Celebrare e vivere il mistero eucaristico
(Studi e ricerche di liturgia)EAN 9788810416112
Il volume, pubblicato a pochi mesi di distanza dalla morte di padre Rinaldo Falsini, liturgista di fama internazionale, è una raccolta di articoli e studi editi nell’arco di trent’anni circa, raccolti e armonizzati dalla curatrice Mirella Susini. Il punto focale attorno al quale ruotano le varie dissertazioni è il mistero eucaristico, compreso alla luce dei testi del Concilio Vaticano II. Il testo risulta piuttosto scorrevole, di facile lettura, anche se rigorosamente agganciato agli insegnamenti magisteriali. L’idea che sottende i vari articoli, armonizzati nel testo, resa esplicita nell’introduzione dello stesso, è la progressiva distanza che, nel corso dei secoli, teologia e liturgia hanno assunto. Una distanza che ha portato dei danni ingenti sotto l’aspetto della comprensione, specialmente da parte dei fedeli, del mistero eucaristico, riducendo la grandezza del sacramento a una bella scenografia.
Nonostante la grande opera apportata dai padri conciliari, nei vari capitoli l’autore evidenzia come la chiesa oggi si trovi a pagare le conseguenze di questa distanza; anche se da più parti si evince lo sforzo di una riscoperta del valore fondamentale del mistero eucaristico, nonostante le difficoltà che si incontrano quando il cambiamento di mentalità concerne la chiesa come comunità di battezzati. Su questa scia si colloca Falsini che, a piccoli passi, cerca di far cogliere il preminente ruolo che spetta all’assemblea, “convocata” e non “precettata”, per ascoltare la Parola e comunicare al corpo e al sangue di Cristo al fine di edificare e rendere sempre più unito il corpo ecclesiale. Sono questi i temi dei primi capitoli ove, sempre ponendo attenzione da un lato ai documenti della chiesa e, dall’altro, alle prime comunità cristiane, riflette sull’assemblea eucaristica come cuore della domenica. Con occhio attento, Falsini passa a indagare la prima parte della celebrazione eucaristica, ovvero la liturgia della Parola, mettendo in evidenza l’importanza della stessa come “punto nevralgico” dell’azione di Dio nella storia e culmine della vita della chiesa.
L’assemblea, nel suo insieme, è il popolo in ascolto di ciò che Dio dice oggi: in tutta la storia della salvezza, infatti, Dio non si fa vedere ma si fa sentire. Si pone, inoltre, in evidenza, la dimensione dialogante che dovrebbe caratterizzare le nostre assemblee che, dopo l’ascolto, rispondono con la preghiera. L’autore evidenzia un “calo” della liturgia della Parola: le motivazioni sono da ricercare, innanzitutto, nell’incomprensione del suo valore teologico oltre che in fattori di ordine umano (impreparazione dei lettori, assenza di monizioni). Tra gli argomenti, quello che occupa un posto preminente concerne la liturgia eucaristica. L’autore, con grande maestria, analizza la preghiera eucaristica, ponendo l’accento sull’azione dello Spirito Santo e sulla duplice epiclesi che porta a una duplice trasformazione: del pane e del vino e dell’assemblea. La critica di fondo, più volte proposta, riguarda la visione intimistica della celebrazione eucaristica che caratterizza i fedeli oggi. L’autore, con chiarezza, illustra lo scopo dell’intera celebrazione: realizzare l’unità della chiesa nello Spirito. Così, la chiesa nasce e si alimenta partecipando alla medesima mensa. Altra idea interessante che emerge dallo studio del professor Falsini riguarda la visione dell’eucaristia come sacrificio di Cristo e dei cristiani. Come, infatti, il sacrificio di Cristo non è separabile dalla sua intera esistenza, così l’offerta rituale del fedele non è separabile dalla sua esistenza.
A queste dissertazioni di carattere speculativo, si alternano parti di carattere storico volte a sostenere le idee portanti, come accade ad esempio per la transustanziazione o per il culto eucaristico ove è posto l’accento sugli errori che lungo il corso dei secoli hanno distorto il senso e la portata dell’adorazione delle specie eucaristiche. Proprio in riferimento al culto eucaristico, l’autore pone in evidenza, criticandolo, il distacco che oggi si nota con la celebrazione eucaristica e tenta di riportare il tutto nell’alveo della stessa. È, infatti, posto in evidenza lo stretto legame che sussiste tra la messa e l’adorazione eucaristica. Nell’adorazione eucaristica – si sostiene – il fedele deve sempre aver presenti i due poli: il punto d’origine che è la messa e il punto d’arrivo che è la comunione tra i fedeli. Il culto che non tende ad approfondire e ad assimilare lo spirito della messa, non favorendo una migliore partecipazione alla stessa, perde tutta la sua consistenza. È opinione comune, tra le comunità, che il culto eucaristico rappresenta un momento privilegiato di dialogo intimo e personale tra il fedele e il Signore presente nell’eucaristia: spesso si dimentica che il fine dell’adorazione è lo stesso della messa, cioè la comunione tra i fedeli. Da ultimo, si passa ad analizzare una questione che oggi, nei dibattiti tra liturgisti, è molto attuale: l’orientamento del sacerdote durante la preghiera liturgica e, conseguentemente, l’orientamento dell’altare.
Falsini espone, innanzitutto, le tesi di coloro che sostengono che il Vaticano II non dia indicazioni precise sulla costruzione degli altari versus populum e difendono l’orientamento della preghiera verso Oriente. Sull’argomento Falsini si mostra deciso e confuta tutte le teorie che vorrebbero distorcere lo spirito e le posizioni conciliari, avendo egli stesso partecipato alla discussione e approvazione del n. 128 della Sacrosanctum Concilium oggetto della questione. Riprende, infine, sempre a sostegno della sua teoria, le modalità di celebrazione delle prime comunità cristiane, ove l’altare era posto al centro e i fedeli disposti intorno. Nel complesso, il testo si mostra molto interessante, affrontando problematiche attuali e chiarendo questioni che a volte rischiano di essere tralasciate perdendo, così, lo spirito e i motivi teologici per cui sono nate. Lo stile divulgativo del testo non lo rende meno scientifico e, l’aggancio continuo al magistero della chiesa pone un sigillo speciale alle tesi sostenute dallo stesso autore. È auspicabile che si faccia tesoro di questi ultimi studi di un autore che, nella sua vita terrena, ha dato alla liturgia dei contributi gravidi di feconde intuizioni.
Tratto dalla rivista Asprenas n. 1-2/2010
(http://www.pftim.it)
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roberto il 25 febbraio 2010 alle 18:55 ha scritto:
ho appena iniziato a leggere il libro e gia' posso dire di ave rassaporato la grandezza teologica spirituale che l'autore vuole trasmettere. Piu' avanti sicuramente commentero' per intero le mie considerazioni che gia' sono sicuro, saranno di gratitudine verso l'autore.