Libertà e laicità
(A Cesare e a Dio. Gli incontri di Norcia)EAN 9788882722661
Si tratta della pubblicazione degli Atti del Convegno di Norcia, 15-16 ottobre 2005, sul tema omonimo, organizzato dalla Fondazione Magna Carta e dalla Fondazione per la Sussidiarietà. Il volume si apre col Messaggio inviato dal S. Padre che recita tra l’altro: «Formulo l’auspicio che la riflessione che si farà al riguardo tenga conto della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali, che rappresentano valori previi a qualsiasi giurisdizione statale. Questi diritti fondamentali non vengono creati dal legislatore, ma sono inscritti nella natura stessa della persona umana, e sono pertanto rinviabili ultimamente al Creatore. Quindi appare legittima e proficua una sana laicità dello Stato, in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo norme loro proprie, alle quali appartengono anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell’essenza stessa dell’uomo».
A tale Messaggio segue la Lettera di risposta del Presidente del Senato Marcello Pera, in cui si assicura il riconoscimento dei principi sottolineati dal Pontefice da parte dei partecipanti al Convegno. Dopo la Presentazione di Emmanuele Forlani, che mette in evidenza la novità di questo dibattito: una riflessione tra persone provenienti da esperienze diverse che condividono la stessa urgenza, la difesa della persona umana perché in rapporto diretto con l’Infinito. Costituiscono la Parte I le relazioni del Senatore Marcello Pera e del Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, prof. Giorgio Vittadini. La Parte II è composta da 22 interventi e dalle Conclusioni finali tratte dai due primi relatori e da Gaetano Quagliariello, Presidente della Fondazione Magna Carta. Ovviamente per mancanza di spazio non è possibile soffermarsi su ciascuno di essi. Basti rilevare la centralità di certi principi che possono (e devono) diventare comune denominatore tra laici e cattolici. Tra questi, in primis, è da sottolineare la dignità dell’uomo e i suoi diritti fondamentali iscritti nella natura umana e “rinviabili ultimamente al Creatore” e, pertanto, antecedenti e indisponibili alla politica, senza nascondere le difficoltà che le diverse interpretazioni di essi comportano.
Un altro punto caldo su cui si è riflettuto e discusso è il concetto di tolleranza come acquiescenza di fronte a qualunque stile di vita, nei confronti della quale Benedetto XVI così si è espresso: «La tolleranza che ammette per così dire Dio come opinione privata ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita non è tolleranza ma ipocrisia». Che il Convegno abbia avuto un esito soddisfacente si evince da tutte e tre le Conclusioni, in particolare da quella di Marcello Pera, che così termina: «Il messaggio del Papa non solo ci costringe a riflettere, ci obbliga anche ad agire. Se conclusione di questo incontro c’è, è che il confronto fra credenti e non credenti è possibile, che un terreno comune esiste, e che un’azione convergente è doverosa […]; da qui partiamo con un impegno di ricerca e di azione comune» (p. 191).
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 2/2008
(www.pfse-auxilium.org)