Il XII secolo è conosciuto nella storiografia come secolo di un grande cambiamento. La nascita delle Università, un rinnovato interesse per la tradizione antica e l’affermarsi della poesia nelle lingue volgari sono i segnali meglio conosciuti di questa trasformazione. Ma anche un’altra grande novità caratterizza questo tempo in una diversa direzione: l’invenzione della scrittura mistica femminile. Le poliedriche visioni di Ildegarde di Bingen aprono un capitolo decisivo nella storia della cultura europea, che ancora in tutto il secolo XIII offrirà personalità poetiche e spirituali di prim’ordine, come Hadewijch di Anversa, Matilde di Hackeborn e Geltrude di Helfta. Donne ai margini della cultura e del potere narrano un’assoluta familiarità con Dio, diretta e senza mediazione, una familiarità che le conduce in innumerevoli viaggi nello spazio e nel tempo, dando luogo a motivi letterari inattesi, rappresentativi di una più alta consapevolezza cristiana. Il libro raccoglie i testi di queste scrittrici, alcune pressoché sconosciute e in molti casi mai tradotte in lingua italiana, documentandone le nuove istanze spirituali e intellettuali.
In questo primo volume:
Herluca di Bernried, Ildegarde di Bingen, Cristina di Markyate, Elisabetta di Schönau, Alpaide di Cudot, Maria di Oignies, Cristina l'Ammirabile, Juette di Huy, Ida di Nivelles, Margherita d'Ypres, Lutgarda di Aywières, Aleydis di Schaerbeek, Giuliana di Mont-Cornillon, Ida di Léau, Elisabetta di Spalbeek, Beatrice di Nazareth, Matilde di Magdeburgo, Hadewijch di Anversa, Matilde di Hackeborn , Ida di Lovanio , Gertrude di Helfta, Cristina di Stommeln , Lukarda di Oberweimar