La forma della Chiesa

Il titolo "La forma della chiesa" forse non rende immediatamente chiaro al lettore il contenuto dell'opera. Si tratta di una esposizione, prevalentemente storica, del luogo della celebrazione liturgica e della disposizione dei suoi spazi in esso. L'Autore rilegge gli elementi essenziali di una chiesa alla luce della loro evoluzione storica e della riforma del Vaticano II. E' un piccolo libro che si legge con facilità. Poche pagine, scritte con uno stile agile, chiaro, accattivante. Il primo capitolo (pp. 5-37) offre una visione panoramica delle assemblee cristiane, dalle sue origini domestiche fino alle sue espressioni attuali in conformità con lo spirito della recente riforma liturgica. Il secondo capitolo (pp. 39-53) traccia la storia dell'altare; un terzo capitolo (pp. 55-69) viene dedicato all'ambone; il capitolo quarto (pp. 71-78) riprende il tema dell'altare e dell'ambone alla luce degli adeguamenti del Concilio Vaticano II; il capitolo quinto (pp. 79-104) si occupa dell'ambone; ancora un breve capitolo, il sesto (pp. 97-104), è dedicato alla cattedra e alla sede; finalmente, le ultime pagine parlano delle "soglie" (pp. 105-115), ossia i luoghi di ingresso che svolgono una funzione di cerniera tra spazio esterno del mondo e spazio interno della liturgia, frontiera che delimita i due spazi e che nel contempo li invita al dialogo.
L'opera non pretende di essere uno studio completo e critico, e molto meno scientifico, nondimeno il lettore percepisce che l'Autore conosce profondamente il tema di cui si occupa. Pur essendo prevalentemente di carattere storico, queste pagine non riguardano anzitutto il passato, ma sono tutte orientate verso il presente. I giudizi, talvolta critici, fatti dall'Autore ad alcune disinvolte realizzazioni del dopo Vaticano II per quanto riguarda la disposizione di alcuni elementi dello spazio celebrativo sono perfettamente condivisibili.
M. A.

(RL 2007)