Citazione spirituale

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La risurrezione

di

Daniélou Jean


Copertina di 'La risurrezione'
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EAN 9788882724337

Fuori catalogo
Descrizione
Tipo Libro Titolo La risurrezione Autore Editore Cantagalli Edizioni EAN 9788882724337 Pagine 136 Data marzo 2009 Peso 110 grammi Dimensioni 12 x 18 cm Collana Classici cristiani. Nuova serie
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il 3 novembre 2011 alle 16:48 ha scritto:

Letto mesi fa,durante la Settimana Santa 2011, assieme al 2° vol. di “Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione” di Benedetto XVI, cerco di recuperare (anche se a fatica) alcune impressioni avute, avvalendomi delle … mie glosse, pasticciate nel corso della lettura.
Non esiste, ora ( = festività liturgiche inizio Novembre) nessun “anacronismo” : si è di fronte al punto centrale della nostra fede; e la fede non è mai anacronismo, pensando poi che fra non molto inizieremo il cammino nuovo con l’Avvento; cammino di fede,quindi.
A ). Introduzione, inizio e sintesi:” La fede nella risurrezione è il cuore del cristianesimo. E’ la soluzione dei problemi ultimi della situazione umana,quelli che interessano gli abissi della morte e del male . Ma, per la ragione, è anche ciò che il cristianesimo ha di più sconvolgente ( …) è un’irruzione di Dio che provoca discontinuità ( = nella storia umana). E’ vero ,anzitutto,per la risurrezione di Cristo principio d’ogni risurrezione. E’ vero anche per la risurrezione dei nostri corpi,oggetto ancora di speranza”. ( PS. Che effetto rileggere il giorno dopo il ricordo dei nostri cari defunti!)
Cadiamo nel pericolo di pensare poco alla nostra “vita” ( nel senso filosofico classico) e ci occorre uno sforzo ancor più grande nel seguire le parole di pag. 32: “ La risurrezione non è solamente ritorno alla vita, ma passaggio a vita nuova”.
B ). Danielou ci offre, con la sua competenza di studioso , un ricco materiale esegetico, secondo diversi aspetti storici, aiutandoci a comprendere “ …la correlazione esistente, nel Nuovo Testamento, fra le tre affermazioni della risurrezione di Cristo, la risurrezione *presente, la risurrezione escatologica. Le tre affermazioni sono rigorosamente conseguenti. La risurrezione del *battesimo non ha senso se non riferita alla risurrezione di Cristo. Ma neppure ha senso se non tende alla risurrezione escatologica”.
C ). Abituati , per esigenze culturali, ai libri degli storici delle religioni, è opportuna la correzione dell’errore in cui è facile cadere. A pag.107: “… gli storici delle religioni che fanno derivare la risurrezione cristiana dai miti delle divinità che muoiono e risorgono,espressioni dei ritmi della natura. E’ chiaro che la fede nella risurrezione è cosa completamente diversa. E’ un avvenimento unico, non un ritorno ciclico. Non è la semplice restaurazione d’uno stato anteriore.”
D ). Con la guida dei Padri, nuova sottolineatura:
1) Identità fra il Dio creatore e il dio Salvatore;
2) dignità della carne ( contro il suo disprezzo da parte dei loro avversari di allora : platonici,gnostici,origenisti): “ Dio non disprezza la carne. Perché Dio questa carne l’ha creata ( …) Per questo la risurrezione della carne manifesta un Dio buono,proprio mentre il disprezzo della carne porterebbe inevitabilmente ad un Dio sragionevole.”
E). Per gli Antichi l’angoscia di fronte alla morte era l’angoscia di fronte alla vita dell’aldilà. Questa dimensione è l’ultimo aspetto preso in considerazione da Danielou. Dopo la suggestiva affermazione del filosofo Gabriel Marcel ( la vita eterna mostrerà solamente quel che avremo amato sulla terra) tralasciando le disquisizioni dal sapore “scolastico”, cogliamo in conclusione il senso della nostra fede: “La risurrezione è dunque l’esaltazione dell’umanità,al di sopra di se stessa,nel mondo inaccessibile di Dio. E’ la buona novella per eccellenza, il prestigioso destino cui l’amore del Padre ha chiamato l’umanità nel Figlio unico per il dono dello Spirito.”

il 19 agosto 2014 alle 15:42 ha scritto:

E' una riflessione appassionata e profonda sull'evento centrale del cristianesimo, scritta con la competenza dello studioso e la spiritualità dell'uomo di fede. E' rivolto a tutti e non a una nicchia di specialisti. Il linguaggio è chiaro e fluido.
E' un classico da riscoprire, come da riscoprire è l'autore stesso, Jean Danielou, per lungo tempo troppo dimenticato.
Ne consiglio la lettura in prossimità della Pasqua.