Senza varcare la soglia

“La corrispondenza con Sorella Maria è la più preziosa che abbiamo”. La frase di Albert Schweitzer è la prima luce che dà valore alle lettere che per la prima volta vengono pubblicate. Il grande dottore, premio Nobel per la pace intesse un dialogo profondo e intenso con Sorella Maria, fondatrice dell’eremo di Campello, nel cuore dell’Umbria. Sono lettere che rispecchiano le comuni convinzioni del rispetto per la vita, dell’attenzione rivolta a tutte le creature, di una religiosità che si esprime attraverso l’amore per il creato. Dall’ospedale di Schweitzer nell’Africa equatoriale al piccolo eremo nascosto nel cuore dell’Umbria negli anni ‘50 si sviluppa un filo intenso e profetico capace di alimentare e dar luce anche ai tempi di oggi.
Sorella Maria è la fondatrice di un’esperienza di stile francescano a Campello, vicino Assisi.
Albert Schweitzer, medico, filosofo, organista di fama, dedicherà quasi tutta la sua vita ai malati nell’ospedale di Lambaréné da lui fondato nel Gabon. Nel 1953 gli verrà attribuito il premio Nobel per la pace.
Una amicizia a distanza diventa un dialogo sul senso della vita, sull’amore verso tutte le creature. Protagonisti Albert Schweitzer, premio Nobel per la Pace, e Sorella Maria che, dall’eremo di Campello, nel cuore dell’Umbria è in contatto con le grandi anime della sua epoca.