di conoscere direttamente le «fonti» in cui si è specchiata e e di cui si è alimentata la spiritualità cristiana post-tridentina. È in dirittura d’arrivo il completamento della collana, con la preannunciata uscita, a breve, del Martyrologium.
Il ricercatore non può che esprimere il suo plauso per detta benemerita iniziativa: egli ha modo, infatti, di stabilire opportuni confronti metodologici e scientifici con l’attuale riforma liturgica e il relativo rinnovamento della vita spirituale della Chiesa. In stretta continuità con i «Monumenta Liturgica», gli studiosi hanno la possibilità di avvalersi della più ampia collana di «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» (finora editi quasi una quarantina di volumi), pensata come insieme di fonti d’interesse liturgico difficilmente reperibili, di studi storico-teologici, di strumenti in aiuto all’indagine e alla ricerca in funzione della scienza liturgica.
Il presente volume presenta l’editio princeps del Rituale Romanum Pauli V Pont. Max. iussu editum del 1614, il cui originale, qui riprodotto anastaticamente, appartiene alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano; ma, nella Appendice I (pp. 241-418) è riprodotto anche il manoscritto originale che è servito per la preparazione dell’editio princeps, conservato presso l’Archivio della Congregazione dei Padri Barnabiti a Roma; e nella Appendice II (pp. 421-430) sono riprodotte, a titolo esemplificativo, alcune carte del manoscritto originale conservato nell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana a Roma: si tratta di una decina di foto che riguardano il frontespizio, il testo della costituzione di Paolo V, la parte introduttiva ai Sacramenti, il capitolo De Sacramento Matrimonij, le annotazioni di mano di san Roberto Bellarmino, le bozze dell’«originale manuscriptum cum approbatione Revisorum Delegatorum a Papa», di cui si è servito il barnabita Giovanni Antonio Gabuzio come base del testo a stampa; nella Appendice III (pp. 431-439) si offre un articolato Indice delle formule (orationes, exorcismi, psalmi et cantica, lectiones biblicae, hymni).
Il Rituale è un testo per la celebrazione che accompagna la vita del singolo fedele – nelle diverse circostanze che lo vedono presente dalla nascita alla morte, dal battesimo alle esequie – come pure della intera comunità cristiana. Il libro dà inizio e nello stesso tempo manifesta un cammino di prassi liturgico-pastorale scandito dalla predicazione, dai sacramenti e dai sacramentali. Lo studio di detto Rituale, associato agli altri libri liturgici e sussidi nati per impulso del concilio tridentino, costituisce un mattone importante nella costruzione di una storia della riforma liturgica tridentina e più in generale del culto cattolico-romano in Occidente (con tutta una serie di edizioni particolari e adattamenti nei Rituali bilingui e nella prassi pastorale, per rendere più comprensibile la liturgia al popolo fedele). Non è irrilevante sottolineare che i libri liturgici, compreso il presente, sono diventati una fonte di ispirazione omiletica per i presbiteri e di spiritualità per ogni chiesa.
All’edizione anastatica è premessa una Introduzione di una settantina di pagine. I due curatori studiano la genesi e lo sviluppo del Rituale Romano, partendo dalla preistoria e addentrandosi nella formazione storica della parte sia eucologica che rubricale (con la composizione di Sacramentari, di Ordines romani, di altri appositi libelli a scopo rituale-sacramentario, di Pontificali o manuali completi per vescovi e/o presbiteri, di grandi Rituali completi a stampa), fino alla descrizione del Rituale Romanum di Paolo V, quasi «sintesi di vari altri rituali», confrontato con le successive edizioni ufficiali e con la «editio typica» del 1952.
Nel Rituale si condensano e si incrociano storia e teologia, celebrazione e ritualità, adattamento e formazione cristiana, contesto culturale e prassi pastorale, linguaggio non verbale e testi eucologici: una preziosa ricchezza messa in mano agli studio, che va sviscerata in quanto illumina un notevole tratto di strada percorso dalle comunità cristiane.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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