I Profeti tra storia e teologia
-Presentazione di Paolo Garuti
(Studi biblici)EAN 9788810410257
Un interessante manuale, che, con una lettura attenta, può essere affrontato anche da non specialisti. Gianpaolo Pagano è un giovane sacerdote domenicano che ha insegnato sacra Scrittura presso l’Angelicum di Roma e nella Facoltà teologica pugliese. Il libro, come scritto nella dotta e interessante presentazione del noto biblista domenicano Paolo Garuti (École Biblique di Gerusalemme), vuole superare una presentazione solo storico-letteraria e didattica dei profeti ebraici. Il titolo I Profeti tra storia e teologia, infatti, ben rispecchia l’intenzione dell’A. Costui affronta, già nell’ampio capitolo introduttivo, alcune questioni di metodo. Pagano non si accontenta di illustrare i profeti biblici attraverso una semplice presentazione delle loro opere e delle maggiori tematiche teologiche: il suo intento è quello di tenere insieme la classica metodologia diacronica (lo sviluppo dei testi lungo la linea temporale) con la metodologia sincronica (lo sguardo d’insieme sul testo biblico quale si presenta all’interprete nella sua forma finale). Questa intenzione è ben illustrata dall’A. a p. 17: «Pur nel rispetto delle particolarità di ogni singolo libro profetico, ciascuno di essi è il risultato di una complessa storia redazionale e inoltre va compreso in quell’insieme conclusivo che chiamiamo “I profeti”, il quale a sua volta si trova all’interno del grande insieme che è la Bibbia ebraica […], opera monumentale composta, lungo lo scorrere dei secoli, non “per successione” mediante scrittura continua, ma “per integrazione”, ovvero mediante il fenomeno della riscrittura o attualizzazione». Questo progetto porta Pagano ad organizzare, attraverso cinque agili e nondimeno approfonditi capitoli, tutto l’arco del fenomeno profetico dai profeti più antichi dell’VIII secolo a.C. (Osea, Amos, Michea, Isaia) fino all’apocalittica del III-II secolo a.C. Ogni scritto profetico viene presentato sia dal punto di vista della sua stratificazione storica, sia nella sua configurazione sincronica, vale a dire nella sua forma canonica, preludio di una presentazione delle maggiori dinamiche teologiche presenti nel testo stesso. Rimangono aperte due questioni. La prima riguarda la configurazione “canonica” dei testi profetici nel loro insieme, cioè come essi si presentano allo sguardo del lettore. Lo sforzo di presentare i testi nella loro diacronia non permette a Pagano di affrontare – per esempio – il tema (attualissimo negli studi di settore) dell’unità del rotolo dei dodici profeti (detti «minori») e il fatto che l’ininterrotta tradizione biblica ce li presenti raccolti un “unico” libro; la stessa sorte tocca anche al profeta Isaia, che – malgrado l’attenzione sincronica e anche le accurate annotazioni dell’A. che mostra di conoscere il dibattito – viene ancora parcellizzato in Proto-Deutero-Trito Isaia (pp. 63-70; 123-126; 144-147), presentati ciascuno rispettivamente nel II, III e IV capitolo. La seconda questione è il rapporto organico (e non semplicemente giustapposto) tra esegesi diacronica ed esegesi sincronica. In sintesi, l’opera di Pagano apre – anche con coraggio – una feconda prospettiva di lavoro, non solo negli studi specialistici di settore, ma anche nei manuali di introduzione esegetica e teologico-biblica.
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.6 del 2016
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)
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