I Fratelli. Una critica protestante della modernità
(Religioni e movimenti. Seconda serie) [Libro in brossura]EAN 9788801036442
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 16
(http://www.ilregno.it)
Nella collana Religioni e Movimenti dell’editrice Elledici, gli Autori dedicano uno studio ai Fratelli, specificando il campo d’indagine, data la complessità dei gruppi a cui il termine inglese Brethren fa riferimento. Nel mondo protestante esso indica tre movimenti diversi: il primo è costituito dai Fratelli boemi, discepoli di Jan Hus (1371-1415); il secondo nasce dal risveglio pietista all’interno del mondo luterano; il terzo nasce nel 1820 e si diffonde in vari Paesi europei, in particolare in Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Italia. Introvigne e Maselli si intrattengono su quest’ultimo gruppo, prendendo le mosse da una presentazione più generale dei “Protestantesimi” nella loro varietà e complessità, a motivo dell’idea piuttosto confusa che ancora se ne ha nei Paesi a maggioranza cattolica. Richiamano così le varie categorie attraverso le quali si distinguono di solito i vari rami del Protestantesimo, che sono di carattere religioso, o sociale o in relazione allo Stato. Sotto il profilo storico si parla di un primo Protestantesimo per indicare le comunità nate direttamente dalla Riforma; di un secondo, detto evangelical in inglese, per indicare i movimenti di risveglio che denunciavano la mancanza di fervore negli altri; un terzo è costituito dai movimenti che si oppongono alle comunità ormai troppo “istituzionalizzate” del risveglio. Ad esso si richiamano le “Chiese libere”, le correnti perfezioniste, quelle fondamentaliste e quelle “di santità” a cui pare secondo alcuni ricollegarsi quella pentecostale – carismatica, mentre altri la vedrebbero già come quarta fase non riconducibile alla precedente. Mentre la linea storica muove dalla Riforma storica e va dal primo Protestantesimo alla corrente pentecostale, una seconda linea muove dalla Riforma radicale, che muove dalla contestazione dei padri della Riforma storica: tra i suoi membri si annoverano mennoniti e quaccheri. Infine il protestantesimo avventista nasce nel XIX secolo dall’interesse per la fine del mondo e attraversa trasversalmente gli altri due, pur acquisendo denominazioni varie. Nella descrizione si può procedere dalla periferia verso il centro secondo le caratteristiche di ogni nuova generazione protestante, ma oltre a questa categoria interpretativa sociologica gli Autori avvertono che sono implicate categorie teologiche e culturali. Per aiutare il lettore a orientarsi in un gran numero di denominazioni che sottendono legami di affinità, distinzione e talora opposizione di gruppi, i capitoli sono articolati in senso cronologico: Tra fondamentalismo e conservatorismo; Le origini dei Fratelli; Una mappa dei Fratelli: dai «Fratelli I» ai «Fratelli X» e oltre. Si deve apprezzare lo sforzo degli autori di presentare una realtà molto complessa per l’intreccio di fattori religiosi, culturali, sociali e personali, tuttavia resta una lettura abbastanza faticosa per tentare di districarsi in percorsi intrecciati e oggettivamente mutevoli nel continuo tentativo di tornare all’autenticità del messaggio evangelico.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 2/2008
(http://www.pfse-auxilium.org)
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