Fedeltà e perseveranza vocazionale in una cultura del provvisorio
-Modelli di lettura e proposte formative
(Teologia spirituale)EAN 9788810541524
Il volume rappresenta la stampa degli atti di un recente convegno svoltosi nella Pontificia Università Antonianum e promosso dall’Istituto Francescano di Spiritualità, che con questa pubblicazione offre alla collana di teologia spirituale la trentaquattresima edizione. Esso ospita interventi di teologi e luminari esperti in tema di vita consacrata, i quali affrontano il delicato problema degli abbandoni di questo stato di vita. Fondamentali si rivelano le relazioni di José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, e del noto teologo Amedeo Cencini. Essi cercano di giungere alle cause per cui molti, dopo anni dalla professione solenne, decidono di lasciare la consacrazione precedentemente abbracciata. Ciò può accadere per motivazioni non solide o non coltivate, per problematiche di carattere affettivo, per una formazione approssimativa o inesistente, per conflitti all’interno della comunità, per un vissuto non coerente con i dettami tipici della vita consacrata.
In particolare, gli autori agevolano la lettura del fenomeno attraverso modelli ermeneutici che si sono consolidati nel tempo ed aiutano a comprendere i motivi di tanti abbandoni in tutte le parti del mondo. I relatori, attingendo alla loro vasta esperienza e a tutta la letteratura esistente su questo argomento, offrono risposte altamente significative su scala mondiale e analizzano cosa succede in ogni parte del pianeta e tra le molte compagini della vita consacrata. Gli esperti che contribuiscono alla stesura di questo volume, inoltre, cercano di fornire importanti soluzioni perché si possa porre rimedio ad alcune cause o fattori scatenanti gli abbandoni. È fondamentale cercare di prevenire questa eventualità non abbassando in alcun caso il tono della formazione, che deve essere mirata, curata e personalizzata, particolarmente nei primi anni dopo la professione solenne. Inoltre, è necessario che il consacrato metta sempre Dio al centro del suo cammino, perché solo con una comunione intensa e totalizzante con Lui, egli può ravvivare le proprie motivazioni e rafforzare l’intero percorso vocazionale. Ogni scelta va fatta conferendo al Signore il primato assoluto nella propria esistenza. Non guastano accompagnamenti ad hoc per i membri della vita consacrata, che possono così far luce sui momenti critici del proprio percorso. Le crisi, se ben affrontate e chiarite, possono e devono avere risvolti altamente positivi.
La pubblicazione si rivela estremamente interessante e va, come in precedenza affermavamo, a nobilitare la collana di teologia spirituale dell’Istituto Francescano di Spiritualità. Essa contribuisce a dare luce ad una realtà, quella degli abbandoni, appunto, molto diffusa e poco approfondita e studiata. Tale operazione è realizzata grazie all’apporto di esperti di grande fama e competenza. Questo libro rappresenta un tesoro per quanti vivono ed operano nella vita consacrata, perché offre profondi spunti di riflessione. Esso può essere messo a disposizione di un ampio pubblico grazie alle profonde dinamiche sociologiche trattate e perché l’evento dell’uscita dal “chiostro” ha una dimensione di grande caratura ecclesiale, che può interessare un vasto numero di lettori. In definitiva, riteniamo davvero interessante ed esaustiva questa edizione, che, volentieri, consigliamo a biblioteche, religiosi e lettori interessati al tema e all’approfondimento degli sviluppi di una società fragile e globalizzata come quella in cui viviamo.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. III-IV/2014
(http://www.seraphicum.com)
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