Assemblea santa
(Liturgia e vita) [Libro con legatura cucita]EAN 9788882272821
Atti dell’omonimo VI Convegno liturgico internazionale svoltosi nel giugno 2008 al monastero di Bose. Dopo aver scavato su elementi centrali della liturgia celebrata come l’altare, l’ambone e lo spazio liturgico, la ricerca del convegno si è concentrata su forme, presenze e presidenza dell’assemblea. L’assemblea generata dalla Parola assume forme che ne determinano la figura e la sensibilità: la differenza confessionale o il succedersi dei tempi modificano lo spazio e l’assemblea che vi si raduna. Le presenze sono della stessa assemblea, ma anche la presenza sacramentale col relativo problema della custodia delle sacre specie. La presidenza infine, pur essendo elemento costitutivo della celebrazione è anch’essa soggetta alla Parola e a servizio del sacramento. Al centro dei 15 saggi una raccolta di foto di alcune interessanti realizzazioni architettoniche di nuove chiese.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 4/2010
(http://www.ilregno.it)
Puntuali i convegni, puntuali gli atti che rendono conto di questi appuntamenti ormai divenuti una tradizione, e ai quali auguriamo una feconda continuità perché di temi da approfondire ce ne sono molti ancora. Per un’informazione sui precedenti convegni – e relativi atti – si può vedere un’ampia rassegna nel fascicolo di Letteratura Liturgica *10 (94/5 [2007] la nota bibliografica di C. Calvano, Liturgia e architettura. Convegni liturgici internazionali e Atti, pp. 689-703).
Nella prefazione del volume sono raccolti vari messaggi; lo studioso è interessato in particolare al discorso di apertura di E. Bianchi, dove sono tracciate le linee portanti del Convegno. Seguono quindi quattro parti.
Nella prima l’attenzione è ricondotta sulle forme dell’assemblea santa. È in questa linea che si susseguono le relazioni di F. Debuyst (L’assemblea vivente: una pienezza sempre incompiuta), G. Busani (Corpi chiamati a formare un corpo), G. Zanchi (L’assemblea liturgica: tipologie e topografie), S. Janeras (Liturgia e architettura nelle antiche chiese siriache), e G.W. Lathrop (Immagini dell’assemblea liturgica, metafore di Chiesa). A questa parte teorica fa seguito la seconda, introdotta dal titolo: Realizzazioni contemporanee. Qui il discorso si concentra sulla cattedra, sulla sede presbiterale e sulla riserva eucaristica esaminando realizzazioni in Francia e in Belgio (C. Génin), in Germania (M. Schmelzer) e in Italia (G. Della Longa - A. Marchesi). La terza parte offre questi studi sotto il titolo: Assemblea santa: presenze. Si tratta dei contributi di J.-Y. Lacoste (Presenza e dimora: l’Eucaristia oltre ogni «metafisica della presenza»); A. Wénin (Una dimora per Dio: la presenza di Dio nella Scrittura); S. Marsili (Altare, tabernacolo, assemblea); N.D. Mitchell (Storia della custodia eucaristica in Occidente); R.F. Taft (Custodia e venerazione dell’Eucaristia nelle tradizioni ortodosse). Nella quarta parte, infine, l’attenzione è ricondotta sulla presidenza, con gli studi di L.-M. Chauvet (La presidenza liturgica oggi: dal mistero al ministero; cf. il volumetto recensito che raccoglie questa conferenza), e di A. Gerhards - K. Simon (Cattedra e sede presbiterale: implicazioni teologiche della collocazione). La sintesi conclusiva, sotto il titolo: Un appello alla saggezza, è stata elaborata da P. De Clerck.
Chi vive di persona questi appuntamenti sa già che gli Atti permettono di approfondire quanto talvolta succintamente viene proposto; chi conosce il frutto di tali lavori con il volume degli Atti ha modo di rendersi conto del valore di queste riflessioni in vista di riflessioni ulteriori ed elaborazione di altre prospettive che toccano un dialogo tra liturgisti e architetti. L’ampia documentazione fotografica inserita nel corpo centrale degli atti è un ulteriore segno eloquente di un discorso in progress, stimolato da numerosi elementi, ma soprattutto richiamato da quelle che sono le costanti e le esigenze della celebrazione liturgica.
Ciò che sta al centro di tutto è la partecipazione di un’assemblea che deve trovarsi “bene” in un luogo, sentirlo proprio, tale da contribuire in modo efficace a sentirsi sempre più Chiesa. Il confronto con queste istanze non può che portare un benefico influsso in questo percorso teorico-pratico in cui l’architetto è chiamato a dialogare intensamente con il liturgista, per lasciarsi permeare – ambedue – dall’estasi del mistero.
Tratto da "Letteratura liturgica" n. 5/2009 della "Rivista liturgica"
(http://www.rivistaliturgica.it)
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domenica, liturgia, messa, assemblea, celebrazioni liturgiche, spazio liturgico, architettura sacra, Architettura contemporanea