Fonti agiografiche dell'ordine francescano
(Fonti del francescanesimo)EAN 9788881350292
Il volume, che comprende i testi agiografici legati all’Ordine minoritico, apre una nuova prospettiva della accessibilità dei testi latini tradotti, in parte, per la prima volta e pubblicati nella presente raccolta. In dettaglio sono: le dieci agiografie (Passione dei santi frati martiri di Marocco, Dialogo sulle gesta dei santi frati minori, le cinque Vite di Antonio di Padova, le due Vite di Egidio d’Assisi, Atti del beato Francesco e dei suoi compagni), e i Detti di fra Egidio d’Assisi, distribuiti secondo il criterio cronologico legato ai protagonisti dei racconti. Dal punto di vista proprio dei protagonisti abbiamo nel volume tre agiografie in cui vi sono più personaggi, e sette focalizzate su una figura (Antonio di Padova e Egidio d’Assisi). L’inserimento dei Detti è un’eccezione, argomentata da Brufani, come facente parte delle fonti francescane, non solo nell’introduzione allo scritto (p. 457-460), ma anche nell’edizione critica dei Dicta curata dallo stesso (EGIDIO D’ASSISI, Dicta, Edizione critica a cura di STEFANO BRUFANI, Edizione Nazionale delle Fonti Francescane I, Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, Spoleto 2013). Il limite cronologico della nascita delle agiografie raccolte nel volume, accolto dalla Curatrice, è situato verso la metà del XIV secolo, dunque abbastanza flessibile, poiché per alcuni testi risulta difficile stabilire la data precisa.
Dolso nella presentazione del volume esplicita le motivazioni della pubblicazione e i criteri adottati nella sua preparazione e stesura: «Eppure il primo secolo francescano, per limitarsi ad esso – come in questa sede ci si è proposti di fare – presenta un’effervescente ricchezza di figure di spicco, di protagonisti che certamente a Francesco si richiamano, ma traducendone il messaggio in termini personali. […] Tali non trascurabili personaggi del primo secolo di storia dell’Ordine non sono mai stati considerati in modo unitario, in una prospettiva agiografica, in un’opera che provasse a “mettere ordine” e a riflettere sull’articolato complesso delle Vite a essi dedicate: per questo organizzare un volume che raccogliesse fonti tradizionalmente studiate separatamente le une dalle altre rappresenta uno dei principali obiettivi che ci siamo posti» (p. 8-9). Sottolineando l’aspetto della centralità del testo agiografico, la Curatrice espone il criterio guida delle traduzioni: «… optando per una maggiore propensione a una resa letterale» (p. 10). Comunque la prospettiva di fondo è quella di esporre i testi «che testimoniano, sin dai suoi esordi, la ricchezza e la pluralità dell’“eredità difficile” di Francesco» (p. 12).
Secondo questa chiave di lettura, infatti, è articolata l’introduzione scritta anche dalla Dolso, in cui lei focalizza differenti punti di attenzione che furono esposti nelle singole agiografie raccolte nella presente pubblicazione (p. 21-68). Uno spazio particolarmente ampio è stato riservato alla figura di sant’Antonio di Padova (anche perché ci troviamo di fronte ai cinque testi a lui dedicati), presentato come un anello di congiunzione tra la simplicitas, la sapientia e la paupertas degli inizi e lo sviluppo e la successiva evoluzione dell’Ordine (p. 27-41). L’A. afferma: «Con affiancamento di Antonio a Francesco, uniti nella salvifica missione di guide e pastori del popolo fedele, l’agiografia configura un percorso comune e condiviso fin dal principio, una ininterrotta linea di continuità, ma forse vi è di più: questa tradizione agiografica influisce sull’immagine di Francesco, nella misura in cui lo stesso fondatore risulta pienamente e nettamente inserito nel contesto di un ordine già istituzionalizzato, di una struttura ecclesiastica con ruoli, compiti e obiettivi vasti e complessi» (p. 41).
Le interpretazioni dell’eredità di Francesco, che rivelano i seguenti racconti delle vite e delle gesta dei compagni e dei frati della prima generazione minoritica, costituiscono, secondo Dolso, un altro estremo: «… in qualche modo alternativo, se pure non in modo rigido né tanto meno esclusivo, alla linea di piena accettazione dell’evoluzione avvenuta, di cui Antonio diviene progressivamente e in modo sempre più convinto l’emblema, è rappresentato dai compagni…» (p. 41). Il tono nostalgico, a volte anche di sfumatura polemica, come nel caso delle agiografie egidiane, caratterizza in qualche modo i testi del Dialogo e degli Atti, testimoniando una non totale serena e pacifica accettazione del passaggio istituzionale nei primi decenni dopo il transito del Fondatore. Tuttavia questo aspetto non dovrebbe essere fondamentale e, di sicuro, non esclusivo nell’analisi concettuale delle agiografie presenti nell’opera.
Le agiografie egidiane, qui manifeste con le due Vite (Perugina e Leonina) e i Detti, preparate e introdotte da Brufani (p. 451-460), mancano del terzo testo, e cioè Vita fratris Aegidii, viri santissimi et contemplari, che fa parte della Chronica XXIV Generalium. La Curatrice nella nota argomenta l’esclusione a causa della nascita tardiva e l’appartenenza all’unità della cronaca, anche se quest’ultima ha il chiaro carattere compilativo (p. 42, nota 72). Da una parte tale impostazione è legittima, però volendo avere lo spettro completo riguardo al terzo socio del Poverello, si crede che un’eccezione poteva essere fatta, e il relativo testo estrapolato dalla Chronica e tradotto. Se è stata ripresa la Passio sanctorum Martyrum, anche essa tardiva e aggiunta «…in alcuni dei codici che trasmettono la Chronica XXIV Generalium ed è stata accolta dagli editori di quest’ultima quale appendice dell’opera insieme ad altri testi…» (p. 72), la stessa operazione è allora giustificabile per la Vita di Egidio. La maggiore flessibilità permette spesso di raggiungere gli obiettivi proposti nell’impostazione generale del presente volume.
La traduzione, per la prima volta in italiano, del Dialogus de gestis sanctorum fratrum Minorum di Tommaso di Pavia, e l’inserimento nel presente volume di questa nota e importante raccolta delle memorie, costituisce un evento pregevole per le possibilità d’accesso ai lettori non esperti in latino. Questo, inoltre, offre un’apertura della prospettiva più ampia della testimonianza agiografica riguardante la ricezione ed il vissuto del carisma minoritico nei primi due decenni post mortem dell’Assisiate.
Ogni testo possiede un’essenziale premessa improntata dal traduttore: «Ogni traduzione, corredata di brevi note storiche, è preceduta da una Presentazione nella quale vengono fornite le principali “coordinate” dell’opera tradotta: autore, data e ambiente di composizione, fortuna, tradizione manoscritta, edizioni, caratteri peculiari dell’opera considerata» (p. 11). Il libro è arricchito dalla bibliografia, composta dalla Curatrice, che riporta le opere citate (p. 661-672), e dagli indici dei nomi di persona e dei nomi di luogo, curati da C. Fillarini (p. 675-694).
La Curatrice, già dalle prime pagine dell’introduzione, espone in modo molto chiaro la propria intuizione: «Mi pare che queste fonti, che sono e vogliono essere le memorie dell’Ordine del primo secolo, divengano lo specchio non solo dell’evoluzione del francescanesimo, ma della sua vocazione in qualche modo, sin dalle origini, “poligenetica”, nella misura in cui quelle memorie presentano i diversi aspetti con cui è stata vissuta l’eredità di Francesco» (p. 22). Si crede che tale prospettiva metta in giusta direzione la lettura delle agiografie ivi incluse. Sicuramente il lavoro svolto da tutti i collaboratori è notevole e considerevole, nonché degno di plauso e incoraggiamento per le successive pubblicazioni dei testi agiografici e storiografici francescani in italiano, che ancora amplieranno la conoscenza e la consapevolezza della ricchezza della memoria e del carisma di san Francesco d’Assisi.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n. I-II/2014
(http://www.seraphicum.com)
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Don Matteo Merla il 2 novembre 2020 alle 22:54 ha scritto:
Acquistato Per un regalo ed è stato molto gradito. Anche l'impaginazione e il tipo di carta e la custodia si presenta bene. Credo che presto ne prenderò anche una copia per me, la biblioteca bisogna rifornirla. Puntuali nella spedizione