Partendo dal Trattato della vera devozione di San Luigi Maria Grignon de Montfort (1673-1716) padre Livio Fanzaga, il noto direttore di Radio Maria, propone la “consacrazione a Maria”, figura inscindibile da quella del Redentore. Gesù stesso, dalla Sua croce, nel momento più grave del Proprio sacrificio, ha voluto affidare a Sua Madre l’intera schiera dei suoi fedeli, rappresentati dall’apostolo prediletto, «figura di ogni singola persona, ma nello stesso tempo della Chiesa e dell’intera umanità». Riprendendo le parole del Santo bretone, padre Fanzaga ricorda che è anche a causa della scarsa attenzione verso Maria ed il Suo mistero che «Gesù Cristo non è ancora conosciuto come si deve».
Un mistero insondabile, dunque, quello della semplice fanciulla «umile ed alta più che creatura», per ripetere le parole che Dante fa dire a san Bernardo, cui la stessa Santissima Trinità si è affidata (il Padre scegliendola, il Figlio incarnandosi in Lei, lo Spirito operando per Suo tramite).
L’autore si sofferma in particolare sulla necessità dell’affidamento a Maria e sulla inseparabilità della Madre con il Figlio: nessuna madre ha amato il frutto delle proprie viscere come Maria e nessun figlio è stato devoto alla propria madre come Gesù. In conseguenza di questo strettissimo legame, «chi non ha Maria come madre, non ha Dio come padre»: l’affievolirsi della fede, la secolarizzazione dei costumi, la carenza di vocazioni deriva anche dalla scarsa considerazione che si ha verso Maria. «Non ho mai conosciuto – scrive padre Livio – un autentico mariano che non fosse un fervente cristiano; all’opposto, ho spesso constatato che quanti non amano la Madonna non amano neppure Gesù Cristo, benché a parole affermino il contrario, e che la fede di costoro non è così forte come vorrebbero dare a intendere».
Passando dal campo della teologia a quello della pratica devozionale, la seconda parte del volume ospita una serie di consigli per affidare concretamente la propria esistenza a Maria: pratiche interiori ed esteriori, le varie preghiere tradizionali di affidamento alla Madonna (da quella di san Luigi Maria al Memorare di san Bernardo), l’utilizzo su di sé di una oggetto che funga da perpetuo memorandum (una medaglia, un rosario, uno scapolare), la preparazione alle inevitabili prove della tentazione, l’invito a scegliere una festività mariana per iniziare con l’Eucaristia un cammino (da sostenere quotidianamente con la preghiera) che porti a “vedere Gesù con gli occhi della Madonna”.
Il testo di padre Livio Fanzaga non vuole sostituire quello del Santo bretone, che definisce «opera immortale ed insostituibile»; vuole però mettere a disposizione dei devoti della Madonna uno strumento semplice ed agile, propedeutico alla meditazione del capolavoro di san Luigi Maria.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 27 - Agosto/Settembre 2007
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Francesca Mastrovita il 12 settembre 2014 alle 14:48 ha scritto:
Il linguaggio che Padre Livio utilizza, è come sempre chiaro, conciso e diretto, anche se secondo me forse non è il libro più semplice che lui abbia scritto, tuttavia risulta comprensibile anche per chi non ha dimestichezza con i paroloni. L'affidamento a Maria, è una rivisitazione del 'Trattato della vera devozione a Maria', scritto da San Luigi Maria Grignion de Montfort, e spiega l'importanza di riconoscere la Beata Vergine Maria, come Mamma a tutti gli effetti. In primis perché lo è realmente, in secundis perché tutto è a nostro vantaggio, se ci lasciamo guidare da Lei nel cammino faticoso della vita. Se lasciamo a lei la cura della nostra vita, aiutandola nel progetto che Dio ha per noi, allora raggiungeremo la beatitudine in Cielo. Padre Livio spiega anche quanto non abbia senso il falso pregiudizio che onorare Maria può significare oscurare Gesù. Consiglio la lettura, soprattutto a chi vuol approfondire l'argomento.