Santa Maria Gloriosa dei Frari
-Immagini di Devozione, Spazi della Fede/ Devotional Spaces, Images of Piety
(Centro Studi Antoniani) [brossura]EAN 9788895908007
Il cinquantaseiesimo volume pubblicato nella collana del Centro Studi Antoniani, curato da C. Corsato e D. Howard, presenta al lettore le relazioni del convegno internazionale ed interdisciplinare svoltosi tra 9-11 maggio 2013 a Venezia, e dedicato alla chiesa Santa Maria Gloriosa dei Frari, della quale i custodi sono i Frati Minori Conventuali. Il libro è composto dalla parte introduttiva (due interventi), e quattro sezioni: Identità e rappresentazione (sei relazioni); Comunità e scuole (sei relazioni); L’arte della memoria (cinque relazioni); Arte e committenza (cinque relazioni). Ad esse è aggiunta un’ampia collezione di tavole – 128 in tutto – che rappresentano i monumenti descritti e analizzati nei rispettivi testi. I contributi del convegno sono in due lingue: italiano (15 articoli), e inglese (9 articoli). I primi due saggi (p. IX-XXVIII) offrono la panoramica storica dedicata alla chiesa dei Frari, sia dal punto di vista della fondazione e delle vicende lungo i secoli XIII-XX, sia dei frati guardiani e custodi della chiesa fino ai giorni nostri, con un dettagliato elenco dei loro nomi dal 1241 al 2013 (l’ultimo guardiano, p. Lino Pellanda, è ancora in carica). Tutti e due gli articoli fanno anche notare l’allontanamento dei frati dalla loro chiesa dal 1810 – soppressione napoleonica – fino al 1922 – decreto del card. Pietro La Fontaine che sancisce il ritorno dei Frati Minori Conventuali a Santa Maria Gloriosa.
La sezione Identità e rappresentazione (p. 3-74), con sei contributi, focalizza i monumenti più importanti presenti nella Basilica, partendo dal reliquario contenente l’ampolla con il Preziosissimo Sangue di Cristo, unito all’olio della Maddalena (p. 3-14). Le successive descrizioni della sacrestia (p. 15-26), e del coro della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari (p. 27-37), introducono gli interni e la loro storia. Il contributo dedicato alla famosa pala di Tiziano l’Assunta (p. 39-52) è molto interessante, perché presenta la sua storia negli anni di spostamento e di restauro, che coincidono praticamente con quelli dell’assenza forzata dei frati a Venezia. Il ritorno alla chiesa dell’opera di Tiziano nel marzo 1920 anticipò appena di due anni quello dei religiosi francescani. Il saggio sulle vetrate della Cappella Corner (p. 53-62), e quello di “storia sociale” dell’attività della comunità dei Frari (p. 63-74), concludono la prima parte del libro.
La seconda parte Comunità e scuole (p. 77-148), con sei saggi, illustra le attività legate al campo dei Frari e alla chiesa ivi presente. Le attività religiose e sociali qui erano unite e distribuite tra le confraternite presenti, come lo raccontano i primi due contributi (p. 77-100). È particolare e accattivante la storia dell’altare del Crocifisso (p. 101-116), che rappresenta la mentalità devozionale dei frati veneziani. Lo spazio della chiesa di Santa Maria Gloriosa servì anche per le attività musicali e la formazione del coro permanente con il maestro di cappella. Questo fruì nella promozione della musica e in una consistente produzione di essa presso i Frari (p. 117-125). Altro utilizzo dello spazio religioso presenta il contributo dedicato alla comunità dei Fiorentini e alle loro azioni, anzitutto economiche e commerciali, legate alla Serenissima (p. 127-138). L’ultimo articolo della sezione tratta di Claudio Monteverdi e la sua permanenza a Venezia, come maestro di cappella presso San Marco. Egli collaborava anche con la comunità dei Milanesi, la cui cappella si trovava nella chiesa francescana, e dove è stato sepolto nel 1643 (p. 139-148).
La terza sezione L’arte della memoria (p. 151-208), con cinque contributi, si concentra sui monumenti funebri dei diversi personaggi e delle famiglie nobili presenti ai Frari. Con le modalità differenti di realizzazione e di valore artistico, queste opere testimoniano l’importanza della chiesa francescana nell’ambito sociale e culturale di Venezia.
L’ultima parte Arte e committenza (p. 211-272), con cinque saggi, racconta le opere d’arte che, oltre quelle già viste nelle sezioni precedenti, formano e arricchiscono la bellezza della chiesa minoritica, nonché rendono gloria al Signore. La loro nascita e collocazione negli spazi del tempio spesso ha la storia legata alle persone che ordinarono e fondarono questi monumenti. Le relazioni lo presentano in maniera dettagliata sia storicamente che artisticamente. Per il mondo francescano è particolarmente interessante l’ultimo articolo (p. 263-272), che descrive un dipinto rappresentante l’Albero Serafico di Pietro Negri, realizzato nel 1670. La tradizione degli alberi genealogici dell’Ordine ha la sua lunga tradizione ed è legata ad ogni famiglia del primo Ordine. L’A. analizza sia la sua nascita e dipendenza dalle altre produzioni artistiche del genere, sia le raffigurazioni dei personaggi ivi inclusi. Dopo le relazioni segue, già nominata sopra, la raccolta delle tavole, l’elenco delle fonti fotografiche, la molto ben articolata e ricca bibliografia (p. 277-306), e i due indici: indice dei nomi e dei luoghi (p. 307-318); indice della Basilica deiFrari (p. 319-321).
Il volume è di notevole importanza per la storia della chiesa dei Frati Minori Conventuali a Venezia, e inoltre offre una panoramica ampia dalla prospettiva artistica. Il lavoro dei curatori e le conferenze dei relatori del convegno sono la testimonianza dell’impegno per rendere più conosciuta la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari non solo all’ambiente veneziano, ma anzitutto al pubblico esterno che, dopo la lettura e la visione delle riproduzioni, sarà sicuramente più motivato e invitato a visitare questo monumento ricco di spiritualità e d’arte.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. I-II/2016
(http://www.seraphicum.com)
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