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DETTAGLI DI «L'angelo sterminatore»
Tipo
Dvd
Titolo
L'angelo sterminatore
Regista
Luis Bunuel
Attori
Enrique Rambal, Silvia Pinal
Durata
81
Anno
1962
Editore
Multimedia San Paolo
EAN
8013147480132
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Giuliano Magurano il 13 luglio 2012 alle 09:19 ha scritto:
L'angelo sterminatore è invece un film pienamente aderente al manifesto surrealista abbracciato dall'autore. Il pretesto è un'idea molto sottile, ma originalissima: un gruppo di borghesi dell'alta società è inspiegabilmente bloccato nella villa sontuosa dove erano stati invitati dopo un concerto. I domestici, appartenenti a un'altra classe sociale, se la svignano inesplicabilmente prima che scatti la trappola, e il gruppo di persone rimane intrappolato degradando a poco a poco dal perbenismo di facciata alla più meschina abiezione. Alla fine, con un'espediente assolutamente surreale, Bunuel inscenerà la loro liberazione, ma non sarà che un esito transitorio perché di lì a poco resteranno nuovamente intrappolati nella chiesa dove sono tutti riuniti per la celebrazione del Te Deum in ringraziamento a Dio per l'avvenuta liberazione... Nel finale che intrappola il clero insieme ai borghesi, Bunuel da libero sfogo alla sua satira anticlericale e antiborghese e inscena la condanna finale di un'umanità corrotta e inconcludente, incapace di uscire dalla propria abiezione celata sotto la patina superficiale della rispettabilità.
Amer Koronli il 31 luglio 2018 alle 22:45 ha scritto:
Film affascinante e coinvolgente. Nonostante la critica dell'alta società, tanto cara al regista, appaia, per quanto veramente ben realizzata, poco originale (in particolare se considerata nel contesto delle sue varie iterazioni in altre opere di Buñuel), la costruzione della storia e la sua presentazione sono assolutamente geniali e pienamente da lodare. L'idea centrale che rende il film un capolavoro è quella dell'inspiegabile ed impalpabile intrappolamento di alcuni altolocati convitati in una stanza, in un'atmosfera di mistero sempre più opprimente. Il risultato è una situazione che sembra ricordare, di volta in volta, un giallo di Agatha Christie, un thriller di Hitchcock e un racconto di fantascienza, ma che, in ultima analisi, rimane unica nel suo genere. La crescente tensione è davvero magistrale. Bellissima la scena surrealista dell'incubo di una delle "prigioniere".