Camposampiero. La parabola del Francescanesimo osservante (secoli XV - XVI). Atti della giornata di studio, 23 maggio 2015
(Centro Studi Antoniani)EAN 9788895908038
Il volume 58 della Collana Centro Studi Antoniani pubblica gli interventi della Giornata di studio svoltasi il 23 maggio 2015 a Camposampiero e dedicata alla presenza e all’attività dell’Osservanza su queste terre nei secoli XV-XVI. L’introduzione di L. Bertazzo, primo curatore del libro, offre già una esposizione sintetica dei lavori e dei contributi, cogliendo la peculiarità di ciascuno di essi, e mettendo in rilievo le novità ivi apportate. Il volume raccoglie sei relazioni pronunciate durante la giornata e alle quali viene aggiunta una non esplicitata nella sede di studio. Tematicamente si possono distinguere tre linee di riflessione: la prima, generale, legata all’Osservanza, con gli interventi di M. T. Dolso e D. Solvi; la seconda focalizzante due aspetti, e cioè la predicazione di Bernardino da Feltre, e i Monti di Pietà, con rispettivi saggi di M. Melchiorre e di P. Delcorno; la terza strettamente legata a Camposampiero, anche essa esponente due nuclei: quello artistico con i testi di A. Pattanaro e di G. Baldissin Molli, e quello meramente storico di E. Martellozzo Forin, seconda curatrice del libro.
Il testo di M. T. Dolso (pp. 13-32) propone una sintetica storia del movimento dell’Osservanza, con i suoi diversi protagonisti e fondamentali valori del rinnovamento carismatico e ideologico della vita francescana. Una lettura di questi anni difficili e non liberi dai contrasti, che comunque ancora non portavano all’ufficiale separazione dei due filoni francescani, mette anche in risalto gli insediamenti osservanti, sia nei posti nuovi, sia quelli anticamente legati agli Spirituali e alla propensione eremitica. In questa prospettiva Dolso conclude: “Di tutto questo Camposampiero, con la memoria ancora viva di sant’Antonio nella sua parentesi eremitica di raccoglimento e solitudine, rappresenta, mi pare, un esempio paradigmatico, e uno studio puntuale, condotto da molteplici prospettive, fornirà elementi utili per arricchire anche il quadro generale e articolato del fenomeno osservante” (p. 32).
Il contributo di D. Solvi (pp. 33-45) illustra la figura di spicco dell’Osservanza quale fu s. Bernardino da Siena, celebre predicatore e promotore della riforma francescana nel XV secolo. L. Bertazzo definisce il saggio dell’A. “pagine imprescindibili” (p. 9), e infatti tale opinione trova piena conferma dopo la lettura del testo di Solvi. L’A. insiste sulla prospettiva del frutto concreto e duraturo della predicazione del suo protagonista, e afferma con decisione: “Ma se gli agiografi insistono sul potere carismatico del santo […] gli atti concreti che accompagnano le parole del predicatore […] rivelano in lui tutta la consapevolezza del carattere parzialmente effimero dei suoi successi. […] Compito del predicatore, e vero banco di prova del suo operato, è non solo annunciare e incarnare quella possibilità, ma anche consolidarla e farla durare. […] Il miracolo infatti, come il sermone, è il momento eccezionale in cui si sprigiona la gratuita misericordia divina, ma non garantisce, da solo, la salvezza. Esso segna piuttosto l’inizio di un faticoso cammino che richiede forza e perseveranza quotidiane” (pp. 44-45).
La relazione di M. Melchiorre (pp. 47-66) offre la descrizione della propaganda antiebraica svolta dal frate Bernardino da Feltre sui territori padovani negli ultimi anni del XV secolo. L’A. ha affrontato già la storia e l’attività del frate nel suo libro del 2012, A un cenno del suo dito. Fra Bernardino da Feltre (1439-1494) e gli ebrei. Nella predicazione della civitas christiana, fra Bernardino riservò ampio spazio all’economia, combattendo le banche di credito e delle potenti famiglie ebree, presenti anche a Camposampiero (Levi Meshukam del Banco). Oltre le prediche contro l’usura, positivamente promoveva i Monti di Pietà, di cui uno si formò a Camposampiero, dopo le sue prediche, nel 1492. L’A. osserva che la predicazione del frate Osservante ebbe però un successo solamente parziale, a causa della solidità e grandezza del sistema bancario ebraico, formato nella rete societaria, che permise di reggere il colpo della predicazione e della fondazione dei diversi Monti di Pietà.
Il lavoro di P. Delcorno (pp. 67-92) tratta di Michele d’Acqui, fondatore del Monte di Pietà a Verona, e include anche l’appendice in cui viene pubblicato un testo dell’incunabolo anonimo inedito: La historia e lo processo del piissimo Monte de la Pietade cum li capituli de la sua benedicta schola, datato a Verona dopo il 29 settembre 1490. Delcorno presenta l’attività di Michele d’Acqui e la fondazione della banca cristiana a Verona, e offre un’analisi del messaggio dell’incunabolo in volgare, che “si propose di rendere accessibile a un pubblico più vasto non solo il racconto degli eventi (derivandoli in parte da Avogaro), ma una vera e propria catechesi sul Monte di Pietà e sulle regole riguardanti la vita e i benefici della Compagnia del Santo Monte della Pietà” (p. 78). Segue, sulle pagine dell’appendice (pp. 87-92), la pubblicazione integrale del testo, preceduta dall’informazione sui criteri di trascrizione.
Due lavori destinati all’iconografia focalizzano la presenza francescana in Camposampiero. Il primo, di A. Pattanaro (pp. 93-113), offre un’analisi del ciclo pittorico presente nel Santuario del Noce, affrontando le problematiche della commissione, della cronologia e dell’attribuzione di queste espressioni artistiche delle storie antoniane. Il testo è accompagnato da 54 tavole a colori che illustrano le questioni esposti dall’A. Il secondo contributo legato all’arte è di G. Baldissin Molli (pp. 115-133), e intitolato Marcello Fogolino e la pala francescana di Camposampiero. L’A. propone la ricerca sulla pala, che oggi si trova nel Rijksmuseum di Amsterdam, ricostruendo la sua storia e le vicende che hanno portato questo monumento in Olanda. L’ultima parte del testo è dedicata all’autore del dipinto Marcello Fogolino e ad altre sue opere. Anche questo contributo è arricchito di 5 tavole che riproducono i dipinti del protagonista.
L’ultimo testo è di E. Martellozzo Forin (pp. 135-206), dedicato a Gregorio di Camposampiero, che nel 1424 “decise di affidare il convento che si apprestava a restaurare ai Minori, chiese espressamente che fossero chiamati i francescani osservanti e in particolare gli osservanti di Lombardia” (p. 136). L’A. racconta, in questo esteso e ampio saggio, la storia della presenza di s. Bernardino da Siena, delle attività dei frati, della presenza del monachesimo femminile a Camposampiero, delle confraternite e fondazioni dei nuovi conventi sul territorio, nonché dell’azione sociale, mettendo in rilievo il Monte di Pietà di Camposampiero, e alla fine illustrando l’aspetto artistico della chiesa di San Giovanni e dell’oratorio del Noce. Già questa sintetica panoramica delle tematiche svolte dà la testimonianza della ricerca e dell’impegno dell’A., che lascia un importante e notevole approccio per la storia della città di Camposampiero dei secoli XV-XVI, vista e analizzata attraverso la presenza dell’Osservanza francescana.
Il volume ha molti punti di pregio e di informazioni, che prima erano note a pochi, ma che adesso sono state offerte al pubblico e ai lettori interessati alla storia di quel luogo antoniano. Il lavoro dei ricercatori e dei curatori merita la riconoscenza e la gratitudine per restituire a molti la storia conosciuta solo da alcuni.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. III-IV/2016
(http://www.seraphicum.com)
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