La purificazione della memoria

La purificazione della memoria è un atto di fede nella capacità di poter recuperare l'analisi di fatti che sono stati ignorati, evitati, nascosti, alterati perché disturbano le logiche del potere. A questo difficile processo Giovanni Paolo II invitava tutti i credenti in Cristo nella bolla di indizione del Giubileo del 2000, sostenendo che il segno della purificazione della memoria «chiede a tutti un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani» (Incarnationis mysterium n. 11). In tale contesto il compito dello storico è quello di fare bene il proprio mestiere, ovvero offrire un contributo indispensabile perché la memoria possa essere recuperata, resa patrimonio comune condivisibile in grado di smascherare i meccanismi di morte, gli opportunismi diplomatici, il moderatismo quietista che, negando o manipolando il passato, vorrebbero condizionare violentemente l'orizzonte del presente. Con una documentazione essenziale, ma rigorosa, l'autore formula giudizi di grande onestà storica su fatti recenti della vicenda nazionale e non, «dice quello che la fabbrica del consenso consiglierebbe di tacere e di eludere, perché politicamente inopportuno o perché rischia di intaccare il buon nome della nazione» (dalla Prefazione).