Libri di Esdra e Neemia

Questi due libri parlano della restaurazione civile e religiosa d'Israele in Palestina dopo l'esilio di Babilonia, e abbracciano il periodo storico che va dall'editto di Ciro (538 a.C.) agli ultimi anni di Esdra (398 a.C.) ed ha qualche aggiunta che arriva al tempo di Alessandro Magno (330 a.C.).

Il primo libro consta di due parti, anche cronologicamente diverse. La prima si riferisce agli anni decorsi tra il 536 e il 516 a.C. e racconta il ritorno dalla Caldea di un primo nucleo di Ebrei guidati da Zorobabele; in virtù del decreto di Ciro, avevano ottenuto di rimpatriare ed erano stati autorizzati a ricostruire il tempio di Gerusalemme. La seconda parte racconta non solo le vicende di un secondo scaglione di esiliati (che, autorizzati da Artaserse Longimano - 458 a.C. -, presero la via del ritorno sotto la guida di Esdra), ma ancora gli sforzi del pio scriba per rimettere in vigore le prescrizioni mosaiche, specialmente quelle che riguardavano i matrimoni misti.

Il secondo libro racconta il ritorno di Neemia a Gerusalemme. Appena giuntovi con un terzo scaglione di reduci dalla cattività, mise mano alla ricostruzione delle mura della desolata città e condusse a termine, coadiuvato dallo stesso scriba Esdra, la restaurazione civile e religiosa della nazione ebraica.