Monachesimo e teologia
-La triplice prospettiva di H. U. von Balthasar
(Collana balthasariana)EAN 9788888446691
Il volume che presentiamo, lo diciamo subito, offre una variegata originalità in più prospettive che merita di essere segnalata. Innanzitutto la tematica e l’autore che vengono affrontati sono di sicuro interesse. Si tratta, rispettivamente, del rapporto tra teologia e monachesimo e di Hans Urs von Balthasar. Il tema preso in esame raramente è affrontato, e questo sia nella riflessione teologica come dagli studiosi del fenomeno monastico. Si possono trovare ricerche che affrontino la questione dell’esperienza in teologia, oppure, similmente, dell’orizzonte sapienziale, ma di rado e poco conosciuti, nello specifico e in forma sistematica, dell’apporto del monachesimo sulla teologia e, reciprocamente, della teologia sul monachesimo. Più diffusi, invece, e disponibili da diverso tempo, gli studi di sapore storico, nei quali l’analisi teologica si sofferma sui monaci medievali, in primis san Bernardo di Chiaravalle, in particolare da quando è entrato nel lessico monastico prima, e poi, molto lentamente e ancora parzialmente, in quello teologico, il sintagma “teologia monastica”, coniato, com’è noto (1946) dal monaco J. Leclercq, non casualmente in rapporto epistolare con Balthasar, come il volume di Meiattini puntualmente pone ben in evidenza.
Anche verso l’autore affrontato possiamo individuare una dimensione di originalità nel volume che presentiamo, aspetto tutt’altro che trascurabile nell’oceano di studi su Balthasar. Infatti, nell’ambito della ricomposizione, a mio avviso non ancora realizzata compiutamente, tra teologia e spiritualità verificatasi negli ultimi decenni (a cui Balthasar ha contribuito in modo significativo) dopo secoli di incomunicabili percorsi volutamente separati, l’attenzione, più recentemente, in taluni studi, si è focalizzata nelle “fonti spirituali” della teologia, o meglio, nell’analisi delle scuole di spiritualità, spesso legate o identificate con gli ordini religiosi, come orizzonte ispirativo e, talvolta, fondativo nella riflessione di un teologo. Sono comparsi, così, studi molto interessanti sulla spiritualità domenicana fonte di Tommaso, su quella francescana fonte di Bonaventura, su quella gesuitica fonte di Balthasar o di Rahner e l’elenco potrebbe continuare.
È anche in questo solco che la ricerca di Meiattini appare significativa in quanto pone una scuola di spiritualità, quella monastica (soprattutto benedettina, ma anche carmelitana) in rapporto con un teologo che non appartiene, almeno formalmente, a quella scuola.
Rileviamo che l’autore del libro che presentiamo non solo è un esperto del pensiero di Balthasar (la teologia balthasariana è stata oggetto anche del suo brillante dottorato alla Pontificia Università Gregoriana), ma essendo egli stesso un monaco può percepire con particolare sensibilità la tematica del rapporto tra teologia e monachesimo.
La pubblicazione che segnaliamo è suddivisa in due parti, precedute da un’articolata prefazione di P. Martinelli e da una puntuale introduzione dello stesso autore del libro. Chiude il volume l’indice delle fonti delle pubblicazioni dei testi originali che qui sono ripresentati e l’indice dei nomi. Nella prima parte del libro Meiattini affronta la tematica dal titolo “Il monachesimo e la teologia nel pensiero balthasariano”, nella seconda, invece, la parola è lasciata allo stesso Balthasar nella sezione dal titolo “Saggi sul monachesimo di Hans Urs von Balthasar”. Entrambe le sezioni ripresentano testi già pubblicati altrove, ma rivisti, anche ampiamente. Nella prima parte trovano posto alcuni studi originali, mentre nella seconda vengono offerti saggi di Balthasar che ben individuano la tematica affrontata dal volume, ma che sono talvolta di difficile consultazione (un testo è qui pubblicato per la prima volta in italiano) o poco conosciuti.
Nella prima parte del volume è sviluppata “la triplice prospettiva di H. U. von Balthasar”, come anticipato nel sottotitolo del libro, con la quale viene declinato il rapporto tra monachesimo e teologia, ossia “Una teologia della vita monastica”, “La vita monastica come teologia” e “Una teologia di stile monastico”, che costituiscono i primi tre capitoli, oltre alla presentazione della fruttuosa amicizia tra Balthasar e il monaco J. Leclerq.
Cercando di sintetizzare la prospettiva balthasariana che emerge possiamo dire che si intrecciano tematiche di ordine cristologico-ecclesiologico e antropologico-escatologico in cui il rapporto sponsale Cristo-Chiesa (la cui icona è Maria, la contemplativa che riceve-si dona totalmente allo Sposo) diventa paradigma dell’esperienza-testimonianza dell’uomo nuovo in cui la vita monastica è il modello in quanto ripresenta in forma quasi sacramentale (escatologica) lo stesso dinamismo dell’amore sponsale originario di dedizione gratuita e assoluta all’Assoluto.
Da questa prospettiva si riversano suggestioni e stimoli soprattutto per la teologia (ma anche per il monachesimo), nel solco delle intuizioni e delle riflessioni dello stesso Balthasar. Molte osservazioni in “prospettiva” sono state già presentate nella Prefazione, nell’Introduzione e nelle varie conclusioni del volume. Da queste possiamo sottolineare che per la teologia il libro di Meiattini invita, quanto al metodo, al necessario recupero di una visione unitaria del teologare che sappia integrare la dimensione oggettiva della fatica del concetto con quella soggettiva (o meglio soggettuale) dell’esperienza credente del teologo. Detto in altri termini, la valorizzazione della dimensione sapienziale della teologia. Sul piano dei contenuti teologici il volume stimola, a mio avviso, una maggiore accentuazione della valenza escatologica (realizzata) sia nell’ecclesiologia quanto nell’antropologia (in quest’ultima in chiave esistenziale).
Tratto dalla rivista Lateranum n.3/2014
(http://www.pul.it)
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