L'identità francescana
-Contenuti fondamentali del carisma di san Francesco d'Assisi
(Tau)EAN 9788879623087
Il testo intende offrire una sintesi su un tema che, già a partire soltanto dal titolo, si annuncia come ampio e difficilmente inquadrabile all’interno di una riflessione sistematica. Ben si conosce, infatti, la qualità dinamica dell'esperienza di san Francesco d'Assisi, la peculiarità fortemente «simbolica» della sua esperienza spirituale, il carattere sempre sorprendente e nuovo della sua proposta carismatica: può, tutto questo, essere «catturato» all'interno di una presentazione di «contenuti fondamentali»? Lo stesso lessico impiegato nel titolo, che chiama in causa nientemeno che una precisa «identità», non appare forse connotato in senso piuttosto statico? Si può, insomma, parlare di «identità » francescana? E in caso affermativo, può essa essere equiparata tout court al «carisma» del santo di Assisi?
Questo studio di Uribe si presenta dunque, sin da subito, come lavoro coraggioso orientato ad accogliere una sfida interessante: dare ragione della vivacità feconda, irriducibile a sintesi sbrigative, del carisma di san Francesco e, nel contempo, offrire uno sguardo complessivo sui tratti identitari della sua esperienza credente. Si capisce che un tale sforzo è stato possibile solo a seguito di molti anni di appassionato studio dei testi dell’Assisiate e delle Fonti francescane; di dialoghi e condivisioni tra studiosi e confratelli; non da ultimo, dall’essere l'autore stesso – scomparso proprio nel 2015, anno in cui viene firmato il presente volume – un seguace di Francesco d’Assisi, in prima persona, dunque, implicato in una scelta di vita decisa a configurarsi sulla base di quel medesimo carisma. Si tratta, in definitiva, di un lavoro che nasce, per così dire, «da dentro», dall'interno di un orizzonte spirituale non solo compreso intellettualmente, ma anche accolto esperienzialmente. Ecco perchè, al di là del titolo, i capitoli di questo volume mantengono uno stile «aperto», che pur riuscendo a disporre i nodi fondamentali che delineano il senso complessivo di una particolare identità, sanno aprire piste di riflessione ulteriore, chiamano a reinterpretazioni esperienziali sempre nuove dello stesso carisma.
Sono tredici i capitoli che scandiscono i passi del volume, prendendo le mosse da due temi complementari che tratteggiano la qualità del rapporto con il Signore che Francesco raccomanda ai suoi frati.
Lo sguardo iniziale, pertanto, si focalizza sul volto di Dio Padre e sulla relazione che egli instaura innanzitutto con il Figlio suo Gesù e, a partire da questo fondamentale rapporto di intimità , con tutti gli esseri umani e con i frati in particolare. In secondo luogo l'approfondimento si orienta a considerare il linguaggio pneumatologico del Santo di Assisi e, dunque, la sua fede nello Spirito Santo oltre che la sottolineatura che spesso si ritrova nei testi sanfrancescani circa l'opposizione tra «spirito della carne» e «spirito del Signore», lotta che bene esplicita una dialettica centrale nella vita dei fratelli in Cristo, sempre chiamati a decidersi per il Signore.
Sulla scia di tale accentuazione «spirituale», il terzo e quarto capitolo delineano con efficacia due importanti disposizioni: la necessità di custodire con passione lo spirito di orazione e devozione, nonché l’atteggiamento trasversale e pervasivo che dovrebbe connotare sempre i frati, lo spirito di espropriazione.
I due capitoli successivi sono dedicati rispettivamente a due condizioni del cuore riconosciute come centrali dell’identità francescana: la purezza e la ricerca della pace. Nel primo caso si tratta di saper edificare interiormente uno spazio che possa accordare alla relazione con il Signore un rilievo di primo piano; non dunque di un atteggiamento subito connotato in senso morale, bensì di un orientamento del desiderio che si esprime mediante l'adorazione e la preghiera. La ricerca della pace è tratteggiata non tanto, in prima battuta, come sforzo di volontà da parte del francescano, ma innanzitutto come accoglienza del dono della redenzione in Cristo e, in maniera consequenziale, come qualità dei rapporti fraterni e di quelli stabiliti con il mondo, con lo sguardo della fede che sappia vedere già presente il frutto dell'amore di Dio, in atto nel suo regno.
Anche i due capitoli seguenti possono essere letti e compresi come coppia che manifesta, in tal caso, la centralità del vangelo. Il vangelo, nel capitolo settimo, è evidentemente richiamato come supremo orizzonte di riferimento per rapporto all'atteggiamento cardine del francescano, quello dell'obbedienza e dell'ascolto, sia da parte del singolo che della fraternità. Il capitolo ottavo, invece, focalizza il luogo privilegiato di tale attenzione, che è appunto l'ascolto da parte di una comunità, quella della Chiesa, indubbiamente accolta da parte del Santo di Assisi come mediazione insostituibile per la vita di fede.
Il nono capitolo si sofferma a precisare il punto di vista secondo cui, francescanamente, va inteso il rapporto con Gesù per giungere al Padre: viene in tal senso approfondito lo stile della sequela il quale, rispetto al profilo dell’imitazione, è in grado di rendere maggiormente ragione della qualità dinamica della conformazione a Cristo, come itinerario graduale sui passi di una persona amata, appunto il Figlio di Dio.
E sempre mantenendo il linguaggio dinamico del viaggio, il capitolo decimo approfondisce il tema della penitenza, anch'esso caro a Francesco, non tanto come insieme di pratiche ascetiche, piuttosto come processo continuo e fecondo, che riposiziona umilmente sempre a nuovi inizi il cammino spirituale.
L'undicesimo e il dodicesimo capitolo, quasi al termine del volume, dedicano un ampio approfondimento alle due qualità che, per eccellenza, si riferiscono all'identità dei seguaci del Poverello di Assisi: fraternità e minorità. Si può così comprendere come tali due tratti costitutivi assumano la loro valenza teologica ed evangelica solo se considerati in stretto rapporto tra loro: non vi può essere fraternità francescana se non come disposizione «minore» e, d'altra parte, non si può capire la minorità se non come tratto qualificante della fraternità.
A chiudere questo studio troviamo un capitolo che si concentra su un tratto, per così dire, estroverso di ogni frate minore, vale a dire su una chiamata identitaria del francescano: il compito principale di annunciare il vangelo, in parole e opere, vera e propria missione in cui ciascuno dovrebbe sapersi riconoscere prioritariamente.
Se in tal modo è stato delineato il percorso dei tredici capitoli, va altresì precisato che ciascuno di essi si conclude con una serie di «suggerimenti per l'attualizzazione». Come ben precisa Cesare Vaiani nella prefazione al volume, riconosciamo in questo tentativo di Uribe la preoccupazione dello studioso affinché indagine scientifica ed esperienza fraterna si mantengano in vitale collegamento; la perdita di questo nesso farebbe dello studio un esercizio sterile, o dell’attualizzazione un esercizio arbitrario.
Il volume va decisamente apprezzato per il taglio agevole e immediato con cui vengono presentate le diverse sezioni tematiche, costituendo così sia una buona sintesi sull'identità francescana, sia un'efficace introduzione per chi intendesse approfondire ulteriormente l'indagine direttamente sulle Fonti francescane. Anche il richiamo tra i vari capitoli, concepiti non come argomentazioni isolate ma in dialogo tra loro, consegnano al lettore una prospettiva d'insieme articolata e vivace, in grado di fare intravedere efficacemente la profondità e nel contempo lo spessore inesauribile dell'identità francescana.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LIX, 2019, fasc. 3
(http://www.centrostudiantoniani.it/)
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