"Solco" e "Forgia", apparsi postumi, completano con "Cammino" una trilogia che guida il cristiano contemporaneo sulle vie della preghiera contemplativa. L'edizione in volume unico di queste opere di san Josemaria è corredata di un nuovo indice delle parole e dei concetti chiave che facilita la ricerca rapida e precisa dei riferimenti ai frequentatori di questi classici della spiritualità.
NOTA EDITORIALE
Ci sono libri di attualità che vanno letti quanto prima, per mantenersi aggiornati. E ci sono libri perennemente attuali, da leggere con calma, a cui fare ritorno di frequente, perché sono un riferimento solido e costante. A questa seconda categoria appartengono, come l'eperienza ha ampiamente dimostrato, Cammino, Solco e Forgia. Il desiderio dell'autore, san Josemaria Escrivà, è, come ha scritto monsignor Alvaro del Portillo, «di incoraggiare e di facilitare l'orazione personale. Il genere e lo stile, dunque, non sono quelli dei trattati sistematici di teologia, benché la loro ricca e profonda spiritualità racchiuda una teologia di alto livello» (cfr Presentazione di Solco). A questo spirito obbedisce, e a questo fine è orientata, ciascuna delle pagine che compongono le tre opere,. e la stessa struttura formale, la divisione in capitoli e in brevi punti, coopera a realizzare l'intenzione dell'autore.
Offrendo in un solo volume le tre opere — omogenee nel contenuto, e complementari per la varietà e la ricchezza delle indicazioni —, si rende ai lettori un servizio non limitato al vantaggio di riunire tre testi già riconosciuti come classici della spiritualità cristiana: questa edizione pre senta, oltre all 'Indice scritturistico unificato, m nuovo Indice delle parole e dei concetti chiave che facilita la ricerca rapida e precisa dei riferimenti ai frequentatori abituali di Cammino, Sol CO e Forgia.
San Josemana Escrivà
San Josemaría Escrivà nacque a Barbastro (Huesca, Spagna) il 9 gennaio 1902. Fra i 15 e i 16 anni cominciò ad avvertire i primi presentimenti di una chiamata divina, e decise di farsi sacerdote. Nel 1918 iniziò gli studi ecclesiastici nel Seminario di Logrotio, e dal 1920 li proseguì nel Seminario S. Francesco di Paola, a Saragozza, dove dal 1922 svolse mansioni di «superiore». Nel 1923 iniziò gli studi di Legge nell'Università di Saragozza, col permesso dell'Autorità ecclesiastica, senza che ciò ostacolasse gli studi teologici. Ricevette il diaconato il 20 dicembre 1924, e fu ordinato sacerdote il 28 marzo 1925.
Iniziò il ministero sacerdotale nella parrocchia di Perdiguera — nella diocesi di Saragozza continuandolo poi nella stessa Saragozza. Nella primavera del 1927, sempre col permesso dell'Arcivescovo, si trasferì a Madrid, dove si prodigò in un instancabile lavoro sacerdotale in tutti gli ambienti, dedicandosi anche ai poveri e ai malati delle borgate, specie agli incurabili e ai moribondi degli ospedali. Divenne cappellano del Patronato per i malati, iniziativa assistenziale delle Dame Apostoliche del Sacro Cuore, e fu docente in un'Accademia universitaria Frattanto continuava gli studi e i corsi di dottorato in Legge, che a quell'epoca si tenevano solo nell'Università di Madrid.
Il 2 ottobre 1928 il Signore gli fece vedere con chiarezza ciò che fino a quel momento aveva solo presagito; e monsignor Escrivà fondò l'Opus Dei. Mosso sempre dal Signore, il 14 febbraio del 1930 iniziò l'apostolato dell'Opus Dei con le donne.
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Cammino conduce il lettore a confrontarsi in modo personale col Vangelo, rivivendo la vita di Cristo: «Non mi spiego come puoi chiamarti cristiano e condurre codesta vita di ozioso inutile. - Dimentichi la vita di lavoro di Cristo?» (Cammino, n. 356); «Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti o nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesù Cristo» (n. 2). Il cristiano deve vivere «seguendo i passi del )) Maestro» (Cammino, n. 213), assumendo responsabilmente la missione divina conferitagli dal battesimo.. « "Andate, predicate il Vangelo... Io sono con voi...". - Lo ha detto Gesù... e lo ha detto a te» (n. 904). L'autore di Cammino insegna che questo invito, questa chiamata, non comporta di per sé un incitamento a cambiare ambiente per cercare altre strade,. anzi, per la maggior parte dei cristiani è un invito ad affrontare le condizioni ordinarie della propria esistenza trovando in esse un cammino divino verso la santità.
Ecco perché san Josemaria denuncia la tentazione di «uscire dal proprio posto» (Cammino, n. 832): perché equivale a separarsi dalla volontà di Dio. Ogni cristiano deve santificarsi secondo la propria missione vocazionale e nel proprio stato; e, pertanto, il comune cristiano, che vive nel mondo, deve santificarsi e santificare gli altri prendendo occasione dal mondo, santificando il proprio lavoro professionale e tutta la propria vita. L'esistenza umana viene in tal modo a collocarsi in un contesto teologale. Il lettore prende coscienza della presenza di Dio e impara ad ascoltare la Sua voce che parla per mezzo delle persone e degli avvenimenti della vita quotidiana. «Viviamo come se il Signore fosse lassù, lontano, dove brillano le stelle, e non pensiamo che è sempre anche al nostro fianco. [..1 Bisogna che ci imbeviamo, che ci saturiamo dell'idea che è Padre, e veramente Padre nostro, il Signore che sta vicino a noi e nei cieli» (Cammino, n. 267). «Mi hai detto una volta che somigli a una sveglia guasta, che suona a sproposito: al momento dell'orazione sei freddo, secco e arido; e invece, quando meno te l'aspetti, per la strada, tra gli affanni d'ogni giorno, in mezzo al frastuono e al tumulto della città, o nella quiete laboriosa del tuo lavoro professionale, ti accorgi che stai pregando... A sproposito? Bene; però non trascurare questi trilli della tua sveglia. - Lo Spirito soffia dove vuole» (n. 110). «Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo - il Grande Sconosciuto - perché è Lui che ti deve santificare. Non dimenticare che sei tempio di DIo.- il Paraclito è nel centro della tua anima.. ascoltalo e ,segui docilmente le sue ispirazioni» (n. 57).
Negli anni in cui apparve Cammino questa predicazione era non solo inconsueta, ma rivoluzionaria. In alcuni, che forse avevano perso i contatti con lo spirito innovatore del Vangelo, provocò sorprese e incomprensioni; per molti, moltissimi altri, la sorpresa si trasformò in gioia: le parole di Cammino erano una rivelazione che li rendeva più coscienti della loro dignità •di cristiani e della missione divina che, in quanto tali, dovevano svolgere nel mondo. Cammino ha condotto milioni di lettori a vivere ciò che, anni dopo, la Chiesa ha solennemente proclamato nel Concilio Vaticano II: «Se nella Chiesa non tutti chiamati camminano per la stessa via, tutti però sono alla santità e hanno ugualmente la bella sorte della fede per la giustizia di Dio (cfr 2 Pt I8 Cammino 1,1)... Vige fra tutti una vera uguaglianza riguardo alla dignità e all'azione comune a tutti i fedeli nell'edificare il Corpo di Cristo» (Cost. Lumen gentium, n. 32).
Il lavoro di san Josemaría Escrivà e, concretamente, questo libro che raccoglie momenti culminanti della sua vita, ha lasciato una vasta impronta nella fisionomia attuale del cristianesimo.
Nato da una profonda esperienza cristiana, Cammino vuoi condurre ad amare Dio e a vivere di Dio. Pertanto presuppone nel lettore il desiderio delle cose divine. Chi sfogliasse queste pagine con una diversa intenzione, le snaturerebbe collocandosi in un clima estraneo allo spirito e alle intenzioni dell'autore. Per trarre profitto da Cammino è richiesto al lettore un minimo di fede nella capacità dell'uomo di cogliere la vita dello spirito.
«Io sono la Luce del mondo; chi mi segue non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). 1 999 punti di Cammino furono scritti col desiderio di aiutare a scorgere questa luce, affinché i cammini della terra, le strade comuni di tutti gli uomini, diventino cammini di santità, aperti alla speranza del regno «che non è di questo mondo» (Gv 18,36). Chi leggerà Cammino con questo stesso desiderio, non lo avrà aperto invano.
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Ale S il 31 ottobre 2013 alle 12:17 ha scritto:
Bellissima trilogia, consigliata a tutti. In vista del Natale può essere un regalo molto utile e prezioso per chi è avanti nel cammino di fede come per chi è solo all'inizio e, oserei dire, che lo è anche per chi non vi è ancora entrato. Le riflessioni sono brevi, dirette, in certi casi pungenti, capaci di dirigere e orientare le anime. Lo consiglio a tutti, da leggere con calma, perchè è un libro di riflessione, che non basta neppure leggere una volta sola. Si tratta di preziosissimi consigli spirituali, molto pratici e adatti alla vita di tutti i giorni.
Dott. Antonio Solmona il 23 febbraio 2014 alle 14:37 ha scritto:
Elegante e bellissima edizione dei tre capolavori del Fondatore dell'Opus Dei...un concentrato di pensieri spirituali profondi e sinceri...! Bellissima Edizione...!
Ale S il 22 giugno 2014 alle 15:58 ha scritto:
Un libro, o meglio, una trilogia da leggere con calma e da meditare. Sono importanti gli insegnamenti che San Josemaria Escivà comunica in queste sue opere, due della quali pubblicate postume. La lettura è scorrevole e i concetti semplici da comprendere, pertanto è consigliata la lettura a tutti. La santità è per tutti, san Josemaria Escrivà in questo aveva anticipato il Concilio Vaticano II. Consigliato anche come regalo.
Agnese Fiducia il 22 dicembre 2015 alle 13:20 ha scritto:
In questo volume sono raccolti tre libri di pensieri, frasi, aforismi spirituali: Cammino, Solco e Forgia che sono capolavori della letteratura spirituale cattolica. Lo stile ricalca quello del libro biblico dei Proverbi, con la grande differenza che i Proverbi sono un libro biblico dell'Antico Testamento e dunque Parola di Dio. Leggendo e meditando quanto scritto da San Josemaría Escrivá de Balaguer si può trovare e ascoltare Gesù. Gli insegnamenti di San Josemaría Escrivá de Balaguer sono una ricchezza per vivere bene da veri cristiani.
Consiglio di leggere, acquistare in questa libreria on line perché le Edizioni ARES sono introvabili nei negozi e nelle librerie. Consigliato anche per fare un regalo.