La perfetta amicizia. Testo latino a fronte

Prefazione di David M. Turoldo, introduzione di Aldo Castagnoli. Il presente opuscolo è la traduzione fedele del piccolo e mirabile trattato "Sull'amicizia spirituale" che il beato Aelredo, abate di Rivaulx, scrisse tra il 1158 e il 1163 dietro l'insistenza dei suoi amici. L'Autore ha scelto la forma letteraria del "dialogo" per illustrare, in uno stile elegante e vivace e con fine introspezione psicologica, l'esperienza rara dell'amicizia: la sua origine, la sua struttura, la sua scelta, i suoi tratti qualificativi: fedeltà, uguaglianza, discrezione, correzione reciproca,. Il dialogo fonde, così, principi ed esperienza, profondità di dottrina ed eleganza di forma, forza e dolcezza. "...noi vogliamo credere che almeno in angoli recessi della vita, in qualche recinto d'anima, dentro ben custodite e beate solitudini, in qualche chiostro dimenticato e perfino in angoli insospettati nella stessa città, vi sia ancora chi custodisce una simile grazia, a ricchezza dello stesso esistere; e per il fatto che solo esista abbellisce la terra intera. Perchè, non ci fosse altro che l'amicizia: tu essere amico di qualcuno e che qualcuno ti sia altrettanto amico, ecco, sarebbe già questo una sufficiente ragione di vivere una qualsiasi vita, anche se durissima e provatissima; sarebbe ragione sufficiente perchè esista la stessa creazione, e questa storia comunque sia" (dall'Introduzione di David M. Turoldo).