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Profeti e Apocalittici
(Logos - Corso di studi biblici) [Con sovraccoperta stampata]EAN 9788801036237
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DETTAGLI DI «Profeti e Apocalittici»
Tipo
Libro
Titolo
Profeti e Apocalittici
Autore
Marconcini Benito
A cura di
Benito Marconcini
Editore
Elledici
EAN
9788801036237
Pagine
552
Data
novembre 2007
Peso
1171 grammi
Altezza
24 cm
Larghezza
17 cm
Profondità
3,8 cm
Collana
Logos - Corso di studi biblici
COMMENTI DEI LETTORI A «Profeti e Apocalittici»
Recensioni di riviste specialistiche su «Profeti e Apocalittici»
Recensione di Marcello Milani della rivista Studia Patavina
Il volume contiene la seconda edizione del terzo volume della nota collana, «Corso di Studi biblici», che offre nel suo progetto: una introduzione generale alla Bibbia, due volumi di Teologia biblica, Antico e Nuovo Testamento, e soprattutto presenta i singoli libri suddividendoli per categorie. La collana è ormai di sperimentata utilità soprattutto per gli studenti di teologia, in particolare nei seminari. Essa ha dunque ha un intento pedagogico, scientifico e introduttorio, raccogliendo la materia secondo diverse prospettive e sezioni.
La prima edizione di «Profeti e Apocalittici», uscita nel 1994-95 e ristampata nel 2002, è seguita ora da questa seconda, diretta sempre da Benito Marconcini, con l’evidente scopo di un aggiornamento sia sulla ricerca (cf. bibliografia) sia riguardo all’interpretazione, come ci avverte già l’introduzione del curatore (in particolare vi è attenzione ai «Dodici profeti» considerati un unico libro, raccolta riconosciuta come unitaria già in antico, con Siracide, 49,10). La nuova edizione si è arricchita di ben 90 pagine rispetto alla precedente (in 12 pagine è anticipata la bibliografia generale).
L’impianto è rimasto sostanzialmente lo stesso, aggiungendo o rielaborando nuovi temi, soprattutto teologici. Ai precedenti collaboratori: Marconcini, Giovanni Boggio, Luciano Monari, Ambrogio Spreafico, si sono aggiunti, sul messaggio teologico dei principali profeti, i contributi interessanti di: Giovanni Odasso (Isaia), Rosanna Virgili (Geremia), Vincenzo Lopasso (Ezechiele).
L’«introduzione letteraria», in precedenza trattata da Marconcini unitamente all’introduzione storica, è ora affidata a Flavio dalla Vecchia e giustamente sviluppata come paragrafo a sé. Tale ricerca risulta utile sia in ordine alla genesi dei libri profetici (compreso il raccordo con altre forme di profezia nel Vicino Oriente antico) che ai rapporti della letteratura profetica con le altre raccolte bibliche. Tra le varie definizioni e prospettive della figura profetica, egli afferma che «solo quella del profeta come intermediario è abbastanza estesa da comprendere tutte le manifestazioni profetiche del Vicino Oriente antico» (p. 54). Inoltre egli distingue tra «narrazioni sui profeti» (narrazione di una visione, resoconto di una parola profetica o di un’azione simbolica) e «il discorso profetico» (oracolo, dichiarazione profetica o ma???’, discorso del messaggero, e soprattutto annun-cio profetico e profezia con la proclamazione di eventi o azioni future che Yhwh attuerà).
Le altre sezioni del libro rimangono sostanzialmente inalterate (a parte qualche intervento sul testo o brevi inserzioni), con un intento pedagogico evidente. Ad una introduzione generale, storica, letteraria e teologica (Marconcini e Dalla Vecchia), seguono tre sezioni. La prima tratta della formazione degli scritti profetici, nella solita suddivisione: preesilici, attorno all’esilio, dopo esilio, apocalittica biblica. La seconda contiene alcuni saggi di Esegesi, sostanzialmente immutata, eccetto l’aggiunta di Osea 2 sul tema «Divorzio e prospettiva di nuova unione» allo scopo di illustrare il pensiero del profeta.
La sezione più arricchita e diversamente articolata è la terza: «Temi di teologia biblica». Prima suddivisi in «temi generali» e «temi particolari», sono ora articolati in «Teologia degli scritti maggiori» (il messaggio teologico dei libri di Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele, che tuttavia sia pure in forma abbreviata è presente anche nella trattazione dei singoli profeti sotto forma di «messaggio») e «temi particolari» (il Messianismo nei profeti, la giustizia, culto e giustizia, l’uomo nuovo secondo Geremia ed Ezechiele, Dio creatore e redentore nel Secondo Isaia; è tolto il tema «la politica»). Per il profeta Isaia, il cui trattato è suddiviso nei vari momenti storici, questo sguardo generale è più che ovvio. Anche gli studi relativi agli altri profeti sono qui più ampi e completi rispetto ai contenuti delle sezioni sul «messaggio» dei singoli profeti; questo non impedisce alcune inevitabili ripetizioni o sovrapposizioni con i testi del «messaggio» della precedente edizione (vedi ad es. «messaggio di Ezechiele» nella presentazione del profeta da parte di Monari e il più sviluppato «messaggio teologico del libro di Ezechiele» per opera di Lopasso). Non sarebbe allora il caso di porli alla fine del trattato su ogni singolo profeta e seguire un altro ordine, quello della raccolta biblica, offrendo in antecedenza un quadro storico sulla profezia? Il risultato del libro è forse il pegno da pagare per armonizzare prospettive diverse che stanno maturando negli studi.
Più appropriati appaiono i «temi particolari», tra i quali, l’inserimento dello studio di Pina Scanu su «Il Messianismo nei profeti di Israele» ha apportato la giusta integrazione e precisazione su una tematica assente nella precedente edizione. Infine, un suggerimento: data l’attuale ricerca sui «Dodici profeti» come «Libro» (cf. Boggio, p. 90, che giustamente cita le due buone rassegne di Donatella Scaiola), sarebbe augurabile forse trarre qualche conclusione, inserendo una trattazione riguardante i principali temi qui presenti (completerebbe il quadro teologico accanto a quello dei quattro profeti maggiori). E il libro di Isaia, pur facendo le distinzioni che la scienza storico-critica ha maturato, non sarebbe il caso di farne una presentazione unitaria per fare pure emergere la sua qualità attuale di «Libro», e quindi riassumerne alla fine le principali caratteristiche che il redattore o i redattori hanno inteso offrire? D’altra parte, lo stesso Marconcini, facendo l’esegesi di Isaia 6, guarda giustamente alla funzione del capitolo in relazione all’intero libro (pp. 284s della seconda edizione, pp. 260s della prima).
Infine, un rilievo mi sembra di dover fare circa la bibliografia. Una certa difficoltà crea, almeno alla visione del recensore, la sua distribuzione. La sezione riguardante la parte «generale» contiene titoli relativi anche ai singoli profeti, trattando i quali, poi, la bibliografia riprende con la medesima distinzione tra «commentari» e «studi», che vengono aggiornati. Inoltre, in questa seconda parte, alcuni titoli sembrano distribuiti nelle due sezioni senza una chiara distinzione. Un esempio banale, a p. 28, Renato De Zan, Isaia 1.39 e 40-66, è posto tra gli «studi», mentre Marconcini è tra i commentari; nel primo caso si tratta di una proposta di lectio divina, non molto diversa da quella del «commento spirituale» di Marconcini, che altrove è citato tra gli «studi».
Questi rilievi o suggerimenti non tolgono il valore dell’insieme del volume che resta un ottimo sussidio, completo e aggiornato, per uno studente di teologia che desidera introdursi alla tematica della profezia e dei profeti.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2008, nr. 2
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
La prima edizione di «Profeti e Apocalittici», uscita nel 1994-95 e ristampata nel 2002, è seguita ora da questa seconda, diretta sempre da Benito Marconcini, con l’evidente scopo di un aggiornamento sia sulla ricerca (cf. bibliografia) sia riguardo all’interpretazione, come ci avverte già l’introduzione del curatore (in particolare vi è attenzione ai «Dodici profeti» considerati un unico libro, raccolta riconosciuta come unitaria già in antico, con Siracide, 49,10). La nuova edizione si è arricchita di ben 90 pagine rispetto alla precedente (in 12 pagine è anticipata la bibliografia generale).
L’impianto è rimasto sostanzialmente lo stesso, aggiungendo o rielaborando nuovi temi, soprattutto teologici. Ai precedenti collaboratori: Marconcini, Giovanni Boggio, Luciano Monari, Ambrogio Spreafico, si sono aggiunti, sul messaggio teologico dei principali profeti, i contributi interessanti di: Giovanni Odasso (Isaia), Rosanna Virgili (Geremia), Vincenzo Lopasso (Ezechiele).
L’«introduzione letteraria», in precedenza trattata da Marconcini unitamente all’introduzione storica, è ora affidata a Flavio dalla Vecchia e giustamente sviluppata come paragrafo a sé. Tale ricerca risulta utile sia in ordine alla genesi dei libri profetici (compreso il raccordo con altre forme di profezia nel Vicino Oriente antico) che ai rapporti della letteratura profetica con le altre raccolte bibliche. Tra le varie definizioni e prospettive della figura profetica, egli afferma che «solo quella del profeta come intermediario è abbastanza estesa da comprendere tutte le manifestazioni profetiche del Vicino Oriente antico» (p. 54). Inoltre egli distingue tra «narrazioni sui profeti» (narrazione di una visione, resoconto di una parola profetica o di un’azione simbolica) e «il discorso profetico» (oracolo, dichiarazione profetica o ma???’, discorso del messaggero, e soprattutto annun-cio profetico e profezia con la proclamazione di eventi o azioni future che Yhwh attuerà).
Le altre sezioni del libro rimangono sostanzialmente inalterate (a parte qualche intervento sul testo o brevi inserzioni), con un intento pedagogico evidente. Ad una introduzione generale, storica, letteraria e teologica (Marconcini e Dalla Vecchia), seguono tre sezioni. La prima tratta della formazione degli scritti profetici, nella solita suddivisione: preesilici, attorno all’esilio, dopo esilio, apocalittica biblica. La seconda contiene alcuni saggi di Esegesi, sostanzialmente immutata, eccetto l’aggiunta di Osea 2 sul tema «Divorzio e prospettiva di nuova unione» allo scopo di illustrare il pensiero del profeta.
La sezione più arricchita e diversamente articolata è la terza: «Temi di teologia biblica». Prima suddivisi in «temi generali» e «temi particolari», sono ora articolati in «Teologia degli scritti maggiori» (il messaggio teologico dei libri di Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele, che tuttavia sia pure in forma abbreviata è presente anche nella trattazione dei singoli profeti sotto forma di «messaggio») e «temi particolari» (il Messianismo nei profeti, la giustizia, culto e giustizia, l’uomo nuovo secondo Geremia ed Ezechiele, Dio creatore e redentore nel Secondo Isaia; è tolto il tema «la politica»). Per il profeta Isaia, il cui trattato è suddiviso nei vari momenti storici, questo sguardo generale è più che ovvio. Anche gli studi relativi agli altri profeti sono qui più ampi e completi rispetto ai contenuti delle sezioni sul «messaggio» dei singoli profeti; questo non impedisce alcune inevitabili ripetizioni o sovrapposizioni con i testi del «messaggio» della precedente edizione (vedi ad es. «messaggio di Ezechiele» nella presentazione del profeta da parte di Monari e il più sviluppato «messaggio teologico del libro di Ezechiele» per opera di Lopasso). Non sarebbe allora il caso di porli alla fine del trattato su ogni singolo profeta e seguire un altro ordine, quello della raccolta biblica, offrendo in antecedenza un quadro storico sulla profezia? Il risultato del libro è forse il pegno da pagare per armonizzare prospettive diverse che stanno maturando negli studi.
Più appropriati appaiono i «temi particolari», tra i quali, l’inserimento dello studio di Pina Scanu su «Il Messianismo nei profeti di Israele» ha apportato la giusta integrazione e precisazione su una tematica assente nella precedente edizione. Infine, un suggerimento: data l’attuale ricerca sui «Dodici profeti» come «Libro» (cf. Boggio, p. 90, che giustamente cita le due buone rassegne di Donatella Scaiola), sarebbe augurabile forse trarre qualche conclusione, inserendo una trattazione riguardante i principali temi qui presenti (completerebbe il quadro teologico accanto a quello dei quattro profeti maggiori). E il libro di Isaia, pur facendo le distinzioni che la scienza storico-critica ha maturato, non sarebbe il caso di farne una presentazione unitaria per fare pure emergere la sua qualità attuale di «Libro», e quindi riassumerne alla fine le principali caratteristiche che il redattore o i redattori hanno inteso offrire? D’altra parte, lo stesso Marconcini, facendo l’esegesi di Isaia 6, guarda giustamente alla funzione del capitolo in relazione all’intero libro (pp. 284s della seconda edizione, pp. 260s della prima).
Infine, un rilievo mi sembra di dover fare circa la bibliografia. Una certa difficoltà crea, almeno alla visione del recensore, la sua distribuzione. La sezione riguardante la parte «generale» contiene titoli relativi anche ai singoli profeti, trattando i quali, poi, la bibliografia riprende con la medesima distinzione tra «commentari» e «studi», che vengono aggiornati. Inoltre, in questa seconda parte, alcuni titoli sembrano distribuiti nelle due sezioni senza una chiara distinzione. Un esempio banale, a p. 28, Renato De Zan, Isaia 1.39 e 40-66, è posto tra gli «studi», mentre Marconcini è tra i commentari; nel primo caso si tratta di una proposta di lectio divina, non molto diversa da quella del «commento spirituale» di Marconcini, che altrove è citato tra gli «studi».
Questi rilievi o suggerimenti non tolgono il valore dell’insieme del volume che resta un ottimo sussidio, completo e aggiornato, per uno studente di teologia che desidera introdursi alla tematica della profezia e dei profeti.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2008, nr. 2
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
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Ale S il 8 novembre 2015 alle 11:58 ha scritto:
Questo libro è parte della collana Logos, testi a caratteri grandi, prevalentemente di esegesi o introduzione alla Sacra Scrittura. La copertina è rigida. Il contenuto è talvolta complesso e noioso nel modo di esporre alcuni concetti. È consigliato, specialmente questo testo sui libri Profetici, agli studenti di Teologia e Scienze Religiose, o agli appassionati in materia, che, non avendo la possibilità di seguire questi corsi universitari, vogliano comunque approfondire i brani della scrittura.
Ivan Lavorato il 6 novembre 2018 alle 09:32 ha scritto:
Ho molto apprezzato questo testo per lo studio dei Profeti e dei libri apocalittici. Un'opera molto approfondita, ma ciò nonostante semplice, chiara e esaustiva. Molto interessanti anche le esegesi presentate.