Un nuovo volto di Dio?

«La discussione del rapporto fra uomo e Dio è di fondamentale importanza perché su di esso si fonda grande parte dell'ateismo moderno. L'esistenza di Dio vista come un ostacolo alla libertà, all'autonomia, alla felicità dell'uomo. Come una cappa opprimente che ti circonda da ogni parte e non ti consente di essere veramente quello che sei o che dovresti essere. È la tentazione del serpente del paradiso terrestre, che si ripete lungo il corso della storia. Il veleno del serpente che continua a mietere le sue vittime. Soltanto eliminando questa ingombrante presenza, rimane possibile il raggiungimento della perfetta libertà, che rimane la proprietà più caratteristica dell'uomo» (dalla Conclusione). Mentre si moltiplicano le pubblicazioni volte a dimostrare l'inesistenza di Dio, la sua contraddittorietà, la sua pericolosità, la cultura del ‘Dio limitante' è penetrata fin nel popolo cristiano. E sta proprio qui la sfida attuale per la Chiesa, una sfida della massima importanza che è insieme pastorale e culturale. La ricerca dell'autore si colloca sul piano della riflessione teologica, ma nel contempo tiene lo sguardo fisso sulla spiritualità e sull'azione pastorale. Prende avvio dalla cultura contemporanea e dalla vita della comunità cristiana per esaminare quanto trasmettono la Scrittura e la Tradizione e chiudere con una riflessione sistematica che, ricucendo insieme i due momenti precedenti, presenta il tema con una visione attualizzante. Una teologia che parte dall'oggi e all'oggi ritorna per rispondere agli interrogativi di uomini e donne della comunità cristiana.