Negli ultimi decenni le nostre società sono diventate più repressive, le leggi più severe, i giudici più rigidi, e questo senza che ci sia alcun legame diretto con la criminalità. Didier Fassin si sforza di cogliere, con un’analisi genealogica ed etnografica, la posta in gioco di questo momento punitivo.
Per farlo, è necessario aggiornare quello che sappiamo sulla stessa “strana pratica, e la singolare pretesa, di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni” di cui parlava Foucault. Quella nuova tecnologia chiamata punizione. Che cosa c’è da punire? Perché abbiamo bisogno di imporre punizioni? E contro chi? Queste tre domande disegnano il campo di un dialogo critico tra la filosofia morale e le teorie del diritto. Con un’indagine sulle diverse configurazioni della punizione nella storia e nelle nazioni, Fassin mostra che non sempre il crimine è stato disciplinato da sofferenze inflitte per legge e che non necessariamente la punizione appartiene a logiche razionali, usate per legittimarla. Per di più, l’inasprimento delle pene e la disuguaglianza nella loro distribuzione rendono la società meno sicura e meno giusta.
Quello di Fassin è un saggio attualissimo in tempi di trionfo del populismo, perché offre gli strumenti per una revisione delle premesse che alimentano la passione punitiva e invita a ripensare la sua collocazione nel mondo contemporaneo.
“In linea di principio, di fronte ai disordini vissuti da una società, alla violazione delle norme e all’infrazione delle leggi, i suoi membri si affidano a una risposta fatta di sanzioni che alla maggior parte degli individui appaiono utili e necessarie. Il crimine è il problema, e il castigo la sua soluzione. Con il momento punitivo, è il castigo a diventare il problema.”
Didier Fassin è un antropologo e sociologo francese. È professore di Scienze sociali presso l'Institute for Advanced Study di Princeton e direttore di ricerca presso l’EHESS. Tra i suoi libri tradotti in Italia, La forza dell’ordine (2013) e Quando i corpi ricordano (2016). Con Feltrinelli ha pubblicato Punire. Una passione contemporanea (2018).