"Teologo cristiano contemporaneo", così definito nel titolo della monumentale biografia che l'amico Eberhard Bethge gli ha dedicato. A 39 anni fu impiccato per la sua opposizione al regime nazista. Una vita relativamente breve, ma di grande intensità. Bonhoeffer ha coniugato la ricerca accademica e l'attività di pastore evangelico, ha soggiornato più volte all'estero (Italia, Spagna, Stati Uniti, Inghilterra, ecc.) e ha viaggiato parecchio, intessendo una fitta rete di contatti umani, ecclesiali e culturali. È stato un esponente di spicco della Chiesa confessante, la minoranza dei cristiani riformati dissociatasi dal nazismo, e ha segnato una generazione di pastori dirigendo il seminario clandestino di Finkenwalde. In pochi anni ha prodotto una quantità cospicua di scritti che fanno di lui uno dei grandi della teologia. Egli è diventato un punto di riferimento universale ed esemplare per tanti credenti, al di là della tradizione luterana a cui apparteneva.
Dietrich Bonhoeffer nacque a Breslavia il 4 febbraio 1906. Dotato di una mentalita' aperta, diciottenne, nel 1924, colse a Roma "la serieta' spirituale del cattolicesimo" (p. 14), e fu sensibile all'ideale monastico con cui venne a contatto nella chiesa anglicana, durante i suoi viaggi in Inghilterra. Oltre che in Italia e in Inghilterra, fu in Spagna (visse un anno a Barcelona) e anche negli Stati Uniti. Pur potendo allontanarsi dalla Germania e aiutare comunque l'opposizione al regime nazista, che mostro' fin da subito il suo volto violento, resto' nella sua patria per partecipare direttamente alla resistenza morale e religiosa al regime attuata, col seminario di predicazione di Finkenwalde, dalla Chiesa confessante che si opponeva alla titubanza che la Chiesa luterana ufficiale mostrava verso il nazismo, dalla quale titubanza pote' nascere, prima, il gruppo filonazista dei "cristiano-tedeschi", e poi la "Chiesa del Reich", perfettamente allineata al regime (del resto, anche la Chiesa cattolica ebbe premura di firmare -20 luglio 1933- un Concordato con la Germania hitleriana). La reazione repressiva del nazismo fu pressoche' immediata, e fin dal 1935 il seminario di Finkenwalde fu osteggiato e quindi chiuso nel 1937. Bonhoeffer, che nel frattempo era stato anche privato dell'autorizzazione ad insegnare all'universita', continuo' a lavorare clandestinamente alla formazione dei pastori della chiesa confessante e a predicare, finche' gli venne proibita anche quest'ultima attivita' nel 1940 (nel 1941 gli verra' proibito anche di pubblicare). Nel frattempo, a guerra iniziata, grazie alle parentele acquisite con i matrimoni delle sorelle, Bonhoeffer era entrato in contatto con alcuni alti ufficiali, tra cui l'ammiraglio Canaris, e funzionari che miravano in primo luogo a convincere lo stato maggiore dell'esercito ad attuare un colpo di stato per porre fine alla guerra e alla dittatura. Bonhoeffer, grazie alle sue conoscenze all'estero, specialmente in Inghilterra, si impegno' a svolgere una attivita' di collegamento che lo porto' piu' volte in Svizzera (anche per recare al sicuro un gruppo di Ebrei) e in Norvegia -invano, perche' inglesi e americani pensavano che le notizie di una resistenza interna al nazismo fossero un trucco del regime, e lasciarono perdere.
Il 5 aprile 1943, Bonhoeffer fu arrestato insieme ad altre persone anche della sua famiglia e per due anni restera' detenuto, senza processo, prima a Berlino e infine nel lager di Buchenwald. Il fallimento dell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944 segno' la fine di ogni speranza.
L'assassinio di Bonhoeffer per impiccagione nel lager di Flossenbuerg, all'alba del lunedi' 9 aprile 1945, ha il sapore amaro e crudele, da un lato, della mera vendetta di un uomo -Hitler-, ormai condannato, che vuole portare tutto e tutti nella rovina che lo sta travolgendo, e dall'altro, dell'ironia della sorte. Prelevato il 3 aprile dal lager di Buchenwald, troppo esposto all'imminente invasione degli alleati, Bonhoeffer fu trasferito in Baviera, insieme con altri prigionieri, di cui Hitler personalmente decreto' la morte il 5 aprile. Un ufficiale delle SS parti' da Berlino per mettere in scena una farsa di processo che si svolse in poche ore la domenica 8 aprile e durante il quale ci si accorse che Bonhoeffer era stato "lasciato" in un'altra localita'. Ritrovato e trasportato a Flossenbuerg quella sera stessa, la mattina dopo fu impiccato con gli altri compagni di sventura.
Non si puo' concludere questa nota biografica, senza segnalare l'alto tributo di vite offerto dalla famiglia Bonhoeffer alla resistenza al regime nazista. Oltre a Dietrich, in quell'aprile del 1945, furono uccisi il fratello Klaus, e i cognati Ruediger Schleicher e Hans von Dohnanyi. Li aveva preceduti, l'8 agosto 1944, lo zio materno, generale Paul von Hase.
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