Ars celebrandi. Guida pastorale per un'arte del celebrare
(Liturgia e vita) [Libro con legatura cucita]EAN 9788882272593
Il testo nasce dalla convinzione che la liturgia appartenga alla sfera dell'arte del fare, intesa come capacità di fare bene le cose inerenti al celebrare la fede. La qualità di tale arte «sta nelle proporzioni, nei ritmi, nella giustezza dei rapporti, nella maniera in cui gli elementi si compongono tra loro, nei contrasti». I contributi qui raccolti, già pubblicati sulla rivista Célébrer, forniscono elementi utili sul senso cristiano del celebrare approfondendo la musica e il canto, la comprensione dello spazio liturgico e gli elementi che costituiscono l'ossatura del rito cristiano.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 20
(http://www.ilregno.it)
Da più parti si sente parlare e si scrive attorno all'ars celebrandi. È un'urgenza che la riforma liturgica ha posto drammaticamente di fronte alla responsabilità dei verscovi, dei formatori, dei professori di liturgia. E questo per cadere in un nuovo rubricismo? Assolutamente no, anzi, proprio per superarlo nelle forme più deleterie che anche oggi si annidano (e talvolta appaiono in modo increscioso) quando la fragilità della formazione di sposa con un indiscreto protagonismo nella celebrazione.
Preziosa, pertanto, appare questa traduzione di un'esperienza che torna di grande aiuto ad altre comunità, come quella italiana. Scorrendone le varie parti se ne percepisce subito il valore e insieme si matura l'opportunità di un confronto serio con i contenuti.
La prima parte ha come titolo: Celebrare: un'arte. È la sottolineatura da tempo e da varie parti evidenziata. Il volume invita all'approfondimento aprendo l'interrogativo: Cos'è l'arte di celebrare? per proseguire evidenziando l'attuazione del Vaticano II, la liturgia come epifania della Chiesa, e l'invito ad esercitarsi all'arte della composizione per una partecipazione fruttuosa.
La seconda parte ha come titolo: Celebrare con la musica e il canto. Gli sviluppi si muovo in queste direzioni: la musica liturgica, e l'arte di celebrare con tutto il corpo attraverso il canto.
La terza parte richiama l'attenzione sul celebrare nello spazio liturgico. Da qui l'arte di celebrare in un luogo, il luogo dell'assemblea, e lo spazio vivente da abitare.
Molto sviluppata la quarta parte che tocca elementi dell'arte di celebrare. Il loro elenco risulta quanto mai emblematico: partecipare; una lingua viva; celebrare rivolti verso il popolo; rispettare le distanze; tecnica, preghiera e celebrazione; celebrare e pregare; pereparare la celebrazione; il rispetto delle regole liturgiche; presiedere l'assemblea; la preghiera del presidente; proclamare la Parola di Dio; l'animazione del canto; nello spazio; i luoghi e l'arredamento; l'abito liturgico; quale tipo di abito liturgico?; l'arte di celebrare con i fiori; la diffusione del suono; nel tempo; a proposito del silenzio nelle celebrazioni; nel ritmo; il canto adatto; il canto liturgico; il gesto rituale; gli atteggiamenti comuni; i gesti rituali brevi; il rito di comunione.
Due appendici completano questo ampio orizzonte: La liturgia: un agire simbolico; e uno spazio che situa ciascuno al suo posto.
La dettagliata rassegna dei contenuti da sola è un invito a prendere in mano questo volume, a condividerne i valori sia personalmente sia a livello di gruppo liturgico in parrocchia. Solo così, e in costante dialettica con le Introduzioni al Messale, al Lezionario, alla Liturgia delle Ore e degli altri libri liturgici, si potrà restituire alla celebrazione quella dignità che tutti si attendono e che permette di valorizzare a pieno l'esperienza spirituale che ne promana.
M. S.
(RL 2008)
Da più parti si sente parlare e si scrive attorno all’ars celebrandi. È un’urgenza che la riforma liturgica ha posto drammaticamente di fronte alla responsabilità dei verscovi, dei formatori, dei professori di liturgia. Questo per cadere in un nuovo rubricismo? Assolutamente no, anzi, proprio per superarlo nelle forme più deleterie che anche oggi si annidano (e talvolta appaiono in modo increscioso) quando la fragilità della formazione si sposa con un indiscreto protagonismo nella celebrazione. Preziosa, pertanto, appare questa traduzione di un’esperienza che torna di grande aiuto ad altre comunità, come quella italiana. Scorrendone le varie parti se ne percepisce subito il valore e insieme si matura l’opportunità di un confronto serio con i contenuti.
La prima parte ha come titolo: Celebrare: un’arte. È la sottolineatura da tempo e da varie parti evidenziata. Il volume invita all’approfondimento aprendo con l’interrogativo: Cos’è l’arte di celebrare? Per proseguire evidenziando l’attuazione del Vaticano II, la liturgia come epifania della Chiesa, e l’invito ad esercitarsi all’arte della composizione per una partecipazione fruttuosa. La seconda parte ha come titolo: Celebrare con la musica e il canto. Gli sviluppi si muovono in queste direzioni: la musica liturgica e l’arte di celebrare con tutto il corpo attraverso il canto. La terza parte richiama l’attenzione sul celebrare nello spazio liturgico. Da qui l’arte di celebrare in un luogo, il luogo dell’assemblea, e lo spazio vivente da abitare. Molto sviluppata la quarta parte che tocca elementi dell’arte di celebrare. Il loro elenco risulta quanto mai emblematico: partecipare; una lingua viva; celebrare rivolti verso il popolo; rispettare le distanze; tecnica, preghiera e celebrazione; celebrare e pregare; preparare la celebrazione; il rispetto delle regole liturgiche; presiedere l’assemblea; la preghiera del presidente; proclamare la Parola di Dio; l’animazione del canto; nello spazio; i luoghi e l’arredamento; l’abito liturgico; quale tipo di abito liturgico?; l’arte di celebrare con i fiori; la diffusione del suono; nel tempo; a proposito del silenzio nelle celebrazioni; nel ritmo; il canto adatto; il canto liturgico; il gesto rituale; gli atteggiamenti comuni; i gesti rituali brevi; il rito di comunione. Due appendici completano questo ampio orizzonte: La liturgia: un agire simbolico; e uno spazio che situa ciascuno al suo posto.
La dettagliata rassegna dei contenuti da sola è un invito a prendere in mano questo volume, a condividerne i valori sia personalmente sia a livello di gruppo liturgico in parrocchia. Solo così, e in costante dialettica con le Introduzioni al Messale, al Lezionario, alla Liturgia delle Ore e degli altri libri liturgici, si potrà restituire alla celebrazione quella dignità che tutti si attendono e che permette di valorizzare a pieno l’esperienza spirituale che ne promana.
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 3, 574-575
(http://las.unisal.it)
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