Comunione e Liberazione

E' il movimento ecclesiale ispirato da don Luigi Giussani, professore di religione al liceo milanese Berchet, negli anni 1954-1965. La prima cellula del movimento si chiamò Gioventù Studentesca (GS) e si diffuse rapidamente tra gli studenti di molte città italiane. Nell'anno accademico 1969-70 cominciò a essere usata dagli universitari la formula Comunione e Liberazione (CL), che divenne ben presto la denominazione ufficiale del movimento. CL sottolinea con forza che il cristianesimo non è una filosofia, né un progetto di vita, ma è essenzialmente un avvenimento, l'avvenimento di Dio che entra nella storia, nella persona di Gesù Cristo, per salvare l'uomo. Cristo, dunque, è la vera «novità» della storia e l'unica possibilità per l'uomo di liberazione. Con l'atto di fede, l'uomo da credito a questo avvenimento e permette che Dio lo rigeneri. L'ambito in cui, per volere divino, si storicizza la salvezza e la liberazione dell'uomo è la Chiesa. Dalla comunione con Cristo e con i fratelli nasce la missione, quale dono d'amore per gli altri. La struttura organizzativa di CL si avvale di un Consiglio Nazionale, composto dai rappresentanti delle varie regioni e dai responsabili degli insediamenti missionari, e da tre équipes di responsabili, rispettivamente, degli studenti, degli universitari e dei lavoratori. Rilevante è la «Scuola di Comunità», in cui ci si confronta personalmente e comunitariamente su una tematica importante. Da tempo, a conferma che quando la comunità cristiana reca in sé la « novità » di Cristo è capace di rinnovare le strutture sociali, CL organizza cooperative (culturali, alimentari, agricole ecc), appartamenti e mense (per gli studenti fuori sede), uffici di consultazione medica e giuridica ecc. Infine, viene considerata una vera e propria predilezione di Dio la nascita, all'interno del movimento, di vocazioni allo stato sacerdotale e religioso, come anche la crescita di «gruppi adulti», formati da persone che, pur rimanendo inseriti nel mondo e continuando le loro attività, vivono da consacrate, orientate da una regola di vita.