L'antologia di testi patristici orientali curata da G. Karalis si qualifica come un'operazione culturale di rilievo per almeno due aspetti: l'offerta di una selezione accurata e tematicamente ben indirizzata di passi fondanti della teologia ortodossa, presentati in una traduzione chiara e scorrevole, e la messa a punto di nodi imprescindibili del dogma attraverso le parole di coloro che offrirono il maggiore contributo alla sua definizione.
Tre i capitoli che ripercorrono i nuclei dell'esperienza dei Padri: Trinità, Cristologia, Lotta alle passioni e ascesi. Non si tratta però di ambiti separati e indipendenti, bensì del coerente svolgimento di una concezione unitaria del Divino, dell'Umano e del loro rapporto, vista sotto angoli prospettici diversi.
Passando a delineare solo alcune delle tematiche che percorrono costantemente i testi selezionati e inseriti nei tre capitoli, emerge in pieno rilievo il rapporto tra natura (physis) e persona (hypostasis, prosopon) che, lungi da connotarsi come un arduo ed elitario problema teologico, investe alla base la possibilità dell'uomo di riscattare i limiti della sua natura, divinizzandosi. Nella sezione dedicata alla Trinità sono Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo, Giovanni Damasceno a fissare con esemplare rigore logico-argomentativo i fattori che permettono di distinguere le tre persone pur nell'identità della natura divina.
Le loro pagine sono costantemente percorse da una tensione dialettica tra il procedimento rigoroso che guida il pensiero secondo le leggi della dimostrazione, di ascendenza filosofica greca, e il rinvio insistito alla dimensione indimostrabile del mistero. Tale tensione approda spesso al ricorso a metafore che, riferendosi all'esperienza facilmente condivisibile e di per sé evidente del reale, possano fornire un'analogia di lampante valore epesegetico per punti assai complessi del dogma. In questi passi si apprezza lo spessore anche letterario dei Padri ed emerge con più perspicuità il ruolo fondamentale cui assurge nell'Ortodossia l'esperienza vissuta, concreta e specifica dei santi, cioè di coloro che hanno sperimentato e reso testimoniabile e fruibile il messaggio di salvezza.
Proprio questo valore, che va largamente al di là dell'esempio edificante, percorre tutto il terzo capitolo dedicato all'ascesi: i detti, i suggerimenti, le esperienze dei monaci traggono origine da una comprensione profonda, tradotta in pratica di vita, dei punti salienti del dogma. Si compie così, con perfetta coerenza, in precetti che concernono atteggiamenti e comportamenti della vita quotidiana, il percorso tracciato dalla definizione della Trinità e dalla serrata discussione del rapporto tra natura umana e divina nel Verbo. Il lettore attento rintraccerà agevolmente i molteplici fili che percorrono i tre capitoli, conferendo loro una serrata consequenzialità, pur nel trascorrere dai principi primi della teologia all'applicazione nella prassi.
[Dalla Prefazione di Lia Raffaella Cresci, Docente di Filologia bizantina all’Università di Genova]
Georgios Ioannou Karalis, nato in Grecia e laureato in Medicina e Chirurgia, è un profondo conoscitore dei testi evangelici e degli scritti dei Padri della Chiesa. Viene spesso invitato a seminari, conferenze e ritiri spirituali con lo scopo di favorire una maggiore comprensione dei contenuti teologici della tradizione Ortodossa e dei testi patristici. E'direttore della rivista "Italia Ortodossa".