Chi era Simone Weil? Quale è l’essenza del suo messaggio? Talvolta la sua figura affascinante (e controversa) del Novecento, sembra restare avvolta da un alone suggestivamente enigmatico. Gabriel Marcel, filosofo non facile ai grandi complimenti, la definisce Pellegrina dell’Assoluto. Nata a Parigi nel 1909 in una famiglia ebrea molto colta e ricca, era cresciuta agnostica. Fu allieva prediletta del filosofo Alain. Iniziò a insegnare prima dell’esperienza di operaia. Amatissima dalle sue alunne, con molte di loro continuò a mantenere un carteggio. Emergeva in lei un’anima religiosa, con una forte sete di verità e con il desiderio, quasi la “passione”, di condividere le difficoltà e i sacrifici dei suoi simili specie più umili e indifesi. Fu esponente del mondo sindacale e attivista di sinistra per buona parte della sua vita. Morì a soli 34 anni, nel 1943, in Inghilterra.
La sua figura è una grandissima provocazione per la Chiesa cattolica. Mistica di primissimo livello, agnostica, formata nel miglior liceo di Parigi e approvata con il massimo dei voti alla Normale, aveva prodotto delle pagine di filosofia, di logica, di matematica. Questa donna così rigorosa afferma: “Cristo è sceso e mi ha presa”.
Il volume raccoglie diversi contributi attraverso l’angolatura data da un interrogativo: Simone Weil. Dentro e fuori la Chiesa. È il titolo del X Convivio delle differenze organizzato ad aprile 2011 dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Nicola, il Pellegrino di Trani. Organizzato in collaborazione con il Centro Ricerche Personaliste Prospettiva Persona di Teramo, è stato anche l’occasione di un particolare approfondimento da parte di studiosi weiliani anche stranieri. Gli interventi indagano da vari punti di vista la provocazione alla Chiesa che la figura di Simone Weil pone: pur avendo avuto un contatto con la figura di Cristo così intenso e così privilegiato, Simone sceglie di restare sulla soglia. Per lei la fede in Dio si esprime praticamente per mezzo di un retto pensiero sul mondo e della retta azione in esso. Il principale banco di prova è dato dall’atteggiamento pratico verso gli altri esseri umani.