8 è il numero simbolo dell’infinito. Dell’impossibilità di uscire dal tracciato. Di trovare una fine, degna o no, non importa. Si ritorna sempre al punto di partenza. Con la matita si può percorrere l’8 infinite volte, fino a forare la carta con il segno ripassato della punta in grafite. E 8 sono i capitoli di “Vieni Via Con Me”, scritti da Roberto Saviano, autore di uno dei libri più importanti degli ultimi anni, “Gomorra”. Sono i suoi monologhi, che già milioni di persone hanno potuto ascoltare alla televisione, nel programma evento che è stato condotto dall’autore insieme a Fabio Fazio. 8 storie che offrono esempi positivi e più di una speranza, senza la paura di guardarsi in faccia. Cibo per gli occhi, chiusi anche, che non vogliono saperne nulla di mafia perché gente per bene, loro. Gente che uscita dall’ufficio e staccato lo sguardo dal videopoker del bar tabacchi all’angolo, torna a spiare il mondo da uno schermo al quinto piano di un palazzo grigio con gli infissi vecchi, ma dal contesto signorile (diceva l’agenzia), per farselo raccontare come piace, prima di dormire tra gli spifferi. Fazio e Saviano assieme se non piacevano bastava cambiare canale… e passava la paura. Moltissimi non l’hanno fatto, però. Hanno continuato ad ascoltare, nonostante il mal di stomaco, che forse era già un inizio di ulcera, continuando a interessarsi di appalti, cosche e politici, o di diritto alla vita, alle cure e alla comprensione. Milioni di orecchie che vivono nello stesso paese di Roberto Saviano, hanno ascoltato le sue storie, e le sue pause, pesanti, interminabili, necessarie. Milioni di occhi ora possono anche leggerle stampate, in versione arricchita, rivista e corretta, edita da Feltrinelli. In questo libro, c’è la possibilità di trovarsi di fronte a molte riflessioni illuminanti e decisive, per esempio sul diritto e la Costituzione Italiana, sulla sua importanza non solo formale, ma reale e pratica, oltre moltissime altre cose. La propaganda, per esempio. La propaganda come comunicazione piegata al potere. La faziosità suprema. L’esempio televisivo di ogni giorno. La macchina del fango, è stata chiamata. Che fa affondare chi si ritrova nel suo raggio d’azione e fa una mossa sbagliata, volontariamente o meno, contraria al volere di chi comanda la macchina. Perché il volere di chi è al volante è assoluto. Nessuno può contestarlo. Altrimenti non farà attendere la sua risposta. Di mezzi ne ha già molti. Per ora, e per fortuna, anche Roberto Saviano ne ha. O meglio, ne ha trovati, altri. E con “Vieni Via Con Me”, è chiaro a tutti. Come l’invito imperativo del titolo, citazione di Paolo Conte. Ché persone di valore ce ne sono e ce ne sono state. E ce ne saranno ancora.