Nel suo saggio, Antonio Socci percorre le molte strade che ci offrono un nuovo punto di vista sul mistero di Gesù. Parte dal fascino esercitato da Cristo su protagonisti della storia (uno su tutti: Napoleone) e della cultura (per esempio Natalia Ginzburg, Testori, Pasolini), anche non credenti. Non si tratta della forza di un "mito", come rivelano l'archeologia e la ricerca storica, che mostrano la veridicità della narrazione evangelica; e allora non può non colpire la corrispondenza minuziosa tra profezie antiche di secoli (quelle della Bibbia) e i fatti dell'esistenza terrena di Gesù. E sempre più scienziati e filosofi, sulla base delle recenti scoperte della cosmologia, della fisica e della biologia, sono convinti che il cosmo e la vita presuppongano un Creatore.
In questa prospettiva, anche la resurrezione, il Fatto centrale del Cristianesimo, può trovare una spiegazione scientifica. Scrive l'autore: "Cari amici, molti voi mi hanno scritto per saperne di più del mio libro Indagine su Gesù che la Rizzoli manderà in libreria dal 26 novembre. E un'impresa a cui lavoravo da anni così ho colto l'occasione anche per rispondere a tante corbellerie che in questi tempi sono state date alle stampe sull'argomento. Ma soprattutto, devo confessarvi, questo lavoro mi ha appassionato, entusiasmato, commosso perché mi ha fatto fissare lo sguardo sul più appassionante degli argomenti e dei volti: Gesù. E impossibile posare gli occhi e il pensiero su di lui senza restarne affascinati. Per chiunque. Del resto in uno dei primi capitoli del libro sono proprio andato alla ricerca dell'impatto che Gesù ebbe su personaggi a lui lontanissimi e nemici (da Marx e Nietzsche, per capirci) ed è stato sorprendente per me scoprire come tutti abbiano avvertito lo stupore di una presenza eccezionale. Cristo me trae tutto, tanto è bello, scriveva Jacopone da Todi. A conclusione della mia indagine, che ho condotto come un inquirente obiettivo, con criteri giornalistici, laici, sul caso Gesù, sulla veridicità dei racconti evangelici, sui dati storici, sulle prove della sua divinità e della sua resurrezione, mi resta questa struggente sensazione di una bellezza incomparabile. Con cui si vorrebbe stare sempre. Ogni giorno, ogni istante. Comprendo allora le parole di S. Agostino che, col pensiero di tutto il tempo perso dietro alle cose del mondo, guarda il suo Salvatore e scrive: Tardi ti ho amato, o Bellezza, sempre antica e sempre nuova, tardi ti ho amato! Ed ecco tu eri dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ed io nella mia deformità mi gettavo sulle cose ben fatte che tu avevi creato. Tu eri con me ed io non ero con te. Quelle bellezze esteriori mi tenevano lontano da te e tuttavia se esse non fossero state in te non sarebbero affatto esistite. Tu mi hai chiamato e hai squarciato la mia sordità; tu hai brillato su di me e hai dissipato la mia cecità; tu hai emanato la tua fragranza e io ho sentito il tuo profumo e ora ti bramo; ho gustato e ora ho fame e sete; tu mi hai toccato e io bramo la tua pace. Spero di essere riuscito a fare un lavoro utile e bello. (Antonio Socci Novembre 2008).
"Chi è Gesù di Nazaret? Il più bello fra i figli dell'uomo, risponde il Salmo 44. () Ma chi è precisamente questo enigmatico Gesù che da duemila anni affascina tutti, perfino i nemici? Chi è questo giovane rabbi ebreo, che doveva essere cancellato dalla faccia della terra 2000 anni fa con una feroce esecuzione capitale da schiavo, se oggi, dopo 20 secoli, quel suo supplizio è ricordato in ogni angolo del mondo? (...) Interroghiamo Jean Jacques Rousseau, che fu un nemico filosofico della Chiesa ed essendo stato un faro sia dei rivoluzionari francesi che dei romantici è un autore pressoché universale. Ecco quali pensieri e sentimenti rivela, parlando di Gesù, in un libro peraltro condannato sia nella Parigi cattolica che nella Ginevra calvinista: "Vi confesso che la santità del Vangelo parla al mio cuore. Osservate i libri dei filosofi, con tutta la loro pompa! Come sono piccoli in confronto a quello Può darsi che Colui di cui fa la storia sia egli stesso un uomo? E questo il tono di un invasato o di un settario ambizioso? Che dolcezza, che purità nei suoi costumi! Quale grazia toccante nei suoi insegnamenti, quale elevatezza nelle sue massime, quale saggezza nei suoi discorsi, quale presenza di spirito, quale finezza, quale esattezza nelle sue risposte! Quale dominio delle passioni! Dove è l'uomo, dove è il saggio che sa agire, soffrire e morire senza debolezza e senza ostentazione? (...). Ma dove aveva Gesù preso i suoi precetti, presa questa morale elevata e pura, di cui Egli solo ha dato gli insegnamenti e gli esempi? (...) La morte di Socrate che filosofeggia tranquillamente coi suoi amici, è la più dolce che si possa desiderare; quella di Gesù che spira fra i tormenti, ingiuriato, canzonato, maledetto da tutto un popolo, è la più orribile che si possa temere. Socrate che prende la coppa avvelenata benedice colui che gliela offre e che piange; Gesù, nello spaventoso supplizio, prega per i suoi accaniti carnefici. Sì, se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio, la vita e la morte di Gesù sono di un Dio". Stupisce anche lo sguardo su Gesù del giovanissimo Karl Marx. Egli scrisse che l'unione con Cristo dona un'elevazione interiore, conforto nel dolore, tranquilla certezza e cuore aperto allamore del prossimo, ad ogni cosa nobile e grande, non già per ambizione né brama di gloria, ma solo per amore di Cristo, dunque l'unione con Cristo dona una letizia che invano l'epicureo nella sua filosofia superficiale, invano il più acuto pensatore nelle più riposte profondità del sapere, tentarono di cogliere; una letizia che solo può conoscere un animo schietto, infantile, unito a Cristo e attraverso di Lui a Dio, una letizia che innalza e più bella rende la vita. Indagando, interrogando, Gesù emerge sempre come l'uomo più sconvolgente di tutti i tempi (comè noto il tempo stesso, in buona parte del mondo, da secoli, si computa a partire dalla sua nascita). Non c'è nessun individuo che gli si possa paragonare per l'importanza, la vastità e la durata della sua influenza. Nessuno scatena amore e odio come lui. E anche il più rappresentato e cantato dallarte di tutti i tempi. Anche la letteratura moderna ne è testimone. Sembra che molti autori scrive Luigi Pozzoli pur non riconoscendo il Cristo della fede, siano pronti a condividere le parole e i sentimenti che Dostoevskij ha confidato un giorno a una persona amica. Ecco le parole dello scrittore russo: "Non c'è nulla di più bello, di più profondo, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo e non solo non cè, ma non può esserci". A tal punto che se mi si dimostrasse che Cristo è fuori della verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori di Cristo, io preferirei restare con Cristo anziché con la verità". Certo in Dostoevskij l'incontenibile ammirazione per Gesù arriva al paradosso, ma la sua osservazione esprime davvero il sentimento di molti: "Quest'uomo fu il più eccelso sulla terra, la ragione per cui la terra esiste. Tutto il nostro pianeta, con tutto ciò che contiene, sarebbe una follia senza questuomo. Non cè stato e non ci sarà mai nulla che gli sia paragonabile. E qui il grande miracolo". In effetti la personalità di Gesù continua a sorprendere anche i non credenti. Dice Alfredo Oriani: Creduli o increduli, nessuno sa sottrarsi all'incanto di quella figura, nessun dolore ha rinunciato sinceramente al fascino della sua promessa. Perfino il simbolo del laicismo italiano, Gaetano Salvemini, rimase folgorato dall'altezza sublime della sua figura e del suo insegnamento. Raccontò, in Empirici e Teologi, di essersi trovato in una stagione della vita come sperduto nel buio e fu una impressione disperata. Si sentì illuminato allora da una pagina di Pascal in cui una vecchietta dice: io non so dimostrare a me stessa che cè un Dio. Ma mi regolo come se ci fosse. Salvemini spiega: quella vecchierella mi insegnò la via da seguire. Debbo aggiungere che nel seguire quella via, ho trovato unaltra guida e mi sono trovato bene a lasciarmene guidare. E questa guida è stato Gesù Cristo che ha lasciato il più perfetto codice morale che lumanità abbia mai conosciuto. Io non so se Gesù Cristo sia stato davvero figlio di Dio o no. Su problemi di questo genere sono cieco nato. Ma sulla necessità di seguire la moralità insegnata da Gesù Cristo non ho nessun dubbio. Sfogliando il diario del turbolento e inquieto autore di On the road, Jack Kerouac, ci si può imbattere in questa annotazione: so che soltanto Gesù conosce la risposta definitiva. Nell'itinerario tormentato di Giovanni Testori perfino la bestemmia è segno dell'impossibilità di dimenticarlo e proprio perché non si può sradicare dal cuore è spada che lacera. Nel tempo della sua lontananza dalla Chiesa il poeta lombardo scriveva: "Tho amato con pietà/ Con furia Tho adorato./ Tho violato, sconciato,/ bestemmiato./ Tutto puoi dire di me/ Tranne che Tho evitato". Sembra che sia rimasta nel mondo per chi non è cristiano una nostalgia incolmabile di lui. Con altrettanta drammaticità infatti Pier Paolo Pasolini grida al vuoto divorante della sua assenza: "Manca sempre qualcosa, cè un vuoto/ in ogni mio intuire. Ed è volgare,/ questo non essere completo, è volgare,/ mai fui così volgare come in questa ansia,/ questo non avere Cristo .." Jorge L. Borges, da non credente, dichiara: "Gli uomini hanno perduto un volto, un volto irrecuperabile e tutti vorrebbero essere quel pellegrino (...) che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora con fede: Gesù Cristo, Dio mio, Dio vero, così era dunque la tua faccia? (...) Abbiamo perduto quei lineamenti come si può perdere un numero magico, fatto di cifre abituali, come si perde per sempre un'immagine nel caleidoscopio. Possiamo scorgerli e non riconoscerli". Lo scrittore argentino confessa di non vedere personalmente il volto di Cristo nella sua vita, tuttavia insisterò a cercarlo fino al giorno dei miei ultimi passi sulla terra. (...) Un grande scrittore ebreo, Franz Kafka, interpellato dallamico Janouch con una domanda inattesa: "E Cristo?", dette la sensazione di una scossa all'anima: chinò il capo. E un abisso pieno di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi . Umberto Saba, poeta triestino, ebreo, confidandosi in alcune sue lettere con lamico monsignor Giovanni Fallani, dichiarava di non avere la fede, ma scriveva anche: "io amo Gesù come luomo che più si è avvicinato al divino o, almeno, a quello che i poveri uomini immaginano essere il divino. Sì, amo infinitamente Gesù, ma (se così oso dire) lo amo come un ponte fra l'uomo e il Divino. Lo amo come un fratello; infinitamente grande, infinitamente buono e amabile. Ho bisogno di credere, di appoggiare, in ogni caso, la mia disperazione a Gesù".
(Estratto dal libro)
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triolina il 10 dicembre 2008 alle 11:46 ha scritto:
ME-RA-VI-GLIO-SO
Un utente il 12 dicembre 2008 alle 15:24 ha scritto:
w Gesù. Grazie Antonio. Io seguo un cammino di fede da 4 anni e Gesù ha cambiato la mia vita. Sono fortemente convinto che la testimonianza è la forma migliore di evangelizzazione, così come fece quel cieco: "Io non so se quest'uomo sia il figlio di Dio. So solo una cosa: prima ero cieco e adesso ci vedo." Grazie Gesù per aprire i nostri occhi.
Ma tu Antonio...
Facci la tua testimonianza...
rosamaria il 27 febbraio 2009 alle 21:13 ha scritto:
il libro mas lindo que e leido en mi vida, gracias por mostrarme en manera simple la vida de gesu
andrea il 21 dicembre 2009 alle 07:23 ha scritto:
appassionante e scritto molto bene. culturalmente molto elevato anche se alcune volte dà per scontati alcuni punti ancora discussi dalla analisi storica.
é fede, e come dice Pascal ce n'è abbastanza per confermare e convincere chi vuole essere convinto. accettiamo Gesù avremo una vita più libera e migliore. attendo con ansia la promessa seconda parte
ellis il 28 febbraio 2010 alle 03:45 ha scritto:
E' un libro stupendo! L'ho letto 2 volte di fila, l'ho studiato. Ho comprato e letto almeno 6 libri nominati nelle note, per saperne di più. Aspetto con ansia la seconda parte annunciata da Socci. Mi domando perchè non sia ancora stato tradotto il libro di Anthony Flew:"C'è un Dio nell'Universo", di cui Socci riporta varie citazioni.
Massimo Rho il 27 marzo 2010 alle 12:00 ha scritto:
Socci è sempre Socci...
Indicato per chi si ri-approccia alla fede...
Nicola Giuliani il 23 maggio 2011 alle 19:46 ha scritto:
Il libro è affascinante e si legge con vero piacere. Se si evitasse,però, di considerare la Resurrezione di Gesù come fisicamente avvenuta, ritenendola verità essenziale per la validità del messaggio cristiano (messaggio opportunamente innestato in senso salvifico sull’Ebraismo), il mondo sarebbe già risultato migliore di quanto lo è adesso. Duemila anni sono passati dalla venuta e predicazione di Gesù,ma se ci giriamo a guardarli tutti, non possiamo far altro che rimanere sgomenti. L’aver voluto dogmatizzare il Cristianesimo, al di là delle intenzioni del suo Fondatore, è stato un grosso errore, peraltro formalizzato, al di fuori di ogni logica cristiana, dal potere imperiale di Roma,rappresentato da Costantino nel Concilio di Nicea, con il conseguente deprecabile avvio di una spietata lotta agli eretici. Spiace che anche il Cardinale Martini, molto apprezzato da giovani e meno giovani, abbia più volte dichiarato,sulla scorta di quanto già affermato duemila anni fa da Paolo di Tarso,dopo la sua conversione, che senza la veridicità della Resurrezione fisica di Gesù, il Cristianesimo non avrebbe ragione di esistere e che Antonio Socci,validissimo,appassionato scrittore su questi temi,torni ad evidenziare questa tesi nei suoi libri e nelle interviste RAI. Spiace perché non ci si rende conto che per rimanere rigorosamente fedeli ad un oligarchico Magistero, ampiamente contestato in seno alla stessa Chiesa Cattolica (vedi fra tanti il noto prestigioso teologo Hans Kung), si creano seri ostacoli ad una più estesa condivisione del messaggio evangelico, oltre che ad concreto avvio di un discorso ecumenico su scala mondiale.
Stefano il 8 luglio 2011 alle 13:02 ha scritto:
Risposta a Nicola Giuliani:
Cortese Nicola, intanto la invito a leggere anche l'ultimo libro di Socci: " La guerra contro Gesù", che può "finalmente" chiarirle il senso storico del Cristianesimo. Ma a prescindere, qualsiasi indagine sul Cristianesimo non può che partire da questo evento di cronaca: Gesù è risorto fisicamente. Nessun senso avrebbero l'Ebraismo ed il Cristianesimo senza il verificarsi di questo evento storico. Questo, infatti risolve il grande enigma della morte come gravemente invalidante la libertà dell'uomo. Dio si presenta nella storia come: IO SONO COLUI CHE E'.
L'essere umano ha impresso nella sua anima "l'essere ideale soggettivo" (vedi la teosofia del Santo Rosmini), che ci permette di affermare che IO SONO. Tale consapevolezza stride con la scomparsa nella morte. Filosofia e scienza, nei suoi massimi esponenti, da Parmenide ad Einstein, affermano, appunto che: è e non è possibile che non sia ... non è ed è necessario che non sia. Solo la Resurrezione fisica di Gesù compie la piena libertà dell'uomo.
Per quanto il "dogma" possa dar fastidio alla "cività" che domentica cosa sia la libertà (a tal fine invito a leggere Papa Ratzinger: “L’uomo che intende la libertà come puro arbitrio di fare quello che si vuole e andare dove si vuole vive nella menzogna, perché, secondo la sua stessa natura, egli è parte di una reciprocità, la sua libertà è una libertà da dividere con gli altri; la sua stessa natura porta in se disciplina e norma; identificarsi intimamente con queste, ecco la libertà!”), esso è nient'altro che la necessità che l'uomo si allinei a Dio nello scrivere "diritto" sulle pagine della storia.
L'affermazione della spietatezza del combattimento agli eretici è un modo di ribaltare i termini di visione della storia: sono infatti coloro che affermano la Resurrezione fisica di Gesù che subiscono da duemila anni le peggiori persecuzioni. E le cronache quotidiane riportano ogni giorno casi di nefandezze perpetrate a danno di inermi credenti in Cristo.... ogni santissimo giorno! La condivisione del messaggio Cristiano non è e non può essere la condivisione di un pensiero o di una ideologia, ma qualcosa di molto più prezioso, ovvero la condivisione del Corpo stesso di Cristo. Tutto l'annuncio Cristiano, fin dall'annuncio ad Abramo, verte su questo straordinaria possibilità data all'uomo per il compimento di un "quantico" che l'attuale Regno dei Cieli sta realizzando. Un parto, un travaglio che non può avere ad epilogo una terra nuova e nuovi cieli, in cui l'uomo sarà finalmente libero dal divenire, in una alba eterna, e in pienezza. Per pienezza intendendo: conservando la propria soggettività, individualità e personalità nella piena condivisione dell'Amore di Dio. Amore che è la causa ed il fine di ogni cosa. Qualsiasi riduzione del messaggio cristiano a corpus normativo e dogmatico determina sterilità e divisione. Siamo tutti, tutti invitati ad una Mensa meravigliosa e ci soffermiamo a criticare il colore della tovaglia e la forma del piatto. Comincia a mangiare caro Nicola Giuliani e dimenticherai anche che Gesù ti sta imboccado tenedoti amorevolmente in braccio, accostandoti al Suo Cuore (vero e palpitante) aperto come una porta verso il meraviglioso.
Emilioi, md0762@tiscali.it il 28 agosto 2011 alle 18:27 ha scritto:
Grazie Socci!!!
Ho comprato il libro come lettura per le vacanze,ma non riesco a staccarmene!!
L'ho già letto 3 volte e lo leggerò ancora,perchè mi ha aperto nuovi orizzonti sulla figura del Cristo.
Orizzonti che mai ho sentito proporre dalla Chiesa,mai ho sentito indicare nelle omelie domenicali in Chiesa.
Lei con il Suo libro ha dato spessore storico ed archeologico al Credo.
Quando lo capiranno anche i sacerdoti?
FABRY, fabrizioorielli@libero.it il 10 ottobre 2012 alle 06:49 ha scritto:
É un libro semplicemente straordinario, + che un libro é un bellissimo documentario d'amore, l'amore immenso di Gesù per il mondo e per noi uomini! Anch'io ho dovuto leggerlo 2 volte e solo perchè non riesco a trovare ancora un briciolo di tempo non ho iniziato la terza lettura! È un libro che mi ha emozionato e commosso e mi ha fatto capire veramente chi è Gesù! Quanto sia vivo e presente nella vita di ognuno di noi giorno dopo giorno! Socci scrive stupendamente, con intelligenza maestria ci porta a sciogliere tutti quei piccoli dubbi che ognuno di noi ha sull'esistenza del Salvatore del mondo, l'approccio da indagine scientifica nell'affrontare il tema, rende la lettura estremamente accattivante e avvincente, è bellissimo vedere come la scienza e il pensiero scientifico non facciano altro che confermare l'intero Vangelo! I + grandi personaggi della storia, da Einstein a Napoleone, da Keplero a Galileo quando parlano di Gesù lo fanno con una fede che non ti aspetti, con una consapevolezza della Sua grandezza che lascia senza fiato! E la Sacra Sindone poi é li davanti a noi a ricordarci le 120 frustate che hanno colpito un Uomo speciale! Grazie Socci per aver contribuito con questo tuo lavoro alla mia piccola fede! Un libro da regalare anche a chi afferma di essere ateo, un libro da avere e da leggere assolutamente, il vostro cuore non sará + lo stesso! Ve lo assicuro!