Testimoni nel desiderio del compimento. Quaresima 2005

«Vi parlerò di un cammino difficile, della guida che vi accompagna in un percorso particolare, di un giorno speciale ma anche normale, con una missione entusiasmante». Entra subito in comunicazione con i ragazzi delineando la strada, il cardinale Dionigi Tettamanzi, nella sua nuova lettera ai Ragazzi della Cresima dal titolo semplice e diretto: “ Emmaus”. Entra in comunicazione conducendoli passo passo alla scoperta del dono meraviglioso dell’incontro con Gesù Risorto, parafrasando il cammino dei discepoli di Emmaus, con uno stile accattivante che, pur non nascondendo la difficoltà del discorso e dei contenuti, arriva al cuore della vita dei preadolescenti. «Crescere è un cammino paziente – scrive l’Arcivescovo –, ci vuole tempo e la meta come per i due discepoli di Emmaus, può sembrare distante». Dinanzi all’impazienza del “tutto e subito” e ad una fede che ad undici, dodici anni «forse non è ancora il motore sicuro del vostro procedere», il cardinale propone di lasciarsi sorprendere dalla presenza attiva e fattiva del Risorto: «Gesù c'è!». Il Cardinale sa che può essere esigente con i cresimandi e chiede loro di appassionarsi sin d’ora alla Parola di Dio facendosi «aiutare da qualcuno un po’ esperto». Chiede loro di provare il gusto di “convincere” Gesù a rimanere con loro con la preghiera e di desiderare la meravigliosa avventura di «stare con Gesù come piace a lui» Come? Nella Messa innanzitutto. Scoprendo il dono della Domenica, i ragazzi possono sentirsi “appartenenti” alla stessa “squadra” di Gesù e camminare, anzi correre con lui, anche «dalla Cresima in avanti».